Cinque anni prima, New York
L' azzurro del vasto infinito è una tavola di calma. Oggi a me basta innalzare un dito per poterlo toccare, scorrere carezzevole sul vaporoso manto limpido che in esso abita.
Il fischio del vento corre veloce, al fianco mi passa quasi a voler cullare il corpo mio nella tiepida brezza sua che l'inizio della primavera segna.
I piedi posano su un tappeto erboso, leggiadri attraversano i sottili fili appena sbocciati. I fiori sono una variopinta distesa, parte di un grande quadro sopra cui il pittore ha schizzato le setole imbrattate del pennello ovunque. I profumi che emettono a ogni passo mi inebriano, ne abbracciano ovattati l'olfatto.
Lui è in piedi. La postura eretta e il capo riparato dal sole chiaro della nuova stagione entrante nella circolare ombra di un gazebo in ferro battuto posto a Central Park i cui pilastri avvolti da piante rampicanti.
Lui è il mio partner di scena, più caro amico che dall' infanzia il cammino ha intrecciato al mio per poter condividere le calde luci della ribalta. È insieme che abbiamo mosso i primi passi nel mondo della danza.
Ma, per stavolta, non mi ha convocata per provare in un posto ben diverso dalle solite quattro mura circondate di specchi alle pareti. E il completo blu scuro con camicia ne forniscono una giusta dimostrazione, si intona al colore degli occhi suoi.
Oscilla sul posto con le meningi in un fascio di nervi. Le braccia tese davanti al busto sono avvinghiate al povero stelo di una rosa che con le dita le spine tormenta come valvola di sfogo. I petali scarlatti come il sangue nelle vene ardente e la passione.
L'espressione sul viso di lui, Jake Sinclair, si rilassa non appena incrocia il mio viso. D'altro canto, lo accolgo con un sorriso dal profondo nascente, sommerso nei profondi abissi di un oceano di gratitudine.
«Rosie, sei venuta?» s'informa, rivolge quella domanda pieno di stupore, quasi non fosse certo avrei accettato dopo tutti gli anni insieme trascorsi. «Bene. Ne sono contento».
Tende il braccio con il fiore verso di me, mi accoglie con il teso invito di prendermi più vicina, forse arso dallo scalpitante desiderio immane di ispirare il profumo della mia pelle a contatto con la sua. Lo stesso che respira in pista.
«Tu mi conosci. Io non sono il tipo di molte parole» inizia a farfugliare un discorso che con alte probabilità ha in serbo da giorni. Apre anche l'altra mano, aspetta che la prenda senza mai smettere di annegarci dentro i chiari toni delle iridi l'uno dell' altra. Acquista sicurezza, maggior trasporto e preparazione per poter concedere degna conclusione alle sue parole. «Non posso più continuare a essere tuo amico. Io voglio di più, voglio te. Io ti amo!»
"Io ti amo" quelle tre parole mi portano al centro di un bivio. La terra presente sotto i piedi si sgretola in molteplici piccoli granelli di sabbia, si dirama in una invalicabile voragine nel quale mi trovo nel mezzo. Non è lasciato sospeso margine di scelta.
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Dragonfly
Mystery / ThrillerQuando il corpo di una ragazza viene rinvenuto senza vita nel corridoio diurno della Eagle High School, la polizia non ha dubbi: si tratta di un omicidio. Tuttavia, nonostante le chiare evidenze, l'inchiesta viene archiviata in fretta. Nessuno, né g...