Un cane ferito

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Mi sveglio con la testa sotto il cuscino. Non ricordo quando mi sono appisolata sui libri ma penso presto. Scott! Subito penso a lui, se stia bene e se verrà a scuola oggi. Sono certa di essermi innamorata di lui, ma forse lui non ricambia un fico secco. Ma allora perché è venuto con me alla festa? Vado a scuola, questa volta con almeno 4 penne. Le lezioni passano in fretta e ho la fortuna di non essere interrogata in scienze.
-Ti va di venire a vedere gli allenamenti di lacrosse?- chiede Lydia in pausa pranzo.
-Certo- rispondo.
Così ci dirigiamo verso il campo da lacrosse e ci sediamo sulle gradinate assieme ad altri ragazzi.
Il coach grida:-McCall va' in porta!
Vedo Scott che mi guarda e corre in porta un po' impacciato.
-Jackson tocca a te- dice il coach.
Il ragazzo corre in mezzo al campo e si prepara a tirare. Da quello che mi ha raccontato dice di essere un grande giocatore.
Ma appena la palla arriva a Scott lui la para.
Non riesco a trattenermi e mi metto ad applaudire.
-Danny- dice il coach e poi una serie di altri nomi. Una dopo l'altra le palle vengono parate da Scott che, tutto contento saltella.
-Stilinski per favore almeno tu- dice il coach.
Stiles corre verso la porta e lancia... un lancio terrificante che Scott para senza troppa fatica.
Quando gli allenamenti si concludono non ho il tempo di congratularmi con Scott.
Torno a casa e inizio a fare i compiti, con Scott ancora in testa. Al posto di scrivere una relazione di francese comincio a disegnare Scott.
-Allison- mia madre mi chiama giù in cucina e mi affretto a raggiungerla.
Sono circa le sei di sera.
-Potresti andare a fare la spesa?- chiede.
Fuori la pioggia piove costante da più di mezz'ora.
-Va bene- dico. Tanto non ho di meglio da fare.
Prendo un ombrello tra quelli appesi e mi dirigo con i soldi di mia madre alla macchina.
Arrivo ad un piccolo supermarket e prendo il necessario.
-Ciao Danny- saluto il caro Danny, un ragazzo del mio corso di scienze che gioca a lacrosse assieme a Scott. È davvero un ragazzo adorabile. Sta comprando delle mentine e mi saluta. Parliamo un Po' e decido di andare.
Fuori la pioggia ha iniziato a battere più forte e si è fatto buio. Comincio ad andare verso casa quando sento un rumore sotto alla macchina.
Scendo e guardo accanto. Oddio no. Ho investito un cane. Comincio ad agitarmi e non so che fare, così carico il grande cane nel bagagliaio perché sembra respirare ancora. Mentre lo faccio mi ringhia e mi spavento ancora di più. Entro in macchina e respiro profondamente. Poi parto in cerca di una clinica veterinaria.
Ne trovo una molto più in là di una quanto pensavo, così entro preoccupata. Sono bagnata dalla testa ai piedi, ma non ci faccio troppo caso.
Suono un campanello e appare Scott.
-Che succede?- chiede.
Non riesco a stare calma e inizio a spiegare.
-Tranquilla, dov'è il cane?- chiede.
-Nella mia auto- dico.
Usciamo sotto la pioggia e apro il baule.
Il cane mi ringhia subito, poi quando Scott prova ad avvicinarsi il cane si calma.
-Ha solo una zampa rotta- dice. Lo portiamo dentro e lo sistemiamo su un lettino.
-Tranquilla andrà tutto bene. Sei tutta bagnata... aspetta- dice.
Tir fuori una maglietta larga.
-Indossa qualcosa di asciutto.
Così vado nell'altra stanza e mi cambio. Quando torno di là trovo il cane in uno stato migliore di prima. Sorrido a Scott e lui mi accarezza la guancia. Poi ci avviciniamo al punto di baciarci. Sembra che un vetro invisibile ci impedisca di farlo. Rompo il vetro e decido di baciarlo. Ora sono certa di una cosa: amo Scott McCall.

Freccia d'argentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora