Si inizia il reclutamento- Ronnie e Gabriel

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Era sera tardi ormai e dopo una giornata di lavoro trascorsa ad aggiornare le nuove avanzate apparecchiature scientifiche, la fame iniziava a farsi sentire.
Ronnie aveva passato le ultime tredici ore a perfezionare la sua ultima invenzione: un siero che se iniettato nelle vene, poteva far sì che creasse in ogni momento di bisogno, una membrana liquida intorno al suo corpo, la quale sarebbe diventata un'armatura d'acciaio di vibranio nel giro di due secondi esatti. Purtroppo erano ancora presenti dei piccoli difetti di comando nel collaudarla. Per fortuna che a supervisionare il tutto c'era lo scienziato Gabriel Banner, esperto nel campo delle radiazioni Gamma e suo grande amico; probabilmente senza il suo aiuto ci avrebbe impiegato più tempo.
È vero, non lo negava, nonostante fosse la famosa Veronica "Ronnie" Stark, geniale capo delle Stark Industries, supereroina d'acciaio meglio nota come "Iron Girl", ci avrebbe messo comunque più tempo senza il suo aiuto.
E poi insieme ne avevano passate tante, e per di più avevano dato vita al loro ultimo gioiello, il loro ultimo bellissimo capolavoro: Visione. Il loro androide; Ronnie lo considerava quasi come un figlioccio.
Proprio nel momento in cui la fame si faceva più sentire, entrò nel laboratorio l'assistente e vice di Ronnie: Perrie Potts, un uomo slanciato, giovane e dai capelli rossi.
La donna sentendolo arrivare gli domandò senza neanche voltarsi -:" O sei arrivato giusto in tempo! Hai preso la margherita o la capricciosa?"-
L'uomo con aria un po' perplessa rispose:" Come prego?"
-:" Massí! La pizza! Sei qui per questo, no? Allora? Come l'hai presa?"-
Perrie, quasi divertito dalla sfrontatezza della domanda, come erano solite essere, rispose con un piccolo accenno di sorriso:" Bè, mi spiace per la delusione, ma non c'è nessuna pizza, n'è per lei, n'è per il signor Banner. Ma c'è qualcosa che sicuramente le farà più piacere.."
A quelle parole Ronnie alzò gli occhi al cielo e sbuffò, era sicura che ad attenderla ci sarebbe stata qualche seccatura, o meglio, qualche seccatore.
Il rosso riprese il suo discorso:" Si è presentato qui l'agente Coulson e dice che vuole parlarvi, a entrambi. È importante". I due collaboratori si scambiarono uno sguardo, sapevano ciò che stava per accadere.
In quell'esatto istante entrò anche l'inviato dallo S.h.i.e.l.d. che si guardò intorno alla ricerca delle persone con le quali doveva parlare.
All'inizio sulla destra vide l'alto e robusto scienziato, dalla pelle color cappuccino, i capelli ricci dello stesso colore e gli occhi neri. Banner non era affatto cambiato.
Mentre posando lo sguardo sulla sinistra vide la giovane donna dai lunghi capelli corvini, gli occhi color nocciola, un'espressione tagliente e allo stesso tempo affabile sul suo volto, ed un bel corpo. La Stark invece era un pochino cambiata, aveva delle occhiaie a causa delle poche ore di sonno ed era dimagrita rispetto all'ultima volta che si erano visti.
Non si scambiarono parola finché un minuto dopo Perrie non uscì dalla stanza; nell'aria c'era della tensione.
-:" Quanto tempo è passato"- Gabriel fu il primo a parlare e andò incontro all'agente porgendogli la mano; entrambi si sorrisero e si scambiarono una salda stretta di mano.
-" Già. Ne è passato di tempo. Scommetto che non sei qui per un'allegra rimpatriata"- Disse Ronnie dirigendosi verso Coulson e porgendogli la mano a sua volta.
-".. Grazie, anche tu mi sei mancata...
Mi spiace deludervi ma qui non si parla n'è di te, n'è di me, n'è di noi. Sta accadendo qualcosa. Di nuovo, e crediamo sia necessario ristabilire il Team.."- disse Coulson. A sua volta Ronnie rispose-:" Ah si? Sta accadendo qualcosa? E avete almeno un'idea di cosa sta accadendo o volete riunirci senza un'apparente motivo?"-
-" Bè effettivamente non abbiamo ancora chiarito cosa sia. Ed è questa la cosa allarmante. Non è identificabile. Anche se la sua struttura assomiglia parecchio ad una delle astronavi dei Chitauri. Ciò che aumenta la nostra preoccupazione è che si sta dirigendo verso la terra, e non si ferma."-
-" Se non si ferma, fermatela voi. Scommetto che ne avete di congegni per far saltare quel coso"- intervenne Gabriel.
-" I mezzi ce li abbiamo e li abbiamo utilizzati, non hanno funzionato. Abbiamo anche provato ad aprire un collegamento, per un momento è sembrato che funzionasse, ma poi il ricetrasmettitore non ha più funzionato."-
- " A quanto dista per il momento?" Chiese Ronnie.
-" Non molto, prevediamo che tra qualche giorno sarà qui. In più la sua velocità è variabile, quindi non possiamo saperlo con certezza."-
"Detta così sembra problematica la situazione..." Aggiunse Banner.
-" Potrebbe non esserlo" rispose seccamente Veronica con lo sguardo fisso sui fascicoli che Coulson aveva appena tirato fuori.
-" Appunto, potrebbe non esserlo. In tal caso voi stareste giusto un paio di giorni nella base dello S.h.i.e.l.d. e poi tutti a casa, non avreste nulla da perdere."-
Gabriel e Ronnie si diedero un'occhiata, in fondo non sarebbe accaduto nulla di che...
-"D'accordo, ci sto. L'importante è che mi garantiate che in caso di un eventuale problema, non debba entrare in azione L'altro..."- Disse lo scienziato.
-" Va bene. Se è questo quello che vuoi... E tu? Signorina Stark? Accetta anche lei?"- disse Phil mentre si dirigeva verso l'uscita.
La ragazza, sempre con lo sguardo fisso sul fascicolo, ebbe un attimo di tentennamento e poi disse:"... e facciamolo..."
-:" Perfetto! Allora ci vedremo domani allo S.h.i.e.l.d. , poi vi invierò maggiori informazioni. Arrivederci!"- Disse infine Coulson congedandosi, lasciando i due soli nel laboratorio.

NOTE DELL'AUTRICE:
Salve a tutti, spero che questo secondo capitolo vi piaccia. Il primo è stato un po' un'introduzione, per questo era abbastanza corto. Se avete dei suggerimenti o qualsiasi altra cosa, vi prego di farmelo sapere.
P.S. È possibile che abbia fatto qualche errore di ortografia, se ne notate qualcuno ne sarei grata se me lo faceste sapere ^^ . A presto.

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