Capitolo 4 Un costume horror?

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Sfiorai quella pelle morbida e bianca, per l'imbarazzo arrossi e di scatto alzai lo sguardo verso il mio soccorritore, egli era alto e magro, i suoi capelli color miele nascondevano leggermente il suo viso e i suoi occhi color nocciola.

Egli senza che me ne accorgessi raccolse il mio libro di scienze e con uno stupendo sorriso sulle labbra mi disse " Scienze.. è la mia materia preferita, come hai fatto ad indovinare?" Ero confusa non capivo se era uno dei tanti che mi voleva prendere in giro per fare il figo davanti agli altri o se ci stava realmente provando con me...
Mi restituì subito il libro, per poi farmi una semplice domanda a cui non riuscivo a credere di aver risposto di si, "Allora verresti con me alla festa in maschera?"

Insomma quell'invito...

Era lui ...

Lui mi ha invitata alla festa...

Dopo avergli inconsciamente risposto di si alla sua domanda, egli sparí dalla mia vista senza mai togliere naturalmente quel piccolo sorriso sexy dalle sue labbra, quando se ne andó i dubbi iniziarono ad assillarmi.

E se si sta prendendo gioco di me?

E se lo fa solo per portarmi a letto e poi magari fare un video da far vedere a tutta la scuola?

Insomma non conoscevo per niente quel ragazzo come potevo fidarmi di lui.

Lo ammetto a volte l'ho intravisto all'uscita e si... molte volte ho notato che mi fissava, ma non credevo che invitasse me a quella festa, io che per tutta la scuola sono considerata come -Quella strana-.

Mentre tornavo a casa nei miei pensieri si intrufoló quel ragazzo, non riuscivo più a pensare al mio Ale,

si può essere innamorati di due persone contemporaneamente??

È un sentimento strano l'amore...

Sei segretamente innamorata di un ragazzo per almeno 2 anni e cosí di punto in bianco ne sbuca fuori un altro, ancora più carino del precedente, il problema più grande è chi dei due sceglierò ?

Anche se adesso l'unica cosa che mi preoccupa talmente tanto da farmi venire l'ansia, è proprio andare alla festa con quel ragazzo sconosciuto, in più non saprei proprio che vestito mettermi.

Devo sapere assolutamente di più su questo ragazzo misterioso.

Finalmente arrivai a casa e come al solito salutai i miei genitori per poi buttarmi direttamente nel letto.

Improvvisamente sentii il cellulare vibrare, esso era appoggiato sul comodino, tentai di prenderlo ma senza volere caddi dal letto.

Mi rialzai e subito presi quel maledetto arnese, avevo ricevuto un messaggio da un numero che non avevo in rubrica,
"Ehy bellissima, sai già che costume metterti alla festa?"

Sgranai gli occhi, chi poteva essere...

"Scusa ma chi sei? E come hai fatto ad avere il mio numero?"

"Ma come chi sono... Sono quello che ti ha invitato alla festa, ho preso il tuo numero in segreteria, per fortuna nessuno mi ha visto xD. Hai veramente un bellissimo nome -Sahara-."

"Ah... Grazie ... ragazzo sconosciuto"

" Mi chiamo Gabriel e comunque non hai risposto alla mia domanda, c'è l'hai un costume per la festa in maschera?"

"Emm... no."

"Ok sappi che domani dopo scuola andiamo a prendere il costume ti aspetto al parchetto col fiume ciao ;)"

Stupita , continuai a fissare quell'ultimo messaggio che mi aveva inviato, andare con lui a prendere un costume per la festa...

Per tutta la notte non riuscí a chiudere occhio, continuavo a chiedermi perché questo ragazzo era così gentile con me,
in tutta la mia vita nessuno è mai stato gentile con me; penso ancora che questo presunto Gabriel mi nasconda qualcosa.

Il mattino seguente come sempre mi svegliai tardi e dovetti correre per arrivare in tempo a scuola.

Per fortuna sta volta la signorina Alice perfettina non si era seduta affianco a me, ma sapevo già che di sicuro mi aspettava qualche suo stupido scherzo, finita la lezione mi recai al bagno giusto per darmi una sistemata; ma di colpo qualcuno mi prese con forza per poi sbattermi dentro ad uno dei bagni.

Era lei...

La iena dai capelli dorati... Alice.

Cercai di uscire, ma le sue amiche non mi volevano far passare, "Che cosa vuoi?!" Le urlai contro a causa della rabbia di questa ingiustizia, lei non mi rispose anzi rimase a fissarmi per qualche secondo per poi chiudere a chiave la porta; lasciandomi così completamente in trappola.

Tentai di aprire la porta, cercarndo di buttarla giù con tutto il mio peso, ma niente da fare essa non si spostava nemmeno di un centimetro; quelle iene erano ancora li...

Riuscivo ancora a sentire le loro orrende risate...

La campanella suonò e cosí di conseguenza tutti rientrarono in classe, a parte me che purtroppo ero intrappolata in quel bagno fetente.

SAHARADove le storie prendono vita. Scoprilo ora