La tentazione del passato

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MADISON
Sono passati solo un paio di giorni, ma ogni volta che chiudo gli occhi, Jake è lì. In piedi accanto alla sua moto, lo sguardo impassibile mentre mi guarda da lontano. E io, incapace di staccare gli occhi da lui. La sua figura sembra essere scolpita nella mia mente, come un'immagine che non riesce a svanire, un'ombra che continua a seguirmi ovunque vada. E non è solo la sua apparenza a tormentarmi, è tutto ciò che rappresenta: il ragazzo che un tempo mi faceva sentire viva, che mi faceva sentire speciale, e che ora è lontano, irraggiungibile.

Ogni volta che penso a lui, il mio cuore si stringe. Non è che non l'ho mai pensato, anzi, è proprio da quando mi sono trasferita che lui è sempre stato lì, nel mio angolo più nascosto. Ma ora è diverso. Il pensiero di lui, quello che sarebbe potuto essere, mi fa male. Non riesco a ignorarlo. È come se qualcosa dentro di me si stesse spezzando ogni volta che lo vedo o ci penso.

Mi sono trasferita a New York con mia madre anni fa, e la vita è cambiata. Mio padre non c'è più, e il silenzio tra me e mia madre è diventato più grande, più pesante. Ma è stato anche un nuovo inizio, un nuovo capitolo. Sono cresciuta, ho cercato di dimenticare, ma poi tutto è cambiato di nuovo. È arrivato Jake, come un fantasma dal passato, che mi ha riportato indietro nel tempo. E non lo voglio, non lo voglio perché so cosa significa per me.

Sophie è la mia migliore amica. Lo è da quando ci siamo incontrate al liceo e ci siamo legate subito, anche se siamo così diverse. Sophie ama la vita, ama divertirsi, va a tutte le feste, conosce tutte le persone e sa come far parlare di sé. È l'opposto di me, che sono sempre stata più introversa, più distante, più concentrata su ciò che accade dentro di me piuttosto che fuori. Eppure, in qualche modo, ci completiamo.

Oggi, mentre stiamo chiacchierando a scuola, Sophie mi guarda e mi sorride con quel sorriso che significa che ha un'idea. So che sta per propormi qualcosa che non posso rifiutare, e infatti, poco dopo, mi dice: "Stasera andiamo a una festa. Non puoi dire di no." Non rispondo subito, non so cosa pensare. Il pensiero di una festa mi fa sentire fuori posto, mi fa sentire come se stessi indossando un vestito che non mi sta bene. Ma Sophie non accetta il silenzio come risposta, e alla fine accetto. Ho bisogno di uscire, di distrarmi. E forse questa è l'occasione giusta per farlo.

La sera arriva e con essa l'energia che si respira nella città che non dorme mai. La festa è nel centro, in un loft che sembra essere stato preso direttamente da una rivista di design. Le luci sono soffuse, la musica è alta, e la gente si mescola tra chiacchiere e risate. Sophie è già immersa nel suo mondo, un mondo fatto di persone che non conosco, ma che sembrano tutte sorridenti e pronte a divertirsi. Io mi limito a restare in un angolo, sorseggiando il mio drink e cercando di non sentirmi troppo fuori posto.

Poi, all'improvviso, la porta si apre.

È Jake.

Mi congelo. Non so se è l'aria che cambia o il fatto che tutti si fermano per un secondo, ma quando lo vedo entrare, il tempo sembra rallentare. Mi manca l'aria. Non mi ero preparata per questo. Non mi ero preparata a vederlo di nuovo, a sentire il battito del cuore accelerare come se niente fosse cambiato, come se fosse ancora quel ragazzo di una volta. Eppure lo è, ma non lo è. È diverso, più grande, più maturo. Il suo corpo è più imponente, i suoi occhi più intensi, la sua presenza più pesante. Non è più il ragazzo che conoscevo, ma è ancora lui.

Non posso distogliere lo sguardo. È come se avessi perso la capacità di guardare altrove. E lui, in qualche modo, sa che sto guardando. Il suo sguardo incrocia il mio per un istante, ed è come se ci fosse una tempesta nel suo sguardo, ma è tutto nascosto dietro una maschera. Non dice una parola, non si avvicina, ma il fatto che mi stia guardando così intensamente mi fa sentire come se tutto il mio corpo fosse in fiamme.

E poi, come se fosse stato programmato, come se avesse deciso di andar via appena arrivato, si volta e se ne va. È rapido, quasi impercettibile, ma io so che è successo. Il mio cuore mi martella nel petto, e sento una rabbia che cresce in me. Perché se n'è andato? Perché non ha detto nulla? Non mi ha nemmeno guardata come prima, non ha sorriso, non ha detto una parola. Mi sento frustrata, arrabbiata, e allo stesso tempo, una parte di me è sollevata. Non so più cosa provare.

Sophie mi guarda, si avvicina e mi sussurra, "Chi era quello? Lo conosci?"

Mi guardo intorno, cercando di mascherare quello che sento. "Niente," rispondo, cercando di sembrare più calda di quanto non mi senta. "Solo un tipo che conosco."

Sophie alza un sopracciglio, ma non insiste. La musica riprende, ma io non riesco a concentrarmi su nulla. Il mio pensiero è bloccato su Jake, sul modo in cui è entrato e poi se n'è andato senza dire una parola. La mia testa è piena di domande, di incertezze. Cosa significava quello sguardo? Perché mi ha guardata così intensamente e poi ha deciso di sparire?

La festa continua, ma io mi sento più lontana che mai da tutto ciò che mi circonda. Mi sento come se fossi su un'altra dimensione, come se l'unica cosa che contasse fosse la presenza di Jake, che ora è sparito, ma che continua a riecheggiare nella mia mente. Non so cosa accadrà, non so cosa succederà tra noi, ma una cosa è certa: devo fare di tutto per ignorarlo
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La festa continua dietro di me, ma non ho più voglia di starci. Le luci intermittenti, la musica assordante, le risate che si mescolano ai chiacchiericci... tutto sembra insopportabile. Ho bisogno di allontanarmi. La tensione che mi prende in petto è troppo forte, il caldo della stanza soffocante. La gente mi sembra lontana, estranea, e io non voglio farne parte.

"Dove vai?" mi chiede Sophie senza alzare troppo lo sguardo. So che non le interessa, è troppo presa a divertirsi.

"Vado a prendere un po' d'aria," rispondo distrattamente, già a metà strada verso la porta.

Esco nella terrazza che dà sul paesaggio notturno. L'aria fresca mi investe, e per un attimo mi sento meglio. Respiro profondamente, cercando di farmi scivolare via la frustrazione, il fastidio che si è accumulato in me nelle ultime ore. Ogni cosa mi sembra esagerata, come se fossi intrappolata in una bolla e non riuscissi più a liberarmene. La confusione della festa, il rumore della gente, il pensiero di Jake che mi tormenta... tutto sembra troppo.

Mi appoggio al muro di metallo, lasciando che il vento mi rinfreschi il viso, e chiudo gli occhi. Vorrei riuscire a dimenticare, ma non riesco. Non riesco a dimenticare nessuna delle cose che sono successe, come un film che continua a scorrere davanti ai miei occhi. Jake... non posso fare a meno di pensare a lui. A quello che è stato, a quello che non è stato. A come mi ha lasciata, senza nemmeno un motivo.

E poi, il rumore dei passi. Li sento distintamente. Non sono passi di qualcuno che sta passando di lì. Sono lenti, deliberati. Si avvicinano, e il battito del mio cuore accelera. Non voglio voltarmi, non voglio vederlo, ma so che è lui.

Shadows of UsWhere stories live. Discover now