Cap. VII

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La colazione a casa Mirren, veniva servita alle sette in punto

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La colazione a casa Mirren, veniva servita alle sette in punto.
I fratelli maggiori, si recavano nei rispettivi posti di lavoro puntualmente alle otto, non un minuto dopo, ne un minuto prima. La cuoca della villa preparava sia dei pasti salati, che dei pasti dolci. Le uova in camicia erano ormai una tradizione, nelle famigerate famiglie dell'alta società di Londra, venivano serviti insieme a del pane imburrato e ai bubble and squeak, patate e cavoli saltati in padella. Come dolce invece, venivano preparati dei semplici biscotti con delle gocce di cioccolato fondente, insieme ai waffle o i pancake, a seconda delle richieste dei padroni di casa.

Quella mattina vennero serviti solo i biscotti, insieme ai waffle, e del succo d'arancia. Oppure il caffè, quando lo chiedevano. Bessie aveva chiesto alla cuoca di non abbondare, Jacob sicuramente non si sarebbe svegliato prima delle undici, e per Henry non era solito mangiare in modo abbondante la mattina. Margaret aveva già apparecchiato il grande tavolo posto nella sala da pranzo, era una tavola che ospitava ben 9 persone, ma loro erano solo in tre. C'era sempre un gran silenzio a casa Mirren, un silenzio incontestabile che non rinunciava mai ad essere spezzato. Da quando i signori Grace e Robert Mirren, scelsero di abbandonare i figli piccoli, nel modo peggiore in cui un genitore può abbandonare le proprie creature, in quella casa regnava il silenzio più assoluto. Con loro andarono via le risate dei più piccoli, i momenti felici durante le festività natalizie, le grandi feste organizzate ogni stagione dai più invidiati signori di Londra, e infine, la complicità tra fratelli. Quei fratelli ormai diventati dei ricchi signori, conservavano ancora il ricordo delle loro vite piene di felicità, quando ancora tutti e quattro giocavano a nascondino, o quando andavano a caccia col padre, eccetto Bessie, che piangeva alla sola vista di un cervo che veniva catturato e poi macellato dai macellai di famiglia.

La piccola Giselle, era stata motivo di grande gioia e festeggiamenti in quella villa, era una creatura così adorabile, e così amata dai fratelli e dai domestici. I suoi compleanni erano i più attesi, la madre organizzava grandi banchetti con altri bambini, venivano invitati anche i figli dell'onorevole e ricordata per sempre Diana Spencer.

In particolare Henry, il primogenito della famiglia, era affezionato a quella sorellina come non lo era mai stato, nemmeno con la sorella Bessie.

Certo caro lettore, ovviamente nutriva molto affetto per Bessie, ma con la sorellina Giselle, era tutta un'altra cosa. Quando la piccola venne a mancare a causa di una brutta leucemia, vennero a mancare anche le feste, la gioia dei domestici, le risate dei bambini e ovviamente, cosa peggiore, la lucidità di Grace Mirren.

Il medico di famiglia le aveva da poco diagnosticato una depressione cronica. Inizialmente, si pensò che attraverso medicinali o cure mediche, la salute della signora sarebbe migliorata in qualche modo. Ma così non fu.

I segni incolmabili della depressione furono presto evidenti anche sul corpo della donna, aveva iniziato a mutilarsi, a farsi del male tramite ustioni, graffi, e poco altro. Fu ricoverata nell'ospedale psichiatrico più modernizzato del paese, ma non servì praticamente a niente, perché la signora si suicidò pochi giorni dopo. Un coltellino che aveva nascosto sotto la veste, dicevano i medici.

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