Posso dire che questi ultimi 4 giorni sono stati i più brutti da quando sono in questa casa.
Se prima avevo qualche punto di riferimento, ora mi sento totalmente abbandonata a me stessa in mezzo a dei ragazzi che mi vedono come una stronza e una falsa manipolatrice, e poi con la cretina di Brianna che non fa altro che mettere il dito nella piaga.
"AAAAASH, te lo avevo detto! Non ci pensare! Vieni qui con me"
"Avresti dovuto capirlo da subito che tipo di persona era.."
"Non posso crede che ti ha fatto una cosa simile"
Se prima avevo un briciolo di speranza di poter chiarire con Ashton, grazie a lei è scomparso anche questo.
Luke? Che dire di lui, ha continuato a fare lo stronzo come sempre e ad ignorarmi come se non fosse successo nulla fra noi. Da una parte è meglio così, almeno non devo affrontare un altro problema anche se è inevitabile starci male. Dopotutto è evidente che mi interessa, sarei un ipocrita ad affermare il contrario.
E la cosa buffa è che ero quasi convinta di interessare anche a lui nonostante non volesse ammetterlo a sé stesso. E invece ho cannato anche qui, per l'ennesima fottutissima volta.
E quante volte dico che non ci cascherò più? Che devo imparare a prendere una posizione e rispettarla nonostante sia difficile? Troppe.
E poi?
E poi un cazzo, lo vedo e crollano tutte le cose che mi sono prefissa.
Anche se il casino è successo con Ash e Lucas, anche gli altri sono parecchio stizziti nei miei confronti, l'unico che riesce a comprendermi in parte è Michael.
Lui sa che avevo intenzione di parlare ad Ash, sa tutta la storia, e mi capisce. Ma non approva il mio attuale comportamento ovvero far finta di non esistere.
Mi alzo e faccio colazione per prima in modo tale da non incontrare nessuno, lascio come una deficiente la colazione pronta anche per gli altri, poi appena si svegliano, salgo nella mia camera e scendo per mangiare senza profilare parola. Il pomeriggio esco e vado al bar dell'angolo che dista 15 minuti a piedi da casa, prendo il mio solito cappuccino con Cacao per poi rimanere tutto il tempo a leggere. Sto leggendo "L'ospite" di Stephanie Meyer ed è carino e rilassante.
Circa l'ora di cena torno a casa e mi lavo, mangio svelta e mi affretto a chiudermi in camera.
Facendo così riesco ad evitare tutto: il disprezzo di Ash, l'indifferenza di Luke, il veleno di Brianna, la ramanzina di Michael e il fastidio di Calum.
Sono al quinto giorno e sono seduta al tavolo vicino alla finestra nell'angolino del bar che aspetto il mio cappuccino.
-Grazie Molly- mi affretto a dire non appena mi viene servita la mia bevanda, senza staccare gli occhi dal libro.
Poi sento qualcuno sedersi di fronte -Ti ho fatto mettere il cacao- dice.
Alzo lo sguardo e per poco non mi strozzo con la mia saliva.
-Ti dispiace se mi siedo qui a leggere il mio libro?- chiede Luke poggiando "orgoglio e pregiudizio" sul tavolino.
Lo ignoro e continuo a fare quello che stavo facendo.
-Ma è comunque una vera fortuna avere qualcosa ancora da desiderare. Se tutto fosse perfetto dovrei aspettarmi sicuramente qualche delusione- cita.
-Elizabeth- confermo - e quindi?- probabilmente non avrà letto neanche una pagina di quel libro.
-Nulla. È buono?- chiede indicando il cappuccino.
-Si- rispondo secca.
-Non mi chiedi come facevo a sapere del cacao?- ovvio che vorrei chiederglielo ma non voglio dimostrare nulla. Devo essere indifferente come lui ha fatto con me. Non posso cedere.
-Te lo avrà detto Molly-
-No- mi guarda come se aspettasse qualcosa.
Faccio spallucce e torno al mio libro.
Lo sento sbuffare.
-Non vuoi sapere perché sono qui?- domanda
-non necessariamente. Se avessi voluto te lo avrei chiesto- beccati questa stronzo.
-sei acida- mi accusa con il tono di chi è appena stato ferito. Ma sentilo!
-davvero acuto Lucas, ti faccio i miei complimenti- interrompo la mia ex-piacevole lettura e ripondo il libro nella borsa. Mi alzo e mi precipito fuori dal bar sperando che il suo orgoglio gli impedisca di seguirmi.
Ma ovviamente mi sbagliavo perchè una manciata di secondi dopo, una mano mi afferra il braccio facendomi voltare.
-Mi spieghi che cosa vuoi dalla mia vita? Sei bipolare o cosa, uh?- mi libero stizzita dalla sua presa.
Luke fa per parlare ma poi sta zitto e comincia a guardarsi i piedi senza profilare parola, totalmente assorto.
Inizio a chiedermi se il pazzo è lui oppure sono io che sto qui a guardarlo.
-Pronto? Terra chiama Lucas! Insomma che ti prende?- sbraito scocciata. In un certo senso mi diverte vederlo in imbarazzo, sempre se si tratta di questo, se non fosse che gli staccherei la testa a morsi all'istante per quanto sono incazzata con lui.
Mi guarda e sospira. Poi fa un gesto del tutto inaspettato: si avvicina lentamente e mi abbraccia.
-non so come altro chiederti scusa- bisbiglia.
Non so se sono più sconvolta dal fatto che mi ha appena abbracciata, o perché mi ha chiesto scusa. Luke Hemmings che mi chiede scusa? Nah, sto impazzendo. Impossibile.
Si allontana giusto per potermi guardare negli occhi poi piega il collo all'indietro e rivolge lo sguardo verso l'alto. Sospira come se si fosse tolto un peso opprimente di dosso, come se aspettava da tempo questo momento.
-È stato così difficile?- lo prendo in giro soddisfatta e, lo ammetto, anche divertita.
Mi guarda con una smorfia infastidita sul volto, poi poggia delicatamente il palmo della sua mano sulla mia guancia. Sento la pelle prendere fuoco al contatto con la sua, come quando mi brucio con la piastra. Però questo bruciore è piacevole, è come se accendesse un qualche interruttore disperso nel mio corpo che scatta sull'on e mi fa provare mille emozioni diverse, ma soprattutto mi fa sentire viva. Abbatte tutti i miei "no non posso perché poi.." oppure "e se poi...", insomma tutte le mie paure, le voglie represse di fare una cosa, che sia una stronzata o una decisione da prendere.
Avvicina con un movimento rapido le sua bocca alla mia e fa combaciare le nostre labbra dando il via ad un bacio intenso ma delicato. Trattengo fra i denti il suo labbro inferiore e lo tiro leggermente. Lui ride. -attenta che mi uccidi così- sussurra con voce roca.
Ah. Mi sa che quella che sta per morire qui sono io. Decisamente.
-Non farlo più- mi blocca contro la parete.
-Okay- guardo altrove imbarazzata. Non pensavo gli desse fastidio.
-Non mi riferisco a questo- afferra le mie labbra e fa lo stesso che avevo fatto prima con lui, forse è stato meno delicato però -questo mi piace- sorride mostrando le fossette. Ma quanto è bello cazzo.
-Non ti seguo Luke..- balbetto confusa.
-Non allontanarti da me. Non farlo più- supplica senza distogliere lo sguardo.
-Sei tu che mi hai spinto a farlo- sottolineo
-sono un coglione, lo sai. Non devi ascoltarmi. Non vedi che mi piaci sul serio?- dichiara come se fosse la cosa più saputa e risaputa.
Lo guardo lasciando intendere che il mio pensiero non era proprio quello e lui capisce cosa mi ha appena rivelato.
-Vabbè ora lo sai. Non dire nulla- cerca mi minimizzare inutilmente la cosa e mi zittisce con un altro bacio. Non poteva trovare modo migliore.
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Groupie|Luke Hemmings
Fanfiction"Con il termine groupie si sono identificate, a partire dagli anni sessanta, le ragazze che accompagnavano le rockstar in gran parte delle loro tournée, assecondandone con entusiasmo la vita sregolata e le sfrenatezze sessuali, e divenendo quindi ve...