Passammo tutta la lezione insieme, era così bello averlo affianco a me, sentire il suo dolce profumo e vederlo così felice.
Non vedevo l'ora che finisse la scuola giusto solo per uscire con lui a prendere il nostro primo gelato insieme.
Non appena le lezioni giunsero al termine, mi avviai saltellando verso il mio armadietto, quindi immaginatevi quante figuracce avrò fatto; di sicuro avranno pensato che sono proprio da ricoverare.
Raggiunsi il mio armadietto, ma stranamente esso era aperto, mi avvicinai lentamente e subito notai che dentro c'era un corvo morto; rimasi immobile...
Non sapevo che fare...
Di colpo sentì qualcuno avvicinarsi, era Alice che come sempre mi guardó male, per poi dirmi "Questa sarà la fine che farai tu se non starai lontano dal mio..." non le diedi nemmeno l'opportunità di finire la frase che le risposi "Ex ragazzo! Scusami tanto ma a quanto pare tu non eri all'altezza per lui".
Chiusi l'armadietto con dentro il corvo, per poi darle le spalle e andarmene, tutto questo era per farle capire che non mi faceva affatto paura e che ormai tra lei e Ale era solo un lontano ricordo.
Corsi verso l'uscita dove mi aspettava lui...
Non appena mi vide mi prese per mano e subito andammo dal gelataio più vicino, lui scelse il cioccolato mentre io presi un gelato alla crema, due gusti completamente diversi ma buoni entrambi; iniziammo a parlare del più e del meno finché non saltò fuori il discorso di Alice.
"Come mai vi siete lasciati?" chiesi io curiosa, lui abbassò lo sguardo non appena gli feci quella stupida e delicata domanda per poi dirmi "Era diventata troppo possessiva nei miei confronti, a momenti non mi faceva manco più uscire con i miei amici, cosí ho deciso di lasciarla..."
"E... lei come l'ha presa?"
"Mmm... bella domanda, lei pensa ancora che stiamo insieme, non accetta il fatto che io l'abbia lasciata".
Il silenzio calò per qualche secondo finché poi egli non riprese a parlare "Perdonami... ti ho invitata perché volevo un po di compagnia e visto che tu di solito sei da sola credo che riesci a capirmi più degli altri."
Sorrisi...
E lui ricambió con un altro tenero e splendido sorriso.
La giornata proseguì a gonfie vele.
Passammo tutta la giornata a passeggiare l'uno vicino all'altra, sembravamo una piccola coppietta dove sbocciava quella piccola scintilla così luminosa ed intensa, a meno a me è parso di vederla .
Chi sa che cosa pensa di me?
Mi accompagnò sotto casa mia e rimanemmo per qualche a parlare delle stelle che brillavano sopra di noi, mi sembrava di essere in una semplice e amorosa fiaba.
Fummo subito interrotti da mio padre, che proprio in quel momento stava uscendo di casa, pronto per andare a lavorare;
"P..Papà.... emn ciao""Ciao principessa..."
"E... lui è Ale un mio compagno di classe"
"È un piacere conoscerti Ale..."
Per fortuna quell'istante così imbarazzante cessò non appena Ale decise di ritirarsi dicendomi
"Comunque si è fatto tardi forse... è meglio che torno a casa Ciao...."
Io non fiatai, lo salutai con un piccolo e semplice gesto con la mano e poi egli sparí, sconvolta entrai subito in casa per evitare di sentire i soliti rimproveri di mio padre; naturalmente tutto questo perché è geloso anche se non lo ammetterá mai.
Mi infilai sotto alle coperte con l'intento di addormentarmi.
...
Ormai erano ore che continuavo a rigirarmi nel letto e ancora non riuscivo a dormire, ancora quattro ore e mi sarei dovuta preparare per poi andare a scuola, mi rigirai ancora e subito vidi lei; la ragazza dal viso pallido.
Era sdraiata accanto a me e con tranquillità cantava una canzoncina al quanto inquietante.
" Uno due e tre io ti ammazzo ole....
Tu perderai e intanto morirai
Io sono dentro di te
Uno due e tre..."
Non appena smise di cantare ella mi guardó dritta negli occhi per poi iniziare ad urlare....
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SAHARA
HorrorQuesta volta la storia parte dall'inizio, Sahara in principio era una tenera ragazzina di diciassette anni con un enorme passione per gli horror, ella inizierà il suo cammino oscuro a causa del destino che purtroppo aveva già deciso il suo futuro.