Oltre le stelle

Capitolo 12: La scelta

Livia non poteva fare a meno di sentire il peso delle parole di Alessandra, come macigni che le schiacciavano il cuore. "Vivere con la verità o essere consumata dalla menzogna." Il significato di quella frase le si infilò sotto la pelle, come un'infezione silenziosa. Non c'era più nessun posto sicuro, nessun rifugio dove potesse nascondersi.

Era arrivata a un punto in cui il confine tra la verità e la menzogna si stava facendo sempre più sottile, fino a scomparire. Ma una cosa era certa: quello che aveva sempre creduto era falso. Tutto ciò che credeva di sapere su di sé, sul suo passato, sul suo futuro... ora sembrava una costruzione fragile che stava per crollare.

Alessandra la fissava con un sorriso enigmatico, ma i suoi occhi tradivano un fuoco oscuro. "Lo sapevi, vero?" continuò, la sua voce lenta, sibilante. "Sapevi che il destino non ti avrebbe mai dato una via d'uscita. Perché la verità è sempre una catena, Livia. Una volta che ne scopri il primo anello, non puoi più fermarti. E adesso, non puoi più fuggire da quello che sei."

Livia si sentiva avvolta da un'inquietudine crescente. Ogni parola che Alessandra diceva era come un colpo al cuore, ma qualcosa dentro di lei, una scintilla che non si era mai spenta, la spingeva a non arrendersi. Non era mai stata una ragazza che si piegava. Non poteva esserlo ora.

"Sono pronta," disse, a voce bassa, ma decisa. La frase le scivolò via come un respiro che finalmente trovava pace. Era consapevole che quella parola, "pronta", aveva un peso che lei stessa non riusciva a misurare, ma non poteva più indietreggiare. La verità sarebbe venuta a galla, qualunque fosse il prezzo.

Alessandra alzò un sopracciglio, sorpresa, ma non sembrava delusa. "Oh, davvero?" La sua voce non tradiva alcuna emozione. "E pensi che, solo perché lo dici, le cose cambieranno? Tu non hai idea di cosa stai per affrontare."

"Non importa," rispose Livia, con un coraggio che la stessa Livia non sapeva di possedere. "Non importa quanto sia difficile. Non voglio più vivere nella menzogna."

Tommaso, fino a quel momento in silenzio, si fece avanti. I suoi occhi erano fissi su Livia, ma non riusciva a nascondere il suo turbamento. "Non sai cosa stai dicendo," disse, la voce bassa. "La verità... non è quello che pensi. Tu non sei solo una ragazza normale. Tu... sei legata a questo mondo, a questa storia. Il nostro destino è scritto da un filo invisibile che ci unisce, e non possiamo spezzarlo."

Livia lo guardò con intensità. "Non sono tuo destino, Tommaso," disse, senza paura. "Non sono il tuo pezzo di puzzle da incastrare. La mia vita è mia, e io posso sceglierla."

Alessandra scosse la testa, quasi con disprezzo, come se non riuscisse a capire la determinazione che brillava negli occhi di Livia. "Tu non capisci. La tua scelta non è una decisione come le altre. Quando lo scoprirai, sarà troppo tardi."

Un lampo di comprensione attraversò la mente di Livia. Guardò Tommaso, il ragazzo che aveva amato, che aveva seguito. Ma non c'era più nessuna traccia di quel ragazzo innocente che conosceva. Non c'era più il ragazzo che l'aveva confortata, che le aveva mostrato una visione di sé stessa che non aveva mai visto prima. C'era solo un uomo legato a una verità che ora le sembrava irreale.

"Tommaso," disse, con voce ferma. "Non sei tu a scegliere per me. Non sei tu a decidere chi sono. E io non sono una pedina, non lo sono mai stata."

Un lungo silenzio seguì. Livia poteva sentire il rumore del suo respiro, il battito del suo cuore che rimbombava nelle sue orecchie. La verità si stava rivelando, ma non era quella che si aspettava. La luce che le aveva accecato agli occhi non era qualcosa che brillava, ma qualcosa che consumava. La sua realtà non sarebbe mai stata la stessa.

Tommaso abbassò lo sguardo, come se avesse perso ogni forza. "Lo so," sussurrò, la voce rotta. "E proprio per questo ti chiedo di scegliere. Non perché io ti voglia cambiare, ma perché so cosa rischiamo."

Livia non rispose. Si voltò verso Alessandra, il suo volto ora privo di emozioni. La ragazza la guardò intensamente, ma sembrava... stanca. Come se fosse consapevole che Livia stava per prendere una decisione che avrebbe riscritto le regole del gioco.

"Quello che ti aspetta ora," disse Alessandra, "è il vero inizio. Ma ricordati, Livia, non tornerai mai più indietro. E il prezzo da pagare non sarà piccolo."

La tensione nel teatro era palpabile. La nebbia fuori sembrava farsi più fitta, come se il mondo stesso fosse pronto a inghiottirli. Ma Livia non si lasciò intimidire. Aveva preso la sua decisione.

"Sì," disse, senza esitazioni. "Sono pronta a pagarne il prezzo. Sono pronta ad affrontare la verità."

Il tempo sembrò fermarsi. Livia chiuse gli occhi per un istante, un istante che sembrò durare un'eternità. E quando li riaprì, non era più la stessa. La ragazza che era entrata in quel teatro non c'era più. Non c'era più la ragazza che aveva avuto paura, che aveva cercato rifugio nella menzogna. C'era una nuova Livia. Una Livia che aveva scelto la verità, qualunque fosse stato il suo volto.

E proprio in quel momento, Alessandra fece un passo avanti, e la sua voce, finalmente, suonò come una sentenza. "Bene. Allora preparati. La tua vita, da ora, non sarà mai più la stessa."

Livia respirò profondamente. Non aveva paura. Non più. Il suo destino non sarebbe stato scritto da qualcun altro. La sua storia l'avrebbe scritta lei.

E mentre il buio sembrava calare su di loro, un'ultima rivelazione emerse.

Alessandra, senza preavviso, si girò di scatto e fece un gesto. E all'improvviso, nel teatro, apparvero luci accecanti, rivelando il cuore oscuro del mistero che avevano cercato di celare. La verità, finalmente, era davanti a loro.

Livia guardò Tommaso un'ultima volta, e poi fece la sua scelta. Un sorriso, finalmente, si dipinse sul suo volto. La paura era svanita, perché ora sapeva che solo la verità, per quanto dolorosa, poteva darle la libertà.

E con quel sorriso, Livia si avviò verso la porta che conduceva a un futuro che sarebbe stato solo suo.

FINE