Uscì dall'ambasciata e si diresse verso una delle auto ferme al
cancello, che quasi sbarrava la strada. «Posso andare a piedi,
grazie lo stesso», comunicò Becky all'autista.
L'uomo scese e aprì la portiera dietro: «Devo insistere
signorina, altrimenti rischio il licenziamento».
Dal momento che non aveva voglia di fare questioni,
supplicò: «Posso almeno sedermi davanti?».
«Mi spiace, ci sarà Oliver, verrà con noi. Avrei dovuto
avvertirlo non appena si fosse presentata.»
Becky salì dietro e, mettendosi comoda, iniziò a lavorare sul
tablet. Era contenta, lo trovò semplice e maneggevole, stava alla
perfezione anche nella sua borsa di tutti i giorni.
Leggendo le e-mail fu interrotta dall'arrivo di Oliver. Il
ragazzo di colore, alto e ben piazzato, che era rimasto
imperturbabile davanti alle sue lacrime. Aveva un taglio di
capelli militare, due occhi neri come la pece e un sorriso radioso,
con denti di un bianco splendente. Grace lo aveva descritto alla
perfezione.
La ferita vicino il sopracciglio e i graffi sul collo gli davano
un'aria ribelle.
«Signorina Town, è un piacere rivederla, questa volta mi
presento: faccio parte del servizio di sicurezza e oggi devo
seguirla nei suoi spostamenti. Le chiedo di rispettare il mio
ruolo, anche se so che non è lieta di avermi tra i piedi. Cercherò
di essere discreto e di starle a una ragionevole distanza; si
dimentichi di me e non si accorgerà della mia presenza.»
«Quanti anni hai, Oliver?», volle sapere Becky.
«Ventisette.»
«Sei più giovane di me: diamoci del tu e chiamami
semplicemente Rebecca. La prima tappa sarà uno Starbucks, ho
bisogno di un vero caffè americano, per favore; non saprei
dove, il più vicino che conosci. Poi andremo al Louvre.»
«Bene, vedo che ci siamo capiti, grazie Rebecca.»
La macchina partì e poco dopo si fermarono di fronte alla
sua catena di caffè preferita. Fin da piccola suo padre, nelle
giornate di pioggia, la portava nello Starbucks vicino casa, a
Londra, mangiavano insieme il muffin ai mirtilli e, appena
smetteva di piovere, uscivano di corsa per andare a Holland
Park a offrire arachidi agli scoiattoli. Sembrava un ricordo così
vivo, invece erano passati circa vent'anni.
«Puoi aspettarmi qui Oliver, sarò un fulmine.»
«Preferisco entrare.»
Le spalancò la porta e Becky domandò se voleva bere
qualcosa, ma lui rifiutò.
Prese l'abituale caffè nero con panna e un muffin ai mirtilli,
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Rebecca Town series
ChickLitPer chi ama i romanzi rosa e gialli, questa serie è un mix tra i due generi, amore, complotti, triangoli e suspense si avvicendano nelle più belle città europee! Il primo intricato caso di Becky segna l'esordio sulla scena del delitto di una splendi...