- SEQUEL DI FINITE INCANTATEM -
[Draco/Rose]
Draco e Rose sono sposati da dieci anni, ma ora una nuova minaccia incombe sulla loro famiglia: loro figlio Lucius è in pericolo perché nato con un "dono speciale" ambito dai Figli di Salazar. Draco è anc...
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Lily era seduta a gambe incrociate sul divano in pelle, largo il doppio di quello che aveva avuto in Sala Comune a Hogwarts. Un pratico frutto della Trasfigurazione, pensò, stringendosi nella grossa sciarpa di lana rossa che le avvolgeva le spalle. Era un vecchio regalo di nonna Molly, una delle poche cose del suo passato che era riuscita a portare con sé.
Tra le mani teneva un topo, appena catturato. Lo stringeva quel tanto che bastava a impedirgli di scappare, lasciandolo agitarsi freneticamente mentre lo faceva passare da una mano all'altra. C'era qualcosa di cupo e appagante in quel gesto di controllo.
"Come al solito il Profeta non manca di leccare gli stivali del Ministero." Brontolò Orella, seduta in poltrona, reggendo il mano un'edizione sgualcita della Gazzetta del Profeta. "Tutti orgogliosi della pace e del progresso, intanto i goblin sono scontenti, abbiamo una Mudblood come Ministro della Magia e i babbani ficcano il naso dove non dovrebbero. Patetici. 'Harry Potter ha il pieno controllo sui recenti fatti accaduti nel piccolo villaggio di Little Hangleton', come no! Eppure, eccoli lì, a cantare le lodi degli Auror e dei suoi 'eroi'."
Lily sbirciò distrattamente la data del giornale, dove in copertina c'era una foto della zia Hermione che stringeva la mano a un mago elegante, il Ministro della Magia di un paese straniero. "Quelle notizie risalgono a mesi fa, Orella. Oggi non direbbero la stessa cosa, ne sono sicura. A mio padre non sono mai piaciute le adulazioni, soprattutto se non hanno senso."
Orella aveva accumulato peso durante gli anni di vita sottoterra, e ora il suo corpo massiccio, unito al volto severo, destava un'impressione ancora più minacciosa che in passato. Richiuse le pagine del Profeta sulle sue grosse ginocchia:
"Potrebbe essere cambiato." Commentò con un sorriso perfido, solo per ricordarle che non parlava con suo padre da anni. "Comunque, spero che Albus si ricorderà di portare il Profeta, quando tornerà da Diagon Alley. Ormai qui dentro ci si annoia a morte. E smettila di giocare con quel coso, uccidilo e basta. Ne ho abbastanza di quelle bestiacce."
Lily non distolse lo sguardo dal topo, le dita che si muovevano in un ritmo ipnotico. "A me piace." Affermò, continuando a fissarlo. Ma anche l'idea di ucciderlo accendeva in lei un'impulso irresistibile. "Credo che per ora lo terrò."
Orella sbuffò, una risata ruvida che non aveva nulla di divertito. "Attenta, Lily." L'avvertì, inclinando la testa per osservarla meglio. "Vediamo quanto piacerà a Dylan il tuo nuovo animale domestico."
Quella strega aveva un talento naturale per mettersi al servizio di chiunque fosse al comando. Negli ultimi tempi, era diventata particolarmente reverente nei confronti di Dylan, al punto che ogni sua parola diventava legge. Lily provava un sottile disprezzo per lei, sentendosi anche scavalcata. Ma lei stessa temeva Dylan, per questo preferiva tenere la bocca chiusa e il rancore per sé.
La privacy era un lusso inesistente nel quartier generale. La stanza principale, un grosso rettangolo dalle pareti di cemento, ricordava una spoglia sala comune: mobili disposti senza cura, una cucina rudimentale dove a turno si preparava qualcosa per tutti.