Capitolo 8: Un'altra cena con Ben

13 0 0
                                    

Nel cortile, Becky intravide un'auto che somigliava molto a

quella della fatidica notte, però loro si diressero nella direzione

opposta e non poté scrutarla da vicino.

«Guidi tu? È strano, di solito hai l'autista.»

«Questa è la mia!», recitò orgoglioso come un ragazzino che

mostra felice la macchina nuova agli amici.

Becky non se ne intendeva, ma riconobbe il simbolo della

Bentley, era una coupé nera.

«Quando mi raggiunge Megan o la mia famiglia, andiamo in

giro per svagarci, organizziamo sempre qualche weekend fuori

e usiamo la mia auto.»

«E dove li porti di interessante?», chiese, sedendosi su un

sedile di pelle comodissimo e avvolgente.

«Spesso a mangiare le ostriche in Bretagna o le famose

escargot, o...»

«Le lumache???», lo interruppe Becky raccapricciata.

«Non le hai mai provate? Alla bourguignonne sono ottime!»,

la sfotté Ben.

«No, e non ci tengo!», rafforzò la sua opinione a tal

proposito la scrittrice di guide turistiche.

«Comunque siamo stati anche a visitare i castelli nella Valle

della Loira: ci sono dei paesaggi mozzafiato, laggiù. Dovresti

vederli Becky, è un peccato che tu abbia così poco tempo a

disposizione.»

Lei chiuse gli occhi e rivide il dipinto ad acqua appeso sul

camino della loro casa di Londra, un cielo terso senza nuvole,

un vecchio mulino fortificato e il ponte sul fiume Cher: lo

Chateau de Chenonceau. Sospirò e rispose con malinconia: «Sì,

ho dei bei ricordi in effetti, ci sono stata da piccola con i miei

genitori». Poi ripescò nella memoria un'altra meravigliosa

vacanza trascorsa con loro in Provenza.

Erano partiti per fare mare in Costa Azzurra, come dei veri

vip, ma alla prima escursione nell'entroterra sua madre fu

totalmente ammaliata da quei colori e volle cambiare hotel.

Dalla spiaggia si spostarono in un relais che da un lato confinava

con un vasto campo di lavanda, e dall'altro con una distesa di

vigne che si perdeva a vista d'occhio. Le raccontò tutta la storia

dei pittori impressionisti e fu una settimana serena e piacevole;

avevano poche occasioni per stare insieme, ma quando lo

erano, per tutti e tre il tempo si fermava.

«Quando vi sposate?», domandò a bruciapelo, cambiando

registro.

«Il venticinque maggio. A Washington. Prima verrà lei qui,

una settimana, per aggiornarmi, visto che si sta occupando di

ogni singolo dettaglio. Poi la raggiungerò io un paio di giorni

Rebecca Town seriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora