Capitolo 1.

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Spesso nella vita bisogna prendere delle decisioni importanti, che stravolgeranno tutto e ti butteranno in un mondo nuovo, bisogna accettare le conseguenze delle nostre scelte e farcene una ragione, bisogna capire qual è il nostro obbiettivo e lottare per realizzare il nostro sogno.

E il mio sogno era quello di seguire loro in tutto il mondo, di viaggiare insieme alla loro musica.

Volevo essere una groupie.

- E così tu vuoi abbandonare gli studi e la tua famiglia per uno stupido gioco? Che razza di figlia sei? - urla mia madre con viso in fiamme.

- Non è un gioco -

- Dammi quei biglietti. Adesso. - ordina iniziando a strattonarmi.

- Puoi scordartelo - ribatto.

- Bene, Allison. Allora tu scordati della tua famiglia. - dichiara con voce ferma.

- Che cosa? Stai scherzando? - chiedo preoccupata.

- Fuori da questa casa! - abbaia spingendomi fuori dalla porta insieme alla mia valigia.

- Ti odio! - urlo in preda ai singhiozzi mentre la porta mi si chiude sotto il naso.

Era da settimane che le litigate andavano avanti, prima o poi la corda si sarebbe spezzata.

Prendo il cellulare e chiamo Jenna, la mia migliore amica. Anche lei era contraria a tutto ció.
Nessuna risposta.
Decidi così di lasciarle un messaggio in segreteria: "Ciao Jenna. Io sto partendo. Se vuoi salutarmi, raggiungimi all'aereoporto. Se non vuoi, non c'è problema. Prendo il primo aereo per Sidney quindi datti una mossa."

Dopo aver aspettato fortunatamente solo qualche minuto il pullman che mi avrebbe portato all'aereoporto, mi posiziono di fianco alla porta, appoggiata con le spalle alla lastra di vetro e con le cuffie alle orecchie.

Loro erano sempre con me.

Arrivo dopo mezz'ora a destinazione, entro e mi precipitai sul tabellone delle partenze. Mancavano solo 20 minuti.
Sbrigo in fretta e furia le faccende del biglietto e corro in "sala d'attesa"

Guardo il cellulare nervosamente, aspettando con tutta me stessa una chiamata da Jenna, da mia madre, ma non facevo altro che sperare inutilmente.

Passarono i minuti e arrivó l'ora di partire.

Mi avvio sull'aereo continuando a voltarmi, in cerca della mia migliore amica. Ho bisogno di sapere che non sono sola. Che lei c'è.

Sono seduta sull' aereo che sta per partire.
Guardo fuori dal finestrino, con la speranza ancora accesa, e vedo una figura esile, dai capelli neri, correre verso l'aereo che ormai stava partendo.
Degli uomini la tengono ferma mentre lei urla e si dimena.
Era lei.
Jenna era venuta.
Jenna mi aveva perdonata, lei era con me.
E finalmente potevo partire felice.

Okay ho iniziato anche questa fanfiction, rido. Ciauu c:


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