Chapter Nineteen.

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(LEI)

Siamo al secondo giorno di prigionia e non ne posso più. Però oggi pomeriggio verrà la sarta per l'abito, quindi almeno qualcosa di buono c'è...no? Prendo il libro di scienze e torno al piano di sotto, dove mi attende il professore privato.
Mi siedo davanti a lui e metto il libro al centro.
«Allora...con il programma di scienze dove sei arrivata?»
«Io non l'ho mai iniziato, ma magari i miei compagni stavano attenti...»
Mi guarda scioccato e gli scappa una risatina nervosa. Mentre sfoglia il libro "Scienze&biologia" , borbotta fra se e se.
«Ho meno di due mesi per insegnarle tutto il programma di scienze di un anno intero, per non parlare delle altre materie, poi!» porta gli occhi al cielo «maledetto me quand'ho accettato questo lavoro.»
Finisce il libro e lo chiude.
«Bene, Diana.»
Momento di tensione
«Parlami di un argomento a tua scelta di scienze.»
Altro momento di tensione
«La professoressa era un ottimo sottofondo per le mie dormite.»
Si mette a ridere, ma poi quando si accorge che sono seria, smette di colpo e il suo volto diventa la rappresentazione della disperazione. Si porta le mani ai capelli. «Perché?! Perché a me?!»
Rido e mi alzo. Corro in camera e prendo il telefonino. Ho un messaggio da Andrea.
Da:Andrea
Come va? Io sono impegnato con il lavoro da tuo padre :P posso aiutarti in qualche modo?

A: Andrea
Oggi pomeriggio ti andrebbe di venire a casa mia? Sei l'unica persona che potrebbe darmi un parere neutro sull'abito...

Da: Andrea
Mr Svizzera sarà a casa tua per le 17 :)

Rido e torno al piano di sotto con altri libri e quaderni, senza appunti ma pieni di disegni.
Quando torno alla sala da pranzo, c'è mia madre con il professore. Lui sfoglia dei quaderni, mentre mia madre ha uno sguardo duro e le braccia incrociate sul petto.
«Di, non fare disperare il tuo professore...»
Le sorride «...almeno non subito.» continua mia madre, lasciandosi scappare una risatina e lasciando il prof senza parole.
Siamo una famiglia di matti, caro.
Mi lascia un bacio sulla guancia e torna in cucina, dove cucina il pranzo dato che Lidia é impegnata in altri lavori in giro per la casa.
Studio seriamente con il professore fino alle 14:30. So cosa state pensando e sono seria: ho studiato. Perché l'ultimo anno é importante, peccato che me ne sia accorta un po' tardi. Beh almeno voglio lasciare un bel ricordo ai miei professori.
Alle 15:00 finisco il pranzo e continuo a studiare fino alle 17, cioè quando se ne va e arriva la sarta.
«Ciao cara, tutto bene?»
«Si,si...la mamma é in camera mia che ti aspetta per farti vedere i bozzetti che ho disegnato. Ora, se non ti dispiace, dovrei aspettare una persona...»
«La tua migliore amica?» scuoto la testa «Il tuo ragazzo?» scuoto la testa MOLTO convinta «No! NO! Solo un amico...»
Lei mi fa un sorrisetto furbo e sale su per le scale. É una sarta abile e abbastanza giovane, mi piace il suo modo di lavorare, ma é fin troppo pettegola. Sospiro e mi siedo sul divano, poi accendo e guardo la tv. Dopo pochi secondi sento una macchina sterzare in giardino e i bodyguard si mettono allerta. Uno mi scorta in camera e chiude la porta, mentre l'altro tira fuori la pistola (non sono pallottole vere, servono per destabilizzare l'obbiettivo). Socchiude la porta principale e guarda fuori, poi urla «SONO ARMATO! NON RIUSCIRAI AD ENTRARE IN QUESTA CASA!» e poi più nulla.
Nella mia stanza e nel resto della  casa cala il silenzio. Mi stacco dalla serratura dalla quale guardavo e mi sdraio sul letto. In tutto ciò, mia madre e la sarta hanno valutato i bozzetti e sul volto di quest'ultima c'è un sorriso a 300 denti.
«Ti consiglio di creare una linea tutta tua, Diana...quest'abito intercambiabile é stupendo!» e continua ad elogiarmi finché il bodyguard non la zittisce. 1-0 per lui.
Mia madre mi siede accanto e mi abbraccia. Ci viene a tutti un tuffo al cuore quando sentiamo qualcuno correre frettolosamente per le scale. La porta di camera mia si spalanca e il bodyguard punta la pistola.
Andrea entra sudato e dice molto tranquillamente «Scusate se ho tardato un po'...spero di non aver causato io tutto questo casino.»
Dal piano terra, mio padre sta ridendo e ringraziando il bodyguard per la sua azione: se fosse stato Isaac, avrebbe salvato delle vite. Il bodyguard torna sull'attenti e resta immobile vicino alla porta. «Nic...!» lo sgrida mia madre «Con la tua manovra ci hai spaventati tutti!»
Lui diventa serio e si scusa «Andrea voleva arrivare il prima possibile...comunque questo ragazzo ha una voce stupenda, quindi l'ho assunto per la tua festa. Si chiama "auto promozione". »
Andrea ride e mi si avvicina «Te l'avevo detto che sarei venuto...» porto gli occhi al cielo e scendo dal letto. «Iniziamo con il vestito?» chiedo impaziente.
La sarta, mia madre e Mr svizzera diventano subito euforici e ci mettiamo subito al lavoro.

(LUI)
Sto aspettando mia madre da un quarto d'ora. Ma quanto ci mette a tornare? Devo prendere la sua auto dato che Sean non mi vuole dare la sua.
Un'altro quarto d'ora e arriva. Le lascio giusto il tempo di scendere e poi salgo e parto alla velocità della luce. Destinazione? Casa Rogers.
Sfreccio superando tutte le macchine e in poco tempo sono arrivato. Suono al citofono del cancello e una voce dura (la stessa del tipo di questa mattina) mi risponde.
«Chi é?»
«Mark Jackson...un amico di Diana.»
«Sei il ragazzino di questa mattina?»
Lascio correre il 'ragazzino' e dico di si. La luce del video citofono si spegne ed il cancello principale si apre, lasciandomi entrare nella Tenuta Rogers. Parcheggio l'auto a poca distanza da quella del padre di Diana, poi scendo. Raggiungo l'ingresso e il bodyguard mi squadra, poi apre la porta e mi lascia entrare. Corro per le scale e busso alla prima porta che vedo....io non sono mai entrato in questa casa, ma il bodyguard stanziato in corridoio di fianco alla porta lascia senza dubbi.
«...Smettila, Andrea!» dice scherzosamente Diana «...avanti!» entro e trovo Diana seduta sul suo letto a gambe incrociate e questo Andrea di fianco a lei. Deglutisco e resto di sasso. Il ragazzo mi squadra, mentre Diana salta giù dal letto e mi abbraccia. Ricambio l'abbraccio, ma non mi piace per niente il tipo. «Grazie di essere venuto, Mark.» «Farei di tutto per te.» sussurro fra i suoi capelli. Ci sciogliamo dall'abbraccio e allungo la mano al ragazzo.
«Mark.» mi presento
«Andrea, il ragazzo di Diana...»

Cosa? Spero di aver sentito male...

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Mi piace lasciarvi nella suspance :)
Comunque la fine si sta avvicinando...eh ehehehe quanto sono cattiva che ve lo ricordo!
Se volete chiedermi per della pubblicità, dovete semplicemente inviarmi un messaggio..
Sarò felice di leggere e pubblicizzare le vostre storie ✨
Che ne dite di Mr Svizzera ? Io lo amo, ma la #Dark é il top :}

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Leggete:

"Just friends? Oh no I love her smile" di lovingcanadians :) é una storia per le beliebers (si dice così...Vero?)

Dark soul.  [completata] [prequel di Letters to Diana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora