Oggi sono tornato a Londra, per andare a casa mia devo passare davanti a quella di Luce. Istintivamente ho rallentato. Sento il mio telefono squillare, lo prendo e lo porto all'orecchio.
-Pronto?
-Ciao, sono in Inghilterra, devo portare a casa le cose di Luce, per caso hai lasciato qualcosa da lei?
-Mmm... forse sì.
-Okay, le chiavi lo sai dove sono?
-Sì, dietro al sasso colorato.
-Okay, tu vai pure subito, io arrivo tra un quarto d'ora.
-Okay, ciao.
Parcheggio e vado a prendere le chiavi. Apro la porta e un odore di chiuso mi invade le narici. Le lacrime mi inondano gli occhi, vado dritto al piano di sopra, entro in bagno e frugo nel mobiletto. Non voglio scordarmi niente di lei, riguardo le foto per ricordare il suo sorriso, i video e gli audio whatsapp per ricordare la sua voce ed ora ho il profumo che usava tutti i giorni, era un profumo dolce, molto buono, ma non so dire a che cos'era. Presa la boccetta vado in camera sua a prendere i vestiti che mi ha rubato. Corro giù da basso a prendere le foto di noi insieme e mi catapulto di fuori. Nel vialetto incontro Bianca.
-Oh, ciao.
-Ciao.
-Hai preso tutto?
-Sì, scusa, ora devo andare.
Non volevo essere acido, ma questa casa mi fa deprimere, la casa che una volta era la mia salvezza, ora è la mia debolezza.
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