Capitolo 27

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Il silenzio nella stanza era interrotto solo dal suono regolare del monitor che registrava il battito di Derek. Stiles era seduto accanto al letto, osservando ogni movimento del viso di Derek, ogni respiro. Anche se la dottoressa aveva detto che tutto era andato bene, l'attesa per il momento in cui Derek avrebbe tolto le bende era straziante.

Finalmente, dopo due giorni di riposo e osservazione, il medico entrò nella stanza con un piccolo sorriso. "Signor Hale, è arrivato il momento di vedere il risultato."

Derek annuì lentamente, la mascella tesa. Anche se non lo diceva, Stiles sapeva che era nervoso. Era come se tutto il suo futuro dipendesse da quel momento.

Stiles si avvicinò al letto, posando una mano sul braccio di Derek. "Qualunque cosa accada, sono qui," disse piano.

Derek non rispose, ma strinse leggermente il braccio di Stiles, un gesto che valeva più di mille parole.

La dottoressa iniziò a rimuovere con delicatezza le bende dagli occhi di Derek. Il processo sembrava durare un'eternità. Quando l'ultima benda fu tolta, Derek tenne gli occhi chiusi per un momento, come se stesse accumulando il coraggio per affrontare quello che sarebbe venuto dopo.

"Può aprire gli occhi," disse la dottoressa, il tono calmo.

Derek aprì lentamente le palpebre. Per un attimo, rimase immobile, le pupille che sembravano muoversi senza una direzione precisa. Poi, un'espressione di sorpresa attraversò il suo volto.

"È.... sfocato," disse, la voce quasi un sussurro.

"È normale," rispose la dottoressa. "Ci vorrà del tempo perché i tuoi occhi si adattino. Ma puoi vedere qualcosa?"

Derek si voltò leggermente verso Stiles, i suoi occhi che cercavano di mettere a fuoco. "Ci sei tu," disse, un lieve sorriso che gli incurvava le labbra.

Stiles sentì il cuore stringersi. "Sì, sono io," disse piano, cercando di trattenere le lacrime.

Derek allungò una mano, sfiorando il volto di Stiles come aveva fatto tante volte, ma questa volta con gli occhi aperti. "Non è come pensavo," disse, la voce roca. "Ma... è meglio."

Le prime settimane dopo l'operazione furono un periodo di adattamento per Derek. Anche se la vista era migliorata, non era perfetta. Poteva distinguere i volti, i colori e i contorni, ma i dettagli più piccoli gli sfuggivano ancora.

Stiles cercava di essere il più presente possibile, ma non poteva ignorare il cambiamento. Derek sembrava più distante, come se stesse cercando di riorganizzare il mondo nella sua mente.

Un pomeriggio, mentre Stiles stava aiutando Derek a sistemare alcuni oggetti in casa, il silenzio tra loro divenne troppo pesante.

"Derek," iniziò Stiles, rompendo la tensione. "Stai bene?"

"Sto bene," rispose Derek, ma il tono era distante.

"Non sembra," insistette Stiles, avvicinandosi a lui. "Se c'è qualcosa che non va, puoi dirmelo."

Derek si fermò, fissando un punto indistinto davanti a sé. "È solo... tanto," disse infine. "Abituarmi a vedere di nuovo, ma non come prima. Capire dove mi trovo in tutto questo. E poi c'è..."

"C'è cosa?" chiese Stiles, il cuore che accelerava.

Derek si girò verso di lui, gli occhi che si concentravano lentamente sul volto di Stiles. "Ci sei tu. E la paura di rovinare tutto."

Stiles rimase senza parole per un momento, poi posò le mani sulle spalle di Derek. "Non puoi rovinare niente, Derek. Non importa cosa succede con la tua vista, io sono qui. Non perché ne hai bisogno, ma perché voglio esserci."

Derek lasciò andare un respiro che sembrava trattenere da giorni. "Grazie," mormorò. "Non so cosa farei senza di te."

Nonostante i progressi di Derek, l'ombra di Lucas non si era dissolta del tutto. Continuava a fare domande sull'operazione e a insinuarsi nella vita di Derek, cercando di convincerlo a partecipare a un progetto fotografico sul "ritorno alla luce".

Un giorno, mentre Stiles stava tornando dalla casa di Derek, incrociò Lucas per strada. L'uomo gli rivolse un sorriso enigmatico.

"Allora, come va il tuo cavaliere senza macchia e senza paura?" chiese, con un tono che faceva intendere che conosceva già la risposta.

"Sta bene," rispose Stiles, stringendo i denti.

"Immagino che stia iniziando a vedere il mondo sotto una luce diversa," continuò Lucas. "Forse, presto vedrà anche che certe cose... o persone... non sono più necessarie."

Stiles lo fissò, la rabbia che cresceva dentro di lui. "Sai una cosa, Lucas? Puoi continuare a provarci quanto vuoi, ma Derek ha fatto la sua scelta. E non sei tu."

Lucas ridacchiò, scrollando le spalle. "Vedremo."

Quella sera, Stiles raccontò a Derek dell'incontro con Lucas. Derek ascoltò in silenzio, poi si avvicinò a lui, stringendogli le mani.

"Lucas è il passato," disse con fermezza. "E tu sei tutto ciò che voglio per il mio futuro. Non lasciare che le sue parole ti facciano dubitare di questo."

Stilesannuì, sentendo una calda sicurezza avvolgerlo. Nonostante le sfide, sapeva chelui e Derek erano più forti di qualsiasi ombra del passato.

Non Chiamarlo Amore- Sterek AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora