Capitolo 13: Finalmente la verità

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L'indomani si sentì riposata e, guardandosi allo specchio, notò

che finalmente si era svegliata senza occhiaie.

Benjamin era già uscito. Devo resistere solo fino al

pomeriggio, poi sarò di nuovo con lui e mi sentirò al sicuro.

Piano piano, senza far rumore, arrivò nella sua camera e si

preparò. Stava uscendo ma sulla soglia si presentò Margareth

Wallace.

«Signorina Town, vedo che è rientrata, dopo aver trascorso

la notte altrove», il suo tono era supponente e indispettito.

«Pensi quello che vuole, tanto il mio soggiorno a Parigi è

finito: si libererà di me.»

«Ci può giurare!», le rispose, lasciandola di stucco, con uno

sguardo cattivo che le fece venire la pelle d'oca.

Come immaginava, all'uscita un'auto l'attendeva, con Oliver

e un'autista che non aveva mai visto.

Forse stava diventando ossessiva, ma salendo in macchina

chiamò l'ispettore Morel.

Becky parlava con un tono di voce alto, per far sentire la

conversazione ai presenti, e gli diede appuntamento davanti al

Musée d'Orsay.

«Credo di aver intuito quale sarà la nostra prima tappa di

oggi, Rebecca», dichiarò Oliver.

«Grazie, non vorrei fare tardi, possiamo sbrigarci?»

La vettura partì e lei non vide l'ora di essere sul posto.

Mi metto subito al lavoro!

Attraversarono il Pont de la Concorde, «ponte a cinque archi

che collega i due lembi di Parigi, importanti dal punto di vista

turistico...», passarono davanti al Palazzo dell'Assemblea

Nazionale «Palais Bourbon...» e finalmente si fermarono in Rue

de Lille. Becky stava ancora incidendo: «Il museo si trova in Rue

de la Légion d'Honneur 1. Un edificio magnifico, che conserva

al suo interno numerosi capolavori di pittori impressionisti

e...», ma appena intravide arrivare Morel spense tutto.

«La prendo in custodia io ragazzo, stai tranquillo, è al sicuro

con me.» Oliver neanche si sforzò di celare il suo disappunto e

loro si avviarono.

«Basta giochetti, deve dirmi tutto», l'ammonì l'ispettore

trascinandola dentro.

Becky era agitatissima, senza il solito brio che la

caratterizzava, decise perciò che era giunto il momento di tirare

tutto fuori, raccontando ogni cosa con estrema sincerità, almeno

all'ispettore, che si era dimostrato degno di fiducia.

Lui ascoltava, come sempre, in rigoroso silenzio e solo

quando lei ebbe terminato asserì: «Tutto fila con logicità, solo

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 18, 2015 ⏰

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