Capitolo 10

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Non ci potevo credere avevo sicuramente capito male non poteva essere vero.
-È morta durante il parto, sono riusciti a salvare Ally per miracolo- aggiunse
-Oh mio dio Emiliano... io non... non so cosa dire- dissi mettendomi una mano davanti alla bocca
-Non devi dire niente... infondo non la conoscevi e nemmeno io la conoscevo- disse
-Si ma ti ha dato la cosa più bella della tua vita... insomma quella bambina è così dolce e bella-
-Si è vero Ally è la persona più importante della mia vita e sono felice di averla nella mia vita ma questo non significa che dovevo amare sua madre o piangere per la sua morte- disse avvicinandosi.

-Lei lo sa?- chiedi cambiando discorso
-Sa solo che la mamma è stata chiamata da un angelo perchè c'era bisogno di lei in paradiso, sai le solite cazzate che si raccontano ai bambini- disse
-Non sei cambiato per niente- dico sorridendo
-Paige... io ti voglio nella mia vita-
-Emiliano...-
-No fammi finire... Ho sempre desiderato di avere una famiglia con te e da uno come me non è normale ma tu mi hai cambiato... Mi hai reso migliore. Si ti ho fatto soffrire e non sai quanto io mi senta in colpa ma non voglio vivere la mia vita senza di te... ho già provato e fa fottutamente schifo- quando finì di dire tutto questo aveva gli occhi lucidi, non sapevo cosa dirgli perchè il cuore diceva una cosa e la testa un altra, ero davvero messa male.
-Io...- fui interrotta dal suono del mio cellulare così lo presi dalla tasca posteriore dei Jeans e risposi senza nemmeno guardare il numero
-Pronto..-
-Si è lei la signora Paige?- mi chiese una voce sconosciuta dall'altra parte
-Si sono io-
-Volevo informarla che c'è stato un incendio nel suo condominio- mi si mozzò il fiato e per poco non caddi per terra
-Non è niente di grave, non ci sono feriti ma l'edificio sarà inagibile per almeno un mese- continuò
-Un mese? E io cosa dovrei fare in questo mese?- domandai alzando un po' il tono della voce
-Mi dipiace signorina- disse
-Ok beh arrivo subito- dissi calmandomi un po' infondo non era certo colpa di quell'uomo e poi chiusi la chiamata.

-Tutto apposto?- mi domandò Emiliano
-Si.... cioè no... c'è stato un incendio nel mio palazzo e sarà inagibile per un mese- lo informai -Devo andare a prendere tutte le mie cose adesso- continuai
-Ti accompagno io- si propose
-No ho la macchina e poi devi portare Ally a casa- gli risposi
-Ma io volevo...-
-No... non ti preoccupare per me... adesso vado da Zanna e gli chiedo se può ospitarmi fino a quando non trovo un altra sistemazione- dissi e cercai di sorpassarlo ma una sua mano afferrò il mio polso bloccandomi.

-Non se ne parla tu vieni a vivere da me- disse
-Assolutamente no Emiliano- era per caso impazzito?
-Non era una domanda! Ad Ally farebbe piacere averti lì sai sente la mancanza di una persona femminile nella sua vita, sai la persona più femminile che conosco è Telaviv- disse ridendo e io lo seguii -Se non vuoi farlo per me almeno farlo per lei- mi aveva messo con le spalle al muro, come avrei potuto rispondere di no quando metteva in ballo la figlia?

-Ok va bene... ti raggiungo quando ho finito di fare i bagagli- dissi e lui sorrise vittorioso
-Perfetto a dopo- disse e salì in macchina.

Mannaggia a me in che cosa mi ero cacciata? Raggiunsi la mia macchina e guidai fino al mio palazzo, fuori c'erano macchine della polizia e camion dei pompieri. Mi avvicinai ad un agente per chiedergli il permesso di entrare
-Scusi mi hanno chiamato dovrei andare a prendere le mie cose- dissi
-Certo può andare ma deve stare molto veloce, il mio collega la accompagnerà- disse indicando un uomo sulla quarantina che si avvicinò e mi fece cenno di seguirlo.

Dall'interno non sembrava ci fosse stato un incendio ma per fortuna la mia ala era quella che era stata colpita meno, mi accompagnò dentro il mio appartamento e aspettò sull'uscio.

-Mi raccomando deve essere molto veloce non è sicuro rimanere qui- disse, beh per fortuna non avevo tante cose
-Può darmi una mano?- chiesi
-Certo io faccio cucina e soggiorno e lei fa il resto?- mi domandò gentilmente
-Perfetto grazie-

Andai in camera e buttai i vestiti in un borsone, non avevo nessuna intenzione di rischiare la vita per piegare accuratamente i vestiti, dopo aver finito di mettere via i vestiti presi un'altro borsone e lo riempii con le mie scarpe dopodiché andai in bagno e raccolsi tutti i miei trucchi e le mie cianfrusaglie.

Quando tornai in soggiorno l'agente era già pronto sull'uscio con una borsa in mano
-Possiamo andare?- mi chiese e io annuii.
Mi accompagnò fino in macchina dove mi lasciò i borsoni e dopo averlo ringraziato salii in macchina.

Mi venne in mente dove ero diretta e il cuore mi si fermò, non era stata per niente una buona idea!
Avremmo vissuto nella stessa casa, lo avrei visto ogni mattina appena sveglio, lo avrei visto mentre giocava con sua figlia, insomma l'avrei visto sempre e non ero assolutamente pronta per tutto questo.

ANGOLO AUTRICE:
Ho cercato di aggiornare il prima possibile.
Spero che il capitolo vi piaccia e mi piacerebbe se me lo diceste nei commenti.
Un bacio e a presto❤️

Innamorata di Emis Killa 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora