Capitolo 27

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Sto camminando con in braccio Luce,anzi,il corpo di Luce. Non dirò mai la frase:"è in un posto migliore". Non c'era posto migliore che tra le mie braccia. Mi piacerebbe riportare in vita quello stronzo per poterlo uccidere di nuovo. Sono arrivata a casa dei genitori di Luce. Ho la vista annebbiata dalla lacrime, distinguo a malapena i volti di Bianca,Felice,Emanuela (la madre di Luce) e di Leo,suo padre. Quest'ultimo mi viene incontro. Con lo sguardo mi chiede di poterla portare lui nel letto matrimoniale. Non voglio che le facciano l'autopsia,è stata colpita al cuore da una pallottola,stop,non c'è bisogno di rovinarla . La polizia mi porta in caserma. Lì una donna,credo che abbia circa 35 anni ma le occhiaie la fanno sembrare più vecchia, inizia ad interrogarmi. Le prime domande erano personali,non c'entravano niente con quanto accaduto,del genere: "come ti chiami?","quanti anni hai?","dove vivi?". Poi sono iniziate quelle peggiori.

-Allora,Niall, come hai conosciuto Luce?- Mi chiede la donna.

-Stavo scappando dagli scagnozzi di noughty boy, avevo scambiato casa sua per quella di un mio amico. C'era la porta aperta e per trovare rifugio sono entrato. Da quel giorno siamo diventati amici.

-Bene. E che rapporti avevi con la ragazza?

-Ci eravamo appena fidanzati. Da un solo giorno.

-Oh... Emh... Sai dirmi perché l'assassino ce l'aveva con lei?

-Perché voleva farla pagare a me usando lei,credo. Ma non so perché era arrabbiato principalmente con me. Non ho fatto niente che non hanno fatto anche gli altri.

-Okay. Sei consapevole del fatto di aver ucciso quell'uomo?

-Quello non era un uomo. Era un mostro,una perfetta macchina da distruzione. L'ho ucciso per autodifesa. Se non l'avessi fatto ora sarei morto anche io.

-Non tengo conto della prima parte della tua risposta. Non ti metteremo in carcere perché,come hai detto tu,hai sparato per autodifesa. Ma sarai sotto osservazione per un paio di mesi. Non potrai uscire dall'Inghilterra,preferibilmente neanche da Londra. Potrai prendere parte ai funerali di Luce e,una volta ogni due settimane ti sarà concesso di venire in Italia per andare al cimitero,dopotutto era la tua ragazza. Bene,non ho altre domande. Ci dovrà comunque essere un'udienza. Questo è il biglietto da visita del tuo avvocato. Abbiamo dovuto trovartene uno che sapesse sia italiano che inglese,non potrai ingaggiare il tuo. L'interrogatorio è finito. Puoi andare.

Prendo il biglietto e lo infilo in tasca,esco dall'ufficio. Quando arrivo nel parcheggio trovo Bianca,appoggiata alla sua macchina. Quando mi vede mi corre incontro e mi abbraccia. Ha gli occhi lucidi,probabilmente ha pianto.

-Come stai?- Le chiedo

-Come una ragazza che ha perso sua sorella. Credo di poter descrivere solo così come mi sento. C'erano tante cose che avrei voluto fare con lei. Se qualcuno avesse detto che avrei perso mia sorella così presto gli avrei riso in faccia. E tu,come stai?

-Malissimo. Ho passato la maggior parte del tempo con le lacrime agli occhi.

-Ora andiamo dai miei.

Le strada mi sembra infinita. Ogni piccolo particolare mi ricorda la mia ragazza. Non si può esprimere quello che si prova in giorni come questi.


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