Capitolo 7: Nella tana del serpente

22 0 0
                                    

Salì in auto con un finto broncio e non si aspettava certo

l'accoglienza che ricevette.

Benjamin la circondò con le sua braccia muscolose,

l'avvinghiò a sé e affermò: «Non permetterò che ti succeda

qualcosa».

Era sorpresa e lo guardava confusa.

«Ho chiesto a un amico di intercettare con un GPS le chiamate

del cellulare sia di Amanda che di Rachel, e del primo le

coordinate finiscono in hotel; l'ultima conversazione di Amanda

è avvenuta proprio con Rachel, ma questo già lo sapevamo. Il

telefono di quest'ultima, invece, è stato spento in zona

Montparnasse; il punto preciso rilevato è l'entrata davanti alla

torre, e non è stato più riacceso per ora. L'ultima chiamata l'ha

fatta a te.»

Si sentì raggelare il sangue. La sua supposizione non era

sbagliata.

«Quindi aveva realmente il cellulare sotto controllo? Oppure

qualcuno la seguiva...» era incredula.

«Non posso dirlo con certezza ma... a quanto pare sì. Ti ho

procurato un telefono con un nuovo numero, questo è pulito.

Per favore spegni il tuo e soprattutto non portarlo mai con te»,

e così dicendo le porse un cellulare di ultima generazione.

«Benjamin, non posso usarlo, nessuno ha il numero... Mi

cercheranno sicuramente da New York!»

«Ho pensato a tutto: puoi inviare un messaggio alle persone

più intime dicendo che il vecchio telefono non funziona più e

che lo farai riparare appena rientrerai a casa; per urgenze,

possono nel frattempo contattarti su questo usa e getta. Che ne

dici?»

«Non lo so... mi crederanno?»

«Certo! Perché no?»

Becky era stanchissima, tutto l'entusiasmo provato alla

partenza era svanito.

Perché fa tutto questo per me... ci siamo appena conosciuti... non

ha potuto salvare Amanda e cerca di attenuare il suo senso di colpa

aiutandomi?

Becky continuava a studiarlo perplessa.

La macchina si fermò davanti all'hotel.

«Ti aspetto qui, intanto mi sbrigo un paio di telefonate.»

Entrando nella hall, ebbe l'impressione fossero passate

settimane dal suo primo ingresso.

Rammentò subito Gabriel, vedendo alla reception l'uomo di

due sere prima. Si avvicinò e chiese notizie.

«Non l'abbiamo più sentito, starà ancora male. Ho saputo

che era sotto shock quella brutta notte.»

Rebecca Town seriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora