Capitolo 11 - Cappuccetto rosso

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Dopo la prima nevicata della loro vita, un nuovo giorno iniziò per Georg e Dorna. Si vestirono, fecero colazione e uscirono nell'orto.

Mentre controllava la maturazione delle mandragole, Dorna interruppe il silenzio:
<<Quelle capre. Pensi che sia un demone? Magari uno nuovo o è ancora uno dei nostri?>>
<<Non saprei.>> rispose Georg <<Ci ho pensato e non mi vengono in mente rituali così. Non senza segni o simboli... Forse il responsabile è stato interrotto? Ma parliamo di qualcuno che è riuscito a rapire sette capre senza che Schnee se ne accorgesse, poi le ha portate alla chiesa e le ha impiccate.>>
<<Non potrebbe averle... uccise prima di portarle alla chiesa?>>
<<No, ho controllato. Si sono dimenate e gli zoccoli hanno lasciato i segni... ti risparmio il resto ma, fidati, sono morte lì dove le abbiamo trovate.>>

Dorna si ammutolì di nuovo. Entrambi erano preoccupati e sapevano che Georg sarebbe riuscito a esorcizzare l'eventuale demone. La parte difficile era trovarlo. Aveva posseduto qualcuno? O era un'influenza più subdola?

<<Forse è Schnee?>> suggerì Dorna <<Le capre erano le sue e nessuno si sarebbe insospettito vedendole con lei. E poi vive da sola nella foresta, come me. Che ne pensi?>>
<<Forse. Sicuramente è una possibilità. In effetti, è l'unica pista che abbiamo. Avrei iniziato dal parroco ma è morto da anni e nessuno è venuto a sostituirlo. Strano, vero? Comunque, hai ragione. Vado a controllare a casa di Schnee. "Controllare come sta" è un'ottima scusa.>>

Dorna sorrise nel vedere il suo fidanzato nel suo elemento: l'esorcista non aveva un nuovo caso da mesi. Era preoccupata e un po' gelosa, ma aveva fiducia in lui e nelle sue capacità. Georg salutò la sua dolce metà con un bacio e si incamminò verso la casa di Schnee.

L'orto era rimasto abbastanza riparato dalla neve grazie agli alberi, ma il resto del terreno era completamente imbiancato. I passi di Georg affondavano nel bianco e il vento freddo sibilava e ululava.

Arrivò infine alla sua meta. Notò delle orme nella neve e pensò che Schnee fosse già uscita. Tuttavia, sbirciò dalla finestra e la vide ancora a letto. La ragazza si alzava sempre presto per badare ai suoi animali, quindi perché stava ancora dormendo? Forse era ancora esausta per la terribile vicenda. Georg aveva però una brutta sensazione: il suo istinto di esorcista gli suggeriva di entrare.

Aprì la porta, che non era chiusa a chiave, e si annunciò:
<<Schnee? Sono Georg, volevo solo vedere come stai.>>

Nessuna risposta. In quel momento, sentì un urlo e si voltò. Una donna anziana era in piedi dietro di lui, fuori dall'uscio.
<<Signora Rotkäppchen?>> Georg riconobbe la nonna della piccola Kleine.
<<Oh, Georg, sei tu. Perdonami, mi sono spaventata quando ho visto un uomo che entrava in casa... ma che ci fai qui?>>
<<Sono venuto per Schnee, a vedere come sta. Sembra stia ancora dormendo.>>
<<Capisco.>> disse la donna avvicinandosi al letto della ragazza <<Stavo cercando mia nipote e pensavo fosse venuta qui a giocare. Se ne va sempre in giro a bighellonare... Svegliati, cara, il sole è sorto!>> tentò di svegliare Schnee.

Nessuna risposta. La nonna accarezzò la ragazza. <<È gelata!>> esclamò. Georg si inginocchiò accanto al letto, scostò le coperte e controllò il battito cardiaco di Schnee, prima dal polso e poi dal collo. Non respirava. La dolce e candida Schnee era deceduta nel sonno.

<<Torni a casa, io andrò dal medico, lui saprà che cosa fare. Poi la aiuteremo a cercare Kleine.>> disse Georg alla nonna. Quest'ultima si affrettò verso casa sua mormorando e pregando tra sé e sé.

Georg aveva già visto numerosi cadaveri ma quello fu il suo primo caso di morte naturale. Non c'erano tracce di violenze o colluttazioni. L'unica nota stonata erano le orme nella neve. Andavano nella stessa direzione che avrebbe dovuto prendere per raggiungere il medico, dunque le seguì.

Dopo una mezz'ora abbondante, le orme si interruppero. Georg decise di proseguire verso la casa del medico ma la sua attenzione venne attirata da qualcosa. Una piccola macchia rossa in mezzo alla neve bianca. Sembrava sangue. Si avvicinò e notò che ce n'erano altre, tutte in fila, a formare una nuova pista da seguire. Qualche minuto dopo, la scoperta: alla fine di quella traccia di sangue, trovò la mantella rossa della piccola Kleine.

Fallen - il sussurro dall'altoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora