Capitolo 11. Vecchie amicizie e nuove alleanze

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Sulle labbra avverto ancora il delicato profumo che la pelle sua emane

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Sulle labbra avverto ancora il delicato profumo che la pelle sua emane. Il fresco sapore della primavera si mescola nel calore del travolgente torpore autunnale con il suo fuoco scoppiettante in una di quelle sere in cui non vuoi altro che la compagnia di un libro.

Nella testa appaiono in un continuo susseguirsi quel paio di occhi color prato unito dentro l'infinito azzurro.

Dopo con quel tocco esser deliziato come posso aver io la forza necessaria a resistere in assenza?

Sentire il corpo suo dal mio staccarsi con la medesima disinvoltura ha lasciato un foro profondo nel petto impresso.
L' ho sentita lenta scivolarmi dalle mani, ritrarsi senza il benché minimo motivo perché lei è fatta così.
Non serve mostrare una ragione a Juliet Cohen per agire, è una creatura libera che segue soltanto il vento del tutto priva del dovere di spiegarsi, il senso dei pressa suoi giustificare.

Ed è anche per questo motivo che mi piace, al cuore di lei mi sento legato da un invisibile filo che proprio non riesco a ignorare. Un filo ben chiaro a me soltanto.

Brett White si è avvicinato appena il corpo della rossa si è andato via, uno sfocato miraggio pronto ad attraversare il marasma di gente che i corridoi affolla in attesa di radunarsi per l'inizio delle lezioni.

Si mostra piacevolmente impressionato da me, dallo spettacolo del quale sono stato un inconsapevole attore. Marca la fossetta sinistra in un ghigno compiaciuto prima di tendere la mano nella mia direzione.

Pezzo di merda.

Ho notato nel corso dei mesi precedenti il suo attaccamento a Rachel. Ho prestato peculiare attenzione al numero di volte in cui lei si è sentita nervosa con lui nei paraggi.

Ho compreso ci fosse qualcosa di sbagliato, eppure ho scelto di dare fiducia alla ragazzina che conosco sin da quando siamo stati bambini. Le ho dato ascolto quando mi ha supplicato di non preoccuparmi, sforzata di riflettere attraverso quei suoi occhioni d'ambra la consapevolezza che tutto sia rimasto nella solita tranquilla normalità.

Mi sono fidato proprio quando avrei dovuto ignorare le voci terzi e concentrarmi solo sul mio istinto. E forse, ora, lei non sarebbe mai morta.

Digrigno i denti, stringo i pugni per conficcare le unghia nella carne, avvertita sulla pelle il dolore che dentro il petto mi scoppia al solo ricordo.

Ho bisogno di una ragione, una soltanto, abbastanza grande da convincermi a non spaccargli la faccia così su due piedi.

«Wow Chase, sono colpito! Ragazze come quella sono le prede più complicate» esulta al posto mio, si accende celando della velata invidia per quel che lui ritiene essere una conquista notevole. «Magari un giorno mi sveli il tuo segreto. Sei il benvenuto a unirti al covo quando tu voglia».

Con quella squallida bocca che si ritrova Juliet non deve neanche azzardarsi a nominarla, non dopo Rachel.

Sono consapevole che la ragazza dai capelli rossi, la mia Nala, sia ben diversa dalla dolce Luna. In lei arde una grinta da non aver bisogno di me a salvarla, come più volte si è trovata a ribadire, ma relativamente poco a me importa: se mai ci fosse il bisogno può trovarmi, paziente, sempre al suo fianco, camminare un passo indietro la sua andatura.

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⏰ Ultimo aggiornamento: 3 days ago ⏰

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