Salgo sul jet e rimango a bocca aperta. Non era un aereo, era una casa. C'erano poltrone morbide e divani disposti lungo tutto lo spazio disponibile. Tavolini in legno lucidi e altre comodità. C'erano delle tende chiuse suppongo attorno a delle poltrone negli angoli.
-wow- sussurro osservando tutto nei minimi particolari.
-wow è proprio l'affermazione esatta- ribadisce Ashton.
Lo guardai e sorrisi. Fin ora era l'unico che dimostrava un briciolo di umanità nei miei confronti.
- O MIO DIO È PERFETTO - urlò Brianna.
Sbuffo e faccio roteare gli occhi.
-Dio non la sopporto- borbotto allontanandomi da tutti e andando verso una tenda chiusa.
Volevo stare da sola e pensare.
Apro la tenda e mi catapulto dentro, gettandomi sul divanetto.
Porto le ginocchia al petto e ci affondo la testa dentro.
Era la mia opportunità di vivere il mio sogno, ma si era presentata come un incubo.
I miei idoli mi odiavano perché mi consideravano una troia e approfittatrice.
La mia compagna di avventura lo era veramente e mi aveva già dichiarato guerra.
Devo semplicemente essere me stessa ma non è facile se si ha un muro davanti.
Sento la tenda aprirsi e alzo la testa di scatto. Vedo il moro voltato di spalle, impegnato a chiudere la tenda.
Si gira e posa i suoi occhi su di me, portandosi una mano sulla fronte e poi tra i capelli e espirando violentemente.
Uno sbuffo, giustamente.
Ero di troppo.
-ciao- lo saluto accennando un sorriso.
-ciao- risponde facendo cadere con fare scocciato il braccio sulla coscia.
Rimane in piedi guardandosi attorno.
-Puoi sederti se.. se vuoi.- dico con voce debole e incerta.
Non sono sicura di aver fatto la cosa giusta ma prima inizio a farmi conoscere meglio è. Non posso sprecare la mia opportunità per degli stupidi pregiudizi.
Se dovevo giocare allora dovevo farlo bene e con sincerità.
Senza insicurezza.
Non devono pensare che io menta e soprattutto non voglio lasciar campo libero a Brianna.
Farò di tutto pur di impedirgli di usarli come se fossero suoi giocattoli.
Dovevo lottare con le unghie e con i denti per vincere questa battaglia.
Calum si siede affianco a me, ma rimane rigido e con mezza gamba fuori dal piccolo divanetto per evitare di sfiorarmi.
-Non farti strane idee, lo faccio solo perché la fuori è molto peggio.- chiarisce riferendosi a Brianna e i suoi patetici tentativi di portarsi tutti a letto fin dal primo giorno.
-E perché pensi che qui sia meglio?- chiedo sfidandolo.
-Beh, almeno tu non hai iniziato da subito. Non so se sia una tattica o altro ma per ora preferisco stare qui.-
Soffoco una risata e scuoto la testa.
Lo guardo.
-Non sono qui per quello, Calum.- puntualizzo.
Distolgo lo sguardo e appoggio la testa al finestrino, ignorando la sua presenza.
Passano alcuni minuti in silenzio, poi il moro decide di parlarmi.
-Perché allora?- chiede.
-Cosa?-
-Perché sei qui?-
-Per seguire i miei idoli magari? rispondo seccata.
-Credi davvero che lascerebbero che due fan vivano con noi tutto il tempo gratuitamente, se nemmeno ci fanno avvicinare a voi?-
-io..- cerco di dire qualcosa ma non riesco. Calum ha ragione.
-No, te lo dico io. Non lo farebbero mai.- risponde al mio posto.
-Se siete qui è perchè vogliono che ci distraiate dal lavoro, non che ci stressiate di più. E di solito le groupie lo fanno in quel modo.- continua.
-Io non riesco ad essere come Brianna, mi dispiace.- sbotto.
-Allora non farlo- risponde avvicinandosi e guardandomi come se mi stesse rimproverando.
- Mi prendi in giro? Hai appena detto che è quello che dovrei fare! - alzo la voce.
-No. È quello che hanno fatto tutte ed è quello che probabilmente farai anche tu.-
Mi stava facendo innervosire in un modo osceno.
-No- ribatto con sicurezza -ti sbagli--
-Sai quante ragazze dicevano come te e poi sono andate a letto con tutti e quattro? Tutte.-
Apro la bocca per rispondergli ma la tenda si spalanca e incrocio i suoi occhi azzurri come il cielo. Quante volte ho desiderato di poterli vedere così da vicino.
Calum scatta in piedi.
- Ti sei già dato da fare? - chiede Luke ridendo.
-no tu?- risponde lasciandoci da soli, senza nemmeno sentire la sua risposta.
-non ancora- precisa con un ghigno dipinto sul viso e squadrandomi.
-Carina- conclude.
-mi fa piacere- rispondo secca.
Voleva darsi da fare il ragazzo eh. Idiota.
Mi volto e guardo fuori dal finestrino.
-beh io mi siedo se non ti dispiace-
Il suo braccio sfiora il mio e non riesco a trattenere un brivido.
Insomma, era Luke Hemmings. Ed era seduto al mio fianco.
Sto sclerando interiormente ma fuori sono impassibile, forse un po troppo direi.
Guardò un punto fisso e stringo i pugni per la tensione.
-Beh?- chiede con fare scocciato, interrompendo quel silenzio più che imbarazzante.
-Cosa?-
- È così che corteggi una persona? Standotene per i cazzi tuoi, uh? - il suo tono era tagliente.
- non sono qui per corteggiare nessuno- cerco di imitare il suo tono ovviamente senza successo.Luke ride. Una risata gelida e strafottente.
- A dopo... - dice alzandosi. Si interrompe e poi prosegue -Come hai detto che ti chiami?-Allison, idiota. Vuoi che ti faccio il disegnino, stronzo?
Ovviamente la voglia di rispondergli in questo modo è altissima ma mi limito a dire il mio nome, ignorando il suo sguardo e il suo atteggiamento irritante.
-Ciao Allison- disse andandosene.
-ciao Luke- sussurrai comprendomi il viso con le mani, quando ormai la tendina si chiuse alle sue spalle, lasciandomi in un mare di pensieri.
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Groupie|Luke Hemmings
Fanfiction"Con il termine groupie si sono identificate, a partire dagli anni sessanta, le ragazze che accompagnavano le rockstar in gran parte delle loro tournée, assecondandone con entusiasmo la vita sregolata e le sfrenatezze sessuali, e divenendo quindi ve...