20 Aprile, sei mesi prima...
Rachel's pov
Non c'è ancora nessuno al cottage in pietra. Sono qui con largo anticipo, ma non ho saputo dove altro andare.
Tra questi silenti alberi io incontro una piacevole pace che mi accompagna. Il fruscio delle foglie non mi giudica.
Niente Racch-iel. Niente Brett.
Le ballerine gialle le ho poggiate sul davanzale. I piedi nudi, dai verdeggianti fili d'erba solleticati, mi donano sollievo mentre gli ultimi raggi carezzano il chiarore della mia pelle.
Addosso lo accolgo, chiudo gli occhi dalle lacrime contaminati per timore che la selvaggia bellezza del panorama possa avvertire il dolore. Il rosa abito che con orgoglio ho indossato pare i petali di un fiore appassito, il riflesso del mio animo ancora nel ricordo del covo di Brett immerso.
È a partire dal calare delle vacanze in cui me lo ritrovo di continuo attorno, dapprima con complimenti innocenti e poi portando il gioco su un livello più insistente.
Mi considero alla stregua del giocattolino nuovo tra le sue mani, la nuova ossessione che in lui stuzzica il malsano interesse da predatore.
Ma io da Brett White non mi reputo attratta, e forse sono io a essere strana. Il mio corpo è smosso dal disgusto dinanzi quei modi rudi con cui si approccia.
Un altro è il ragazzo che nel mio cuore risiede, il principe azzurro che più amo. E lui è uno che colpisce, a ben conoscerlo, per i modi gentili che possiede e il rassicurante sorriso con cui la stanza nel quale si affaccia riscalda.
D'istinto, sollevo la mano per accarezzare il collo, la conduco per sfiorare il ciondolo di mio fratello Cameron e adesso al tatto divenuto invisibile.
Dev'essermi scivolato nella colluttazione, quando ho cercato di dimenarmi per scrollare di dosso il massiccio tronco di Brett.
La mia testa mi urla di tornare indietro, cercarlo ovunque finché non ritorna al posto al quale appartiene, vicino al cuore. Del resto non esistono altri termini per definire il pensiero di un ragazzo per la sorellina durante il sedicesimo anniversario della nascita di quest'ultima. E poi non voglio che Cameron si preoccupi, lui ha un carattere impulsivo e non sono l'unica a ben conoscere la reazione se malauguratamente dovessi confidare in lui la batosta subita.
Ma ho ancora le forti palpitazioni nel petto martellanti alla sola idea di trovarmi faccia al faccia con il mio mostro.
«Ehi, piccola Luna» il principe che i sogni miei accompagna attraversa il ciottolato d'ingresso alla dimora del nonno, le mani cariche di buste in plastica e spero non sia tutta roba con cui ha voglia di allestire la casa per il mio compleanno.
A Ryan Chase manca soltanto un mantello scarlatto e il cavallo bianco con cui viandare a trotto per esaltare la natura che dinanzi agli occhi miei appare tanto nitida. È perfetto sotto ogni forma e io ho smesso di vederlo come un amico già da un paio d'anni. La testa e il cuore urlano, scalpitano in un coro armonioso un impellente desiderio di volere molto di più.
«Come mai sei qui tanto presto? Alla festa mancano ancora come minimo un paio d'ore!»
Sono qui perché ho bisogno di trovarmi immersa nei suoi sorrisi, quella che lui chiama casa è per me un porto sicuro al quale trovate conforto nella tempesta. Sono in anticipo non per la festa, bensì perché non ho altro posto dove andare.
Non ho voglia di tornare a casa, non dopo Brett. Non sono pronta ad affrontare i tanti volti della gente che strade del paese affollano.
Sono qui perché ho bisogno che lui sia il mio Ryan, il Ryan che ho visto crescere al mio fianco e che man mano si stacca dall' immagine di fratello dal sangue diverso. Ma non posso parlarne ancora, renderebbe quest' incubo più reale.
STAI LEGGENDO
Dragonfly
Mystery / ThrillerQuando il corpo di una ragazza viene rinvenuto senza vita nel corridoio diurno della Eagle High School, la polizia non ha dubbi: si tratta di un omicidio. Tuttavia, nonostante le chiare evidenze, l'inchiesta viene archiviata in fretta. Nessuno, né g...