Capitolo 8 L'ho fatto per te ♥

88 2 0
                                    

Aprì gli occhi...

Mi ritrovai nella doccia, mi sentivo strana, mi sentivo come se qualcuno fosse dentro di me; notai subito che le mie gambe erano piene di lividi di varie dimensioni.

Accarezzai una di esse, ma appena la sfiorai il dolore si fece sentire, non riuscivo a ricordarmi come diavolo mi fossi fatta quei maledetti lividi neri su entrambe le gambe.

Mi alzai...

E trascinandomi per terra andai verso camera mia per poi buttarmi sul letto.

Il mio respiro aumentò sempre di più, sentivo la paura scorrermi lungo la schiena, davanti a me c'era ancora quella ragazza pallida; ella si avvicinó sempre di più per poi sedersi sul mio letto.

Sorrise...

Dopo di che si portò una mano davanti alla bocca, per farmi un gesto di silenzio,
"Shhhhhh... Tu morirai, ma risorgerai anche se... Non è ancora il momento".

E dopo quella frase mi saltò addosso per poi mordermi il collo.

Mi misi ad urlare...

Lei era sparita ed io ero sdraiata nel mio letto, mi scoprí subito le gambe per vedere se avevo ancora quegli orrendi lividi, ma come per magia non gli avevo più; a quanto pare era stato un altro incubo.

"Sahara muoviti che se no farai tardi a scuola". Gridò mio padre dal piano di sotto, a quanto pare era tutto nella norma, continuavo a ripetermi che era solo un incubo per tranquillizzarmi; andai in bagno e mi cambiai.

Dopo di che scesi subito a fare colazione per poi scappare a scuola.

Mi era veramente mancata la scuola, anche se sapevo benissimo che avrei dovuto affrontare Ale insieme a quella stupida biondina di Alice, mi avviai verso il mio armadietto dove trovai Gabriel che mi aspettava chi sa da quanto tempo; ma mi accorsi anche che dall'altra parte del corridoio c'era Ale che ci fissava con uno strano sguardo.

Come al solito arrivó Alice per salutare il suo ragazzo con un bacio, giusto per ricordarmi che quel ragazzo è di sua proprietà e che io devo girargli alla larga, anche se però lui non la calcoló minimamente.

"Ciao ... come stai?"

Mi chiese Gabriel per poi baciarmi sulla guancia,"Emm ... bene bene... " gli risposi io senza distogliere lo sguardo da Ale,
la campanella suonò ma era come se fossi in un altro universo sentivo la voce di Gabriel chiamarmi; ma allo stesso tempo mi chiamava anche Ale solo con il suo sguardo ghiacciato.

Mi ripresi dopo qualche secondo e tutto ritornò alla normalità, salutai Gabrile e subito mi diressi in classe, il mio banco era ancora li che mi aspettava come al solito; mi sedetti anche se il professore non era ancora arrivato.

Il mio sguardo si rivolse di nuovo verso la mia amata finestra, con la speranza di scappare via da questa vita, intravidi Ale entrare in classe e senza alcuna esitazione si sedette proprio affianco a me.

Proprio in quel momento mi sentii mancare l'aria, non si era mai seduto affianco a me e nemmeno per sbaglio mi aveva presa per mano, ma proprio adesso era qui e mi teneva la mano; cosa diavolo sta succedendo?!

Egli mi fissò per qualche secondo per poi dirmi "Tu lo ami?"

Lo guardai confusa e gli risposi "Chi?"

"Quel ragazzo che era davanti al tuo armadietto"

"No... siamo solo amici, perché ti interessa?"

"Ho lasciato Alice."

Spalancai gli occhi, non riuscivo a credere che finalmente l'avesse lasciata, potevo farmi avanti?

"Ah.. mi dispiace..."

Un piccolo sorriso gli illuminò il viso e senza farmi finire la frase mi disse
"L'ho fatto per te, che ne dici se oggi andiamo a prenderci un gelato insieme?"

Improvvisamente tutto rallentó...

Tranne il mio cuore, batteva alla velocità della luce solo per la felicità di questo momento così stupendo, non riuscivo più a parlargli, così annuì leggermente con la testa e lui immediatamente mi travolse con il suo sorriso.

SAHARADove le storie prendono vita. Scoprilo ora