Preside

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È da un mese che tra me e Joseph le cose funzionano alla grande. Posso confermare e ammettere che sono pazzamente innamorata di lui.
Mi tratta come una principessa ed è l'unica ragione per cui vado avanti. È diventato veramente importante per me, mi ha fatto superare un brutto momento e mi è stato sempre accanto. Orami la nostra storia non è più fondata sul sesso ma sull'amore e sui sententi che proviamo.

Joseph:

-signor Blekburn aspetti- mi chiamò il preside mentre mi allontanavo dall'aula professori

-mi dica- mi rigirai verso di lui

-capisco la situazione della signorina Blum, e del dispiacere della morte di Darek, ma mica c'è del tenero tra voi due?-  
A queste parole la mia mente andò in confusione

-certo che no!- esclamai

-per chi mi ha preso- aggiunsi

-no,no, si figuri. Solo che vi ho notato più tosto vicini ultimate-

- le sono stato vicino per darle un supporto morale-

-no,sa, altrimenti sarei obbligato a licenziarla-  disse prima di girarsi e incominciare a camminare

-arrivederci- esclamai

Cazzo. Dovevo troncare i rapporti com Christine.

Christine:

Ho la sensazione che Joseph  ultimamente mi stia evitando. Cosa cazzo ho fatto?.

Mi mancava  terribilmente quindi decisi di andare nella sua camera.

Bussai alla porta tremando. Aspettavo con ambia che qualcuno mi venisse  ad aprire , e subito dopo mi compare Joseph davanti.

-che vuoi?- disse in modo sgarbato

- perché mi ignori? Cosa c'è che non va?-

-non sono fatti tuoi-

-lo sono invece-
sentivo gli occhi pizzicare

-christin è meglio che te ne vai-

-no voglio sapere che cazzo ho fatto- Urali

-perché ci tieni a saperlo?- urlò a sua volta

-perché credo di amarti-

Non disse niente se ne stava la a guardarmi con gli occhi spalancati.

-dici qualcosa- sospirai frustata mette mi asciugavo le lacrime

-mi dispiace ma non ti amo, ti ho solo usato per piacere-  rispose per poi chiudermi la porta in faccia.

Dopo quelle parole corsi nella mia camera in lacrime. Mi rinchiusi in bagno, ero cumulo di nervi, rabbia e tristezza e non sapevo come sfogarmi.
Presa dalla disperazione e dalla rabbia, afferrai la lametta l'appoggiai sulle braccia e cominciai a farla scorrere.

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