Aurora
Ero seduta in salotto a sfogliare il libro che mi aveva dato Remus. Non ero sicura di volerlo leggere, ma avevo bisogno di risposte.
Così avevo raccolto tutto il mio coraggio, preso in mano il libro e avevo iniziato a leggere.
Migliaia di anni fa, il grande titano Iperione si congiunse a sua sorella Theia.
La donna diede alla luce Helios, il Dio del Sole, Eos, la Dea dell'Alba e Selene, la Dea della Luna.
Selene era una divinità bellissima, con capelli argentati che le scendevano fino ai piedi, pelle talmente bianca da apparire diafana e occhi che rilucevano come oro.
Aveva il potere di regnare sulla luna e le era stato concesso di poter creare i licantropi, creature che avevano la capacità di trasformarsi in lupi.
I licantropi erano dotati di un incredibile potere e avevano il compito di proteggere le porte dell'Olimpo dai mortali.
Un giorno, mentre pattugliava e sorvegliava i licantropi, Selene si imbatté in un umano curioso. Si innamorò perdutamente del mortale, chiamato Endimione.
L'uomo, che desiderava l'amore di Era, pregò Zeus di concedergli il sonno eterno, e di essere senza età, proprio come gli dei.
Zeus acconsentì e sottopose il mortale all'incantesimo. Poi riferì a Selene che lei sarebbe stata l'unica responsabile della sua custodia.
Selene fu felice del compito affidatole e si prese cura del mortale addormentato giorno e notte.
Un giorno, non poté fare a meno di chiedersi come sarebbe stato baciare l'uomo che le aveva rubato il cuore e decise di approfittare del suo stato di sonno.
Tuttavia, lei non sapeva che un bacio avrebbe spezzato l'incantesimo. Il mortale si svegliò e trovò la bellissima divinità dai capelli d'argento che lo baciava.
Il mortale vide quella bellezza davanti a sé e dimenticò la sua infatuazione per Era. Si innamorò profondamente di Selene e le chiese di sposarlo, desiderando di passare il resto della sua vita con lei.
Lei accettò subito e i due corsero da Zeus per implorarlo affinché concedesse a Selene di rimanere sulla Terra con il suo amato mortale.
Zeus accettò, a condizione che lei non dimenticasse mai il suo dovere di custode delle porte dell'Olimpo.
Selene ed Endimione tornarono sulla Terra e vissero una vita normale e felice. Alla fine, lei diede alla luce una bellissima bambina, conosciuta come la discendente della luna.
Così, Selene visse accanto al suo amato Endimione fino alla morte per vecchiaia di lui.
Una volta morto, Selene tornò sull'Olimpo e continuò a svolgere il suo compito di Dea della Luna, ma la sua discendente rimase sulla Terra.
La figlia di Selene ebbe una famiglia tutta sua e si accoppiò con un licantropo alfa.
Furono nominati re e regina dei lupi mannari e regnarono su ogni branco della Terra come reali.
Essi governarono sui licantropi, rispettati da tutti i branchi.
In ogni generazione, sarebbe nata una lupa. Costei doveva subentrare ai suoi genitori dopo aver avuto l'imprinting e completato il processo di accoppiamento.
La stirpe reale governò così per generazioni, fino a duecento anni fa, quando i cacciatori iniziarono a perseguitare i licantropi.
Scoprirono dei modi per indebolirli e a poco a poco li cacciarono, finché non rimase più nessun reale.
STAI LEGGENDO
Odio il mio compagno
Lupi mannariSequel di "Odiata dal mio compagno" Wolfgang e Aurora riusciranno finalmente a vivere la loro storia d'amore? Cosa comporta essere discendenti della dea luna? Cosa dovranno affrontare ancora i nostri protagonisti? TRATTO DALLA STORIA... "So di esser...