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Oggi era il mio ultimo giorno di lavoro.
Così,mi alzo,mi vesto,mi lavo e faccio colazione.
"Oggi ultimo eh signorina?"
"Eh si." dico.
"Bene,allora vedi di non fare tardi." ride.
"Va bene." sorrido.
Esco di casa e vado di corsa verso il bar.
"Zenda." mi da il cinque.
"Tom."
"Il tuo ultimo giorno." dice.
"Si!"
"Anzi il vostro." vede che arriva Ross.
Mi cinge la schiena.
Avvicina la sua bocca al mio collo.
"Eh si,il nostro ultimo giorno,poi ci divertiamo."
Sentivo la sua bocca che parlava vicinissima al suo collo.
Era una sensazione che mi dava i brividi.
"Zenda?" mi svegliano.
"Si?"
"Iniziamo?" mi fa cenno Ross.
"Si."
Iniziamo la nostra lezione.
"Oggi sarà la nostra ultima lezione,quindi mettetevi a coppie!" urla Ross.
"Cosa? Come coppie?"
"Dai è divertente." mi rende la mano.
Oh dio.
No.
Un'altra scarica.
Brividi e pelle d'oca ovunque.
Iniziamo a fare un semplice ballo in coppia.
***
Il passo finale consisteva in una giravolta e subito dopo un casquet.
Mi fa girare e dopo mi prende da dietro la schiena mentre mi lascio cadere.
Mi rialza con la sua mano posizionata dietro la schiena e mi avvicina alla sua bocca.
Era vicinissima.
Potevo vedere tutto.
La sua bocca trasformata in un sorriso con i suoi denti dritti e bianchi.
Il suo naso che ti veniva voglia di morderlo.
I suoi occhi che ti facendo capire subito cosa voleva senza usare le parole.
Ero vicinissima a lui,anche con il corpo.
Lui mi teneva da dietro la schiena e dal fianco,mentre io con entrambe le sue mani sopra il suo petto.
Lo fissavo come se volessi baciarlo fino alla morte e magari anche fare l'am-
"Okay lezione finita." dico staccandomi da lui.
Torno al bancone.
"Grandi ragazzi." dice Tom.
"Grazie!" si danno il cinque.
"Si,grazie." sussurro.
"Va tutto bene Zenda?" mi chiede Ross.
"Si.." lo fisso.
"Sei sicura?"
"Certo si,sono solo stanca ecco tutto." dico.
Guardo Tom,gli faccio cenno con la testa per salutarlo poi ritorno con lo sguardo verso Ross.
"Vado a casa... Ho bisogno di una dormita tanto non ci sarà nessuno,mia madre sarà uscita."
"Okay." mi bacia sulla guancia.
Arrossisco e torno a casa.
Entro a casa e poso la borsa.
Avevo proprio bisogno di un pisolino.
Stavo per sdraiarmi quando bussano la porta.
"Oh ma che cazzo." sussurro.
Apro la porta.
"Ross." dico.
"Zenda." dice mettendosi le mani in tasca.
"Che ci fai qui?"
"Sono qui per..." si muoveva.
Notai che era un po eccitato,dato che mi cade l'occhio sul suo cavallo dei pantaloni.
"Sono qui per te cristo,sei così bona." mi salta addosso.
Mi bacia e da dietro chiude violentemente la porta.
"Ross." gemo.
Ero troppo eccitata.
"Zendaya,Cristo."
Andiamo in camera mia con le bocche incollate e mi butta sul letto.
"Cristo non ho i preservativi." dice mentre mi bacia il collo.
"Facciamolo in un altro modo."
"Porca puttana quanto mi ecciti." scende con la bocca.
Mi spoglia tutta.
Toglie gli slip e indugia sul mio clitoride.
Mi serviva proprio.
"Ah si." gemo.
"Bona." sculaccia la mia coscia.
Sento che succhia e fa pressione con le sue labbra alle mie.
"Ah madonna." sollevo il petto.
Si ferma prima che potessi arrivare.
Mi metto sopra di lui ed eccitata lo spoglio.
Rimane in boxer.
Appoggio la mia intimità sulla sua e inizio a strusciare avanti e indietro.
"Ah si." geme lui.
Per aiutarmi con i movimenti mette entrambi le mani sui miei glutei e li palpa,spingendo avanti e indietro a ritmo dei miei glutei.
"Ahhh." urlo.
"Si cazzo,urla." geme.
"Ross!" urlo sempre di più mentre mi struscio.
"Porca troia." geme.
Arriviamo insieme al culmine.
Rimaniamo in quella posizione e ci guardiamo respirando affannosamente.
"È stato stupendo comunque."
"Si.." scendo da lui e mi rivesto.
Mi guarda perplesso mentre mi rivesto in silenzio e senza guardarlo negli occhi.
"Hey Zenda.." si alza con la schiena dal mio letto e mi guarda.
Lo guardo.
"Che c'è?" dice.
"Nulla Ross."
"Non è vero,dimmi che succede."
"Non posso Ross."
"Perché? Credevo fossi tuo amico." si rialza.
"Non ti arrabbiare ti prego."
"Mi arrabbio perché eri tu la prima a dire che eravamo di più che semplici amico di sesso."
"Ross.."
"Sai,agli amici si dice tutto." si riveste.
"Si lo so,ma non posso dirlo."
"Perché?"
"Perché..." mi blocco e comincio a piangere.
"Come non detto." se ne va sbattendo la porta.
Non potevo sputare il rospo.
Dovevo tenermi dentro tutto.

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