Capitolo 29

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Oggi ci sono i funerali di Luce. Il prete dirà tutta l'omelia in italiano ma non mi interessa;l'importante è esserci. I familiari di Luce hanno insistito a farmi stare vicino a loro. Siamo appena entrati in chiesa e mi sono seduto nella seconda fila di banchi a sinistra,di fianco a sua nonna. Si chiama Elsa,sembrerebbe molto vivace,ma ha gli occhi cupi. Prima che iniziasse la messa ha cercato di dirmi qualcosa ma io non so l'italiano e lei non sa l'inglese. Bianca é appena arrivata e,vedendo la mia faccia confusa dice qualcosa alla nonna. Poi si volta dalla mia parte.

-Scusala,non sapeva che fossi inglese - Mi dice nella mia lingua - Ti stava chiedendo chi eri e che rapporti avevi con la sua bimba,lei l'ha sempre chiamata così. Io sono la sua bambina,mio fratello è il suo bambino. Avevano splendidi rapporti. Le ho detto che eri il suo ragazzo. Non sai quanto è triste per te.

-Dille di non preoccuparsi per me e che se ha bisogno in qualche modo può contare su di me.

-Luce è stata davvero fortunata ad incontrarti,mi dispiace davvero tanto. Mi manca tantissimo.-Mi dice piangendo.

Il prete entra e suona le campane. Arriva all'altare e inizia a parlare,io non lo ascolto molto,mi perdo a pensare alla ragazza,ora stesa dentro una bara in legno in mezzo alla navata. Penso ai suoi occhi che,pur essendo di un normalissimo marrone mi hanno stregato. Ai suoi capelli castano chiaro leggermente ondulati,sempre sciolti e lasciati cadere sulle spalle. Ripenso alla sua voce leggermente da bambina,sempre allegra e scherzosa,nonostante tutto. Al suo carattere forte, e a quanta dolcezza ci metteva a parlare con i bambini al parco. Ricordo il suo accento troppo italiano,la sua spigolosità nel pronunciare parole inglesi e alla morbidezza con cui pronunciava quelle italiane. Ricordo il suo sguardo incantato a vedere i fuochi d'artificio e quello sorpreso nel vedendomi a fissarla. Mi si gela il sangue nelle vene quando ricordo il primo giorno che ci siamo visti,il suo tono deciso e irritato cambiare e diventare dolce quando le ho detto che stavo scappando da delle persone,la premura che ha usato nel chiedermi se mi andava di andare con lei,come se mi conoscesse da sempre e non solo da pochi minuti. All'inizio mi sembrava irreale e incoerente ma è proprio questo che la rende speciale. Il fatto che riesce a trasformare fatti irreali in semplicemente possibili,trasformare l'incoerenza in coerenza. La sua gentilezza con gli amici e la fermezza nel parlare alle persone indesiderate ma non temibili. Il suo coraggio ammirabile. I suoi buffi difetti e i suoi bellissimi pregi. Il fatto che non ha mai capito quanto fosse bella e stimabile. Lei era,anzi è una ragazza da cui prendere esempio. Non la scorderò mai. Non ti dimenticherò mai,Luce.

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