- Chi è?
- Q-quel ragazzo che ho mandato via prima...
- Oh, capisco, se lo rivedo gli spacco la faccia.
- Non c'è bisogno, è pentito, ma non lo voglio più vedere. Non voglio vedere nessuno. Non voglio rovinare anche la loro vita...
Ricominciò a singhiozzare.
- E la tua famiglia dov'è?
- Non lo so, non erano in casa quando l'ho fatto, a loro non interessa niente di me
- Ah, mi dispiace..
- E i tuoi?
- Oh ecco, mio padre e mio fratello sono morti tempo fa e mia madre è ricoverata in questo ospedale
- Cos'ha?
- Un tumore. Da quando è qui sono stato da mia zia, ma lei ha tanto a cui pensare, di certo io non sono il primo dei suoi pensieri.
Lo abbracciò.
Lei faceva sempre così. Abbracciava, sempre. Era il suo piccolo modo di dimostrare affetto. Regalava tutti gli abbracci che nessuno le aveva mai donato.
- Scusa, devo andare un attimo in bagno
Matteo si alzò, chiudendo la porta a chiave.
Passarono quindici minuti e lui non usciva. Alaska avvicinò l'orecchio alla porta, sentendo strani rumori.
- Tutto bene?
- Si. Alé sto in bagno, non rompere.
- Oh, okay
- Vai di... - si interruppe.
Un tonfo.
Matteo era per terra, svenuto. Lei lo aveva visto dal buco della serratura. Lei aveva visto tutta la scena.
Matteo con le dita in gola.
Matteo che prende aria per parlare.
Matteo che perde le forze, cadendo.
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Inseguendo la felicità
De TodoAlaska è nel pieno dell'adolescenza. Sta affrontando i problemi che la vita le sta ponendo davanti, anche se vorrebbe raggiungere la felicità. Arriverà da lei questa?