25 (succube a me)

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Non mi capacito ancora,
e forse non lo farò mai,
della velocità con la quale cambi l'alchimia del mio cervello.

In momenti come questi vorrei averti sotto tiro, colpirti e farti male.
Nelle conversazioni come queste pregherei di averti davanti a me, sotto il mio controllo,
capace solo di seguire le mie parole,
ammaliato dalla mia voce,
incantato da me.
Obbligato a soccombere al mio potere apparentemente inesistente.

Non nutriresti paura, se solo io io te lo dicessi.
Non sentiresti felicità, se solo io decidessi così.
Non percepiresti il tempo, se solo io volessi.
Non avvertiresti senso di colpa, se solo io te lo ordinassi.
Non proveresti dolore, se solo io lo desiderassi.

Ti lanceresti da una scogliera, se solo io te lo dicessi.
Ti butteresti sotto una macchina, se solo io decidessi così.
Ti taglieresti le vene dei polsi, se solo io volessi.
Ti userei per ferire, se solo io te lo ordinassi.
Ti lasceresti fare di tutto, se solo io lo desiderassi.

Vorrei averti succube a me, per poterti vedere morire per me o grazie a me.
Il mio desiderio di vederti soffocare nel tuo stesso sangue, cercando di ripensare alle ragioni che mi hanno spinto a farti ciò, mentre lentamente la tua anima se ne va, rendendoti solo un corpo vuoto.
Non sono pazza a pensare alla morte,
ci trovo solo qualcosa di più intrigante che guardare la vita.

"ergo devo andare in manicomio" ho fatto una battuta.
Sei tu il mio manicomio.
Potrei davvero uccidere ciò che mi rende viva e morente allo stesso tempo?

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