Inserisco la chiave nella serratura ed entro in casa. È tutto buio, i miei genitori devono essere andati a letto decisamente presto. Attraverso il corridoio ed apro la porta della camera di mio fratello.
- Ciao Stefano, sono a casa – è un rituale. Ogni volta che uno dei due è fuori casa avvisa l'altro quando rientra.
- Ciao Fleur – e mi chiudo la porta alle spalle.
In camera la temperatura è piuttosto bassa. Prima di indossare il pigiama decido di inviare un messaggio a Beatrice per aggiornarla sulla serata, sono sicura che starà aspettando mie notizie.
Ore 23:40
Da: Fleur Ricciardi
A: Beatrice Ricciardi
A casa sana e salva. Sembra un tipo a posto.
Sfilo le scarpe senza neanche slacciarle, è una pessima abitudine che mi porto da anni. Purtroppo sono sempre stata di una pigrizia esasperante. Mi libero dei jeans e subito indosso il pantalone del pigiama. Non appena sono pronta per fare la stessa cosa con il maglione, il mio iPhone si illumina. Come previsto è Beatrice che mi sta chiamando. Vorrà sicuramente fare pettegolezzi sulla questione. Mi piacerebbe se solo sapessi cosa dire. Non sono neanche io sicura di come sia andato questo primo appuntamento. Edoardo è una miscela inesauribile di emozioni. È un uragano che ti avvolge e con la sua forza ti trascina con se. Un attimo prima è il ragazzo perfetto, dalla risata travolgente e contagiosa, mentre il secondo dopo sembra nascondere diversi scheletri nell'armadio, non so quanti e quanto importanti. Nonostante tutto rispondo.
- Bibì – la chiamo così da sempre, non riesco neanche a ricordare il perché.
- Dimmi tutto! Allora? – è sempre stata così curiosa
- È andato tutto bene, è un tipo a posto. – taglio corto
- Tutto qui? – ovviamente non si accontenterà
- Bibì siamo andati in un bar, abbiamo preso un caffè e chiacchierato. Nulla di più. Non mi ha baciata! – dico seccata
- Ed è un male? – incalza subito
- Non lo so, non so come interpretarlo. Hanno sempre provato a baciarmi al primo appuntamento. Non capisco perché lui non abbia nemmeno tentato. – faccio una pausa sperando che lei chiarisca il mio dubbio, anche se ovviamente non spetta a lei. – Insomma, non riesco a capire se è perché è timido, insicuro o perché non l'ho colpito.
- Fleur ma possibile che sei sempre così catastrofica? Non hai mai pensato che forse non ci ha provato perché ti rispetta e perché potrebbe avere intenzioni serie? – lei al contrario mio, invece, ha sempre una visione così positiva delle situazioni. In ogni circostanza lei è sempre stata quella che vedeva il bicchiere mezzo pieno e così la maggior parte delle volte doveva essere lei a consolare me. Era raro che capitasse il contrario. Ogni preoccupazione lei riusciva a gestirla sempre al meglio.
- Dici? Possibile, non ci avevo pensato! – in realtà quest'idea mi era balenata in mente ma l'avevo scartata perché credevo non fosse possibile. Non con me. Lui era perfetto ed io ero l'esatto opposto.
- È una cosa positiva. Onestamente Fleur, non ci vedo nulla di negativo e sono sincera. – ci credo alla sua sincerità. Non è mai stata il tipo di persona che evitava di esporsi, ogni volta mi ha sempre detto tutto ciò che pensava senza mezzi termini.
- Forse hai ragione, adesso mi metto a letto. Ti voglio bene. Buonanotte.
- Notte Flì. Ti voglio bene.
Così riattacco. La ricostruzione di Beatrice dà una nota del tutto diversa alla serata e ai miei occhi la situazione inizia ad apparire del tutto differente. Una nuova sensazione inizia a nascere in me. È come se tutte le speranze ed aspettative della serata si stessero realizzando ora. Senza ripensarci riprendo in mano il mio iPhone.
19 Ottobre
Ore 00:15
Da: Fleur Ricciardi
A: Edoardo MercantiNon dico mai nulla per accontentare gli altri. Quando ho detto che è stato un piacere ero seria.
Inizia la solita attesa stressante. Inizio a capire perché ogni volta in cui inizio a conoscere qualcuno che potrebbe interessarmi dimagrisco sempre visibilmente. Qualsiasi stress di ogni natura l'ho sempre somatizzato con lo stomaco. Con molta calma avvio la procedura per andare a dormire. Vado in bagno dove mi spazzolo i capelli e li annodo in una coda alta. Non riesco a dormire con i capelli sciolti. Quelle rare volte in cui ci avevo provato, mi ero ritrovata a svegliarmi nel bel mezzo della notte per legarli. La mattina seguente erano sempre stati pieni di fastidiosi nodi.
Successivamente sciacquo lo spazzolino e con abbondante dentifricio lavo i denti. Li lavo a lungo. Mi piace il sapore del dentifricio in bocca prima di addormentarmi. Li risciacquo. Con delle salviette struccanti levo via il trucco rimasto a fine serata. Mi fisso nello specchio. Sono piuttosto pallida. Chissà se sia colpa del freddo, dell'ansia o della stanchezza. Senza pensarci più di tanto lavo il viso e spalmo una crema idratante su tutto il volto, insistendo sul naso che ultimamente tende ad essere piuttosto secco. Ora sono pronta per la notte.
Ritorno in camera e mi distendo nel letto. L'arrivo imminente dell'inverno inizia a farsi sentire. Le lenzuola sono fredde e per circa cinque minuti batto i denti finché il calore del mio corpo non riscalda il letto. Accendo la televisione in cerca di qualche programma interessante che possa condurmi nel regno di Morfeo. Stanno mandando un programma decisamente divertente in cui quattro amici si sfidano facendo scherzi bizzarri a degli estranei. Decido che non è il caso di fermarmi a questo canale. Inizierei a ridere come un'ossessa e perderei il sonno.
Addormentarmi è sempre stata una cosa difficile. Non appena poggio la testa sul cuscino, la mia mente inizia a vagare. Ricostruisco situazioni vissute modificandole a mio piacimento, ripenso a conversazioni importanti avute e puntualmente nel bel mezzo della notte mi viene in mente la risposta perfetta che però in quel momento ovviamente sfuggiva. Ricreo occasioni perdute, abbracci mancati e pronuncio parole mai dette. Accendere la televisione e vedere qualche programma morboso mi aiuta a rilassarmi e ad addormentarmi.
Digito il canale Focus sul mio telecomando. Stanno trasmettendo un documentario su come erigere i grattacieli in sicurezza dopo l'attentato dell'11 Settembre 2001 a New York. Ascolto attentamente. Hanno deciso di ricoprire le travi d'acciaio di tutti i futuri grattacieli progettati, di materiale ignifugo in modo da evitare il collasso in caso di incendio o di attentati affini a quelli di quella data funesta. Sembra che gli Stati Uniti vogliano riacquistare il primato nella costruzione dei grattacieli. Tra me e me credo sia impossibile. Mentre sono concentrata ad ascoltare l'uomo di mezz'età dai baffi possenti in televisione lo schermo del mio iPhone si illumina. È lui. Ha risposto.
STAI LEGGENDO
Le parole che avrei voluto dirti
RomansaSolo quattro giorni fa ho conosciuto un ragazzo, il genere di ragazzo che può piacere a chiunque, una di quelle persone che riescono a penetrare l’anima della maggior parte delle persone. Forse fino a poche ore fa non avrei mai pensato di concedergl...