Davanti alla hall si fermò, con una brusca frenata, un'auto dalla
quale venne praticamente scaraventata fuori una ragazza, che
voltandosi verso la macchina, già lontana, gridò: «Fuck you!».
Avvicinandosi per aiutarla, Becky ritenne subito fosse una
modella: alta, magra, bellissima, indossava un miniabito
luccicante e dei tacchi vertiginosi, ma non era volgare, anzi le
sembrò delicata e fragile.
Chiese alla ragazza come si sentisse e, molto infreddolita,
l'altra rispose che aveva passato giorni migliori. Parlava in
inglese americano e potevano avere all'incirca la stessa età.
Alloggiava anche lei presso l'hotel Iris, ma la pregò di
accompagnarla a bere qualcosa di caldo prima di rientrare;
aveva bisogno di riprendersi scambiando due parole con
qualcuno e voleva ringraziarla per la gentilezza mostrata nei
suoi riguardi.
La compassione di Becky ebbe il sopravvento e insieme si
avviarono verso il piccolo bistrot all'angolo della strada.
Si chiamava Amanda, e faceva davvero la modella, solo per
mantenersi, poiché il lavoro di giornalista freelance non le dava
abbastanza di cui vivere. Trovato un argomento in comune
caro a entrambe, il giornalismo, le ragazze iniziarono a parlare.
Amanda era affascinante, sapeva tantissime cose e conosceva
svariati aneddoti legati a questo mondo.
Non è poi così vulnerabile come mi è apparsa all'inizio, anzi direi
che è un seducente mix di aggressività e incoscienza, la inquadrò
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silenziosamente Becky.
Amanda le raccontò che da tempo stava lavorando a un
articolo su uno scandalo all'ambasciata americana di Parigi.
Appena finito, sarebbe tornata a Washington dal suo contatto,
con prove inconfutabili, e avrebbero deciso il da farsi.
Becky l'ascoltava con attenzione, si guardavano
intensamente negli occhi, bevendo un dolcissimo café au lait.
Amanda viveva in Francia da un anno, ma da poco aveva
dovuto lasciare l'appartamento in cui abitava perché le sue
coinquiline se n'erano andate e, sfruttando l'amicizia con il
proprietario dell'hotel, le era stato permesso di restare lì finché
non avesse trovato un nuovo alloggio o fosse rientrata negli
Stati Uniti. Traboccava di progetti e per tutte le cose che
intendeva fare non le sarebbe bastata una vita intera.
Una sola parola: empatia.
«Cosa è accaduto in quell'auto?», azzardò Becky durante
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Rebecca Town series
ChickLitPer chi ama i romanzi rosa e gialli, questa serie è un mix tra i due generi, amore, complotti, triangoli e suspense si avvicendano nelle più belle città europee! Il primo intricato caso di Becky segna l'esordio sulla scena del delitto di una splendi...