Capitolo 4

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Arrivata fuori casa, faccio per infilare le chiavi nella serratura quando la porta si apre rivelando mio padre in smoking e mia madre in un corto abito aderente.

-"Uscite?" Guardo l'ora sul mio cellulare e quest'ultimo segna le 7:42 p.m.
Un pó troppo presto per una cena
-"Si, a casa di alcuni amici di tuo padre" mi informa aggiustandosi elegantemente una ciocca di capelli. Ha una pettinatura abbastanza strana, non saprei descriverla ma é.. carina

-"Okay" si spostano e ne approfitto per entrare in casa e corro dritta nella mia camera. Apro la porta e mi ritrovo due grandi spalle davanti, le mani a curiosare nei miei cassetti e lo sguardo che vaga da un oggetto all'altro che tira fuori.

Mi schiarisco la voce e a quel suono lui sobbalza lanciando in aria dei raccoglitori.
-"Quante volte devo dirti di stare lontano dalla mia stanza?"

Non é la prima volta che lo trovo a curiosare in giro per la mia camera, non so cosa ci sia di così bello che possa interessare ad un tipo come mio fratello ecco perché mi preoccupa.
É un tipo.. beh é uguale ai miei, naturalmente. Il secondo figlio, l'ultimo. Quello a cui si danno più attenzioni, come se fosse nato da pochi giorni. Ma a me non importa, anzi potrei dire che é meglio così.

-"Tu non mi dai ordini" detto questo, mi supera afferrando la maniglia della porta e pochi secondi dopo é fuori dalla mia stanza.

Quanto mi piacerebbe avere un fratello con cui si possa parlare di tutto, che quando sei giù ti abbraccia e ti dice che le cose andranno diversamente, che quando cadi ti aiuta a rialzarti non che scoppi a ridere e ti lasci per terra. Così é Jonathan. Io e lui siamo in una guerra civile da quando siamo bambini, mai una volta che siamo andati d'accordo. Lui mi prendeva in giro per il fatto che io giocassi che le macchinine, ed io lo chiamavo "femmina" perché prendeva il Thè con i pupazzi. È così che abbiamo trascorso la nostra infanzia: lui a gettarmi le macchinine giù dalla finestra ed io gli strappavo la testa ai suoi "compagni". Una volta uccisi Mr. Parkin e lui pianse per due giorni di fila.

Si, abbiamo invertito i ruoli.

Mi lancio sul letto aspettando che la fame bussi alla mia porta e nel frattempo prendo le cuffue e faccio visita alla mia migliore amica: La musica

La musica, per me è qualcosa di meraviglioso. Riesce a calmarmi quando sono infuriata, che mi dimenticare tutti i problemi che ho e mi immergo nelle parole della canzone. É meglio che leggere dei libri, ma devo ammettere che non è poi tanto noioso se la storia ti attrae. Esattamente come la musica. Mi piace cantare, ma non sono come una di quelle ragazze che hanno gli stessi sogni e cioé: Cantare, ballare e recitare. Puntano tutti alla fama, mentre io cerco di nascondermi dal mondo.

...

Dopo aver cenato ascoltando e vedendo uno stupido programma tevisivo scelto da mio fratello, vado in camera pronta per mettermi a letto e quando succede, chiudo gli occhi e mi addormento stringendo tra le braccia il cuscino sperando che un giorno possa essere rimpiazzato da una persona in grado di capirmi e di accettare la vera Crystal Gold così com'é.

Last Race [H.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora