Da quel giorno lui non è più lo stesso, è più riservato, ha sempre un espressione preoccupata, ancora più scorbutico di prima, non gli si può quasi stare accanto. Finita la scuola come sempre ci ritroviamo in biblioteca, mentre lui mi rispiega alcune cose noto che non alza un secondo gli occhi dal libro ed evita gli sguardi degli altri
V:"Michele.."
M:"che c'è?"
V:"mi dici cos'hai? Cazzo sono giorni che non sorridi, non parli, che ti è successo?"
M:"non è successo niente, io sono fatto così"
V:"non è vero, questo non sei tu"
M:"io sono sempre stato così sei tu che non mi conosci!"
V:"no non è vero prima sorridevi e almeno mi guardavi negli occhi!"
M:"fatti i Cazzi tuoi e lasciami in pace!"
Prende il casco se ne va senza che io possa dire nulla
-questa volta non me lo lascio scappare-
Lo seguo fuori dalla biblioteca
V:"no non me li faccio i cazzi miei"
M:"lasciami in pace"
Una lacrima riga il suo viso e corre via
Cerco di prenderlo ma non ci riesco è piu veloce
-domani a scuola gli Devo assolutamente parlare-
All'uscita della scuola lo aspetto nel cortile e appena lo vedo lo fermo
V:"noi dobbiamo parlare"
M:"io non ti devo dire una beata Minchia"
Torno a casa e mamma mi dice che domani dovrò andare a fare le analisi del sangue e quindi non potró andare a scuola,
Mi arriva un messaggio di Michele
CHAT
M: domani non ci sono.
V:ok,perché?
M:non sono affari tuoi
V: ok scusa
M:ciao
V:ciaoLa mattina dopo mi alzo,mi preparo per andare al ospedale
V:"buongiorno dovrei fare le analisi del sangue"
Chiedo gentilimente alla Ragazza che sta al banco
Lei:"ecco lei è la numero 20 si accomodi"
V:"grazie"
Entro e vedo Michele
V:"che ci fai qua?"
M:"le analisi del sangue tu?"
V:"anch'io. Che numero sei?"
M:"19"
V:"io 20!"
M:"buon per te ragazzina e ora lasciami in pace"
-sembra preoccupato-
V:"posso sapere che ti ho fatto?"
M:"mi stai solo rompendo"
V:"mi stai preoccupando sul serio, non so più come comportarmi con te"
M:"devi solo lasciarmi in pace!"
V:"va bene scusa"
Rimaniamo in silenzio
-non lo capisco, perché si comporta così-
M:"Io sono complicato devi lasciarmi stare"
V:"È solo una scusa, nessuno vuole stare da solo"
M:"io si!"
Dopo poco è il turno di Michele ed entra, quando esce entro io e finite le analisi mi avvio verso casa, per strada inizia a girarmi la testa e mi sento svenire ma mentre sto per cadere sento delle braccia che mi sorreggono, alzo gli occhi e vedo il volto di Michele
M:"tutto bene?"
V:"si grazie"
M:"sicura? Sei bianca"
V:"si, mi gira solo un po la testa"
M:"vieni, appoggiati a me, ti accompagno a casa"
Mi appoggio a te e andiamo a casa mia
M:"sei sola in casa?"
V:"no, c'è mia madre"
M:"ok,vuoi che ti accompagno dentro"
V:"non importa tranquillo, ce la faccio... grazie"
M:"ok a domani"
V:"a domani"
Entro in casa
-certo che quando vuole anche lui sa essere gentile-
Nel pomeriggio
CHAT
M:come stai?
V:adesso meglio, tu?
M:io sempre bene, vuoi qualcosa?
V:solo sapere perché sei sempre distaccato e chiuso in te stesso? Io ti voglio solo aiutare
M:non ho bisogno dell'aiuto di nessuno, ancora meno del tuo
V:fai come ti pare, ci sei domani a scuola?
M:si! Te l'ho detto devi lasciarmi in pace non devo essere aiutato! Ti aiuto solo a matematica
V:ok
M:riposati, oggi mi hai fatto spaventare
V:scusa non volevo
M:non è colpa tua, solo stai più attenta
V:so badare a me stessa, non mi serve la babysitter
M:non mi è sembrato, se non c'ero io cadevi a terra
V:per questo ti ringrazio ma non importa che mi stai dietro giorno e notte
M:ho di meglio da fare, ciao
V:ciao
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Sono un disastro
ChickLitValentina e Michele sono due compagni di classe che non hanno un gran rapporto, diciamo pure che più stanno lontani meglio è ma un giorno la loro vita cambierà.... Spero che vi piaccia, buona lettura♥