Cosa devo fare?

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JAKE

Non avrei mai pensato che il mio ritorno a New York sarebbe stato così... strano.

C'è una sensazione che mi sale dallo stomaco ogni volta che metto piede in questa città, una specie di connessione che mi fa sentire a casa. Ma oggi, mentre attraversavo le strade affollate con la moto, sentivo tutto, come se qualcosa dentro di me stesse crollando. Forse è solo la stanchezza, o forse, e lo so benissimo, è qualcosa che ha a che fare con lei.

Madison.

Non l'avevo vista per anni, ma, cazzo, oggi è successo. E non posso togliermela dalla testa.

Ero in giro, facendo un po' di moto senza meta, come al solito. Non pensavo a niente, solo al rumore dei motori e al vento contro la pelle. Poi, da lontano, l'ho vista. L'ho vista in mezzo alla folla, che camminava con passo veloce, come se stesse scappando da qualcosa, ma con quel portamento che solo lei aveva.

Madison.

Ho frenato bruscamente. La moto è rimasta in bilico per un momento prima che si fermasse definitivamente. Non so nemmeno come sia successo, ma il mio cuore ha accelerato subito. La vedo meglio, adesso. I suoi capelli scuri che brillano sotto il sole, il suo viso che ha preso una forma più matura, ma che, cazzo, non riesco a non riconoscere. Non è più la ragazzina che conoscevo, ma in qualche modo è ancora lei. Ogni dettaglio del suo viso, ogni movimento che fa, è la Madison che ho cercato di dimenticare per anni.

I suoi occhi.

Quelli dannati occhi che mi hanno sempre messo in difficoltà. Verdi, come due smeraldi, ma più di una semplice bellezza. Sono occhi che mi penetrano, che mi scrutano, che mi fanno sentire come se fossi esposto. La guardo senza riuscire a staccare lo sguardo. E quando mi accorgo che mi ha notato, che sta guardando nella mia direzione, per un secondo il mondo intero sembra fermarsi. Il battito del mio cuore rimbomba nelle orecchie. La sua espressione è indifferente. Non riesco a decifrarla, ma so che mi riconosce. E so che, per quanto mi odi, c'è una parte di lei che, come me, non ha mai dimenticato.

Poi lei distoglie lo sguardo. Forse è un sollievo, o forse no. In ogni caso, qualcosa dentro di me si spezza, ma non posso farci niente. Non posso restare qui. Non posso rimanere a guardarla. Non è giusto, non è mai stato giusto. Così, senza pensarci due volte, faccio partire la moto. Il rumore del motore ruggisce e mi porta via, lontano da lei, lontano dai miei pensieri.

Ma il danno è fatto.

Mi sento svuotato, come se stessi tornando a un passato che avrei voluto dimenticare. Non mi aspettavo di vederla oggi, non così, ma cazzo, mi ha colpito in pieno petto. Mi ha fatto sentire come se non fosse mai passato il tempo.

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Arrivo a casa poco dopo, la mia testa è un casino. Mi fermo davanti al portone e cerco di calmarmi un po', ma è inutile. Entro e trovo Ethan, il mio migliore amico, non che coinquilino che sta guardando un programma stupido in tv. Mi vede e sorride, come al solito, ma quando mi guarda, sa che qualcosa non va. Non è stupido, Ethan. Lo conosco abbastanza per sapere quando sta per farmi una delle sue solite domande.

"Jake?" Dice, senza alzare lo sguardo dallo schermo. "Cosa ti succede?"

Mi tolgo il casco e lo guardo, cercando di sembrare meno... sconvolto di quanto non mi senta. "L'ho vista."

Ethan finalmente mi guarda, gli occhi pieni di curiosità. "L'hai vista chi, Jake?"

"Madison," dico, e la parola mi esce come un colpo secco. Non è che voglio parlarne, ma so che non posso far finta di nulla. "Madison è qui, è tornata."

Non è una sorpresa per Ethan. Lo sa che c'è qualcosa tra me e lei, ma non è mai stato coinvolto, non sa esattamente cosa sia successo. E, per quanto possa sembrare assurdo, non gliel'ho mai raccontato tutto. Perché è troppo difficile, troppo doloroso.

"Cosa vuoi dire? È tornata davvero in città?" mi chiede, mettendosi finalmente seduto e tirando una boccata di birra. "E tu, cazzo, com'era?"

"Era..." Non so nemmeno cosa dire. La sua bellezza mi ha stordito. "Cazzo, Ethan, era incredibile. È diventata ancora più... bella. Più di quanto ricordassi." Mi fermo, a corto di parole. "E ho fatto una cazzata."

Ethan mi guarda, la sua faccia diventando seria per un attimo. "Una cazzata? Cioè?"

"L'ho guardata, cazzo. E lei... lei mi ha visto. Ci siamo guardati per un attimo, ma poi ha distolto lo sguardo. Non so cosa pensare." Mi passo una mano nei capelli, nervoso. "Mi ha messo ko, e non doveva farlo."

Ethan si alza e si avvicina a me, mettendo una mano sulla mia spalla. "Jake, cazzo. Non puoi scappare per sempre. Lei è sempre stata parte di te, capisci?"

"Non è così facile," rispondo, stringendo i pugni. "Non puoi capire, Ethan. Non voglio che mi succeda di nuovo. Non posso permettermi di farmi sopraffare da lei."

"Beh, sei già sopraffatto," dice, con una risata che non fa ridere nessuno dei due. "Senti, se vuoi fare qualcosa di giusto, non scappare via questa volta. Falla finita con questa cazzata."

Gli lancio un'occhiata. "Non ci riesco."

"Non dire cavolate, Jake. Non sei mai stato uno che ha paura di qualcosa."

Ma adesso, adesso ho paura. E, cazzo, non so nemmeno perché.

Shadows of UsWhere stories live. Discover now