Quando fui finalmente in stanza, i miei pensieri continuavano a vagare verso tutto ciò che era successo poco fa. Quando entrai nel letto per cercare finalmente di riposare e concedermi a Morfeo, una vocina tuonò nel buio, facendomi sussultare: «E così qualcuno vìola il coprifuoco degli studenti.»Era Imelda Reyes, avrei dovuto aspettarmelo.
«Per Merlino, Imelda, certo che non ti si può nascondere nulla. Sei astuta come una volpe!», dovetti ammettere a me stessa che la mia presa in giro fu fin troppo evidente, ragion per cui la ragazza nel letto di fianco al mio incalzò, continuando a voler sapere di più su dove fossi andata.
«Sei stata con Sebastian Sallow, non è vero?», la sua voce d'un tratto si fece più dura del previsto, segno che fu evidentemente gelosa di un suo pensiero seppur in parte veritiero.
Decisi, dunque, di farla innervosire. In fondo, perché non farlo? Imelda era una ragazza sveglia ma alle volte così tonta che era semplice prendersi gioco di lei, nonostante le voci sparse nel castello dove si diceva tutto il contrario. Imelda, in verità, in parte incuteva terrore. Ma a me sembrava semplicemente una ragazzina che voleva imprimere a tutti i costi la sua superiorità per trionfare su noi studenti.
«Ok, mi hai scoperta, Imelda. Siamo stati a letto insieme- dissi, prendendo la bacchetta da sotto il cuscino e sussurrando un "Lumos" - Ed è stato così... meraviglioso.» ridacchiai, sfoggiando un ghigno, consapevole che potesse vedermi ed arrabbiarsi in pochi attimi. Poi continuai, con viso angelico, «E' un problema, per caso?»
Pochi secondi di assoluto silenzio regnarono nella stanza condivisa da me, la ragazza in questione e un'altra abbastanza anonima, che per la verità avevo l'onore di vedere poco e niente. Sembrava tutto studio e niente amicizie, non che io ne volessi a bizzeffe.
Vidi Imelda contorcersi dal fastidio che provava nei nostri confronti, illudendosi che quello che le avessi raccontato corrispondesse a verità. Si morse il labbro e si rimise a letto, sbottando cose a me incomprensibili.
«Ti sta usando.» incalzò nuovamente, questa volta però con tono triste e distaccato, come se stesse mettendo da parte per un attimo i suoi sentimenti verso il castano «Come fa sempre, del resto.» si rimboccò le coperte e si girò dall'altro lato, dandomi le spalle e spegnendo l'abatjour che emanava una flebile luce calda.
Rimasi in religioso silenzio. La mia mente non partorì nessuna risposta, anche perché ciò che volevo era infastidirla, così da indurla a non chiedermi altro che riguardasse i miei affari privati, che c'entrasse o meno Sebastian Sallow. Riconoscevo di aver detto una bugia, ma alla fine cosa importava? Mi serviva tenere Imelda fuori da quelle che reputavo mie situazioni, e il fatto che potesse ficcare il naso o - addirittura - rimanere sveglia sino a tardi per carpire i miei movimenti mi irritava e mi faceva sentire in pericolo. Io avrei protetto la mia conoscenza, o almeno quello che cercavo di carpire rispetto ai ricordi che avevo visionato poco fa. Dovevo parlarne con il professor Fig.
Il mattino dopo, senza neanche recarmi in Sala Grande per fare la mia solita colazione mattutina, mi diressi dritta nello studio del Professor Fig per ragguagliarlo su ciò che avevo scoperto la notte prima. Spalancai la porta senza chiedere neanche il permesso, la mia eccitazione nell'aver fatto un buon lavoro si vedeva da un miglio di distanza.
«Professore, buongiorno!» esclamai, venendo subito al dunque «Ho ispezionato il Reparto Proibito e ho trovato qualcosa.»
L'anziano di fronte a me sorrise in modo assai paterno, scuotendo il capo e alzandosi dalla sedia su cui era seduto fino a poco fa, mentre sorseggiava del buon thè. Sospirò e mi rivolse attenzione, puntando i suoi occhi nei miei con fare adesso abbastanza serio: «Buongiorno anche a lei, signorina Black. Vedo che oggi ci siamo svegliate curiosamente di buon umore.»
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All'ombra dell'amore | Sebastian Sallow
Romance«Vediamo, orsù...» cominciò, facendo un po' di scena come era solito fare «vedo un certo disprezzo delle regole... oh ma anche un forte coraggio! Però... vedo forti capacità, ma... un po' di oscurità attorno a te!» per un attimo smise di parlare, po...