Capitolo 2

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Asher's Pov
Tornai a casa e mi sdraiai sul mio letto, stanco anche se ancora estasiato.
Shaelyn, mia sorella minore si accorse della mia euforia.
- Successo qualcosa Ash? -
- Mh cosa? -
- Dai non fare finta di niente... -
- Non posso essere felice? -
Le chiesi cercando di cancellarmi il sorriso extra large che avevo in faccia.
- Sei il solito stronzo non mi dici mai niente. -
Si lamentò lei, imbronciandosi.
Gli risposi pacato.
- Shae forse perchè sono cose molto private. -
- Da quanto sei timido il tuo massimo sarà stato dirle ciao eh? -
- Ti ho già risposto. -
Emise un grido di rabbia e permalosità.
Si allontanò con ancora il fumo che le usciva dalle orecchie.
Pochi secondi ed iniziarono i film mentali. Non feci quasi nemmeno in tempo a svestirmi.
La porta della mia stanza si aprì lentamente.
- Ash ho fatto un blutto sogno. -
Sopraggiunse Spencer: si grattò l'occhio con il pugno della mano, ancora per metà addormentato.
- Spencer vuoi un thè? -
- Sì glazie. -
Sorrisi al piccolo difetto di pronuncia: anch'io quando aveva sei anni non pronunciavo la lettera R.
Le lune piene di ottobre turbavano un po' tutta la famiglia Alteen, ovvio escluso mio padre: viveva a circa seicento chilometri di distanza in un attico con la sua nuova famiglia del cazzo.
Non ci ha mai dato molta attenzione e neppure mia madre è una mamma prodigio: Shaelyn ormai era grande quando papà ci aveva lasciati: infatti lui si trasferì pochi mesi dopo la nascita di Spencer. Nostra madre cadde in depressione e perse ogni interesse verso di noi.
L'acqua bolliva, spensi il fuoco e presi la tazza con i dinosauri. La riempii d'acqua. Spencer aveva da poco iniziato la prima elementare.
Il piccolo tornò nella sua stanza con il thè in mano, lo seguivo lungo il corridoio che separava la cucina dalla sua stanza da letto: era il vecchio ufficio di mio padre totalmente svuotato e ammobiliato con gli effetti di mio fratello.
La tazza era ancora molto calda e la bustina del thè galleggiava come un foglio dentro un oceano.
- Okay, ti rimbocco le coperte tra un attimo, lasciami andare a dare la buonanotte a Shaelyn. -
- Oki. -
Sorrise e bevve un sorso della bevanda calda.
Aprii la porta della camera di Shaelyn e la vidi in top e mutande.
- Per chi è tutto quel pizzo? Hai i tanga?! Quando mai ti ho dato il permesso... -
- Sono abbastanza grande per sapere come vestirmi! -
Sbottò lei stizzita.
- Invece no, altrimenti non ti vestiresti così... -
- Avanti dillo. -
Mi spronò. Si avvicinò a me così tanto da arrivare ad un palmo dal mio mio viso.
I suoi occhi mi fissavano, colmi di sfida.
- Se fossi Jamila, mi avresti già spogliata. E ti avrebbe eccitato parecchio il tanga, avresti provato piacere nello sfilarglielo... -
- No invece. Non la svestirò fin tanto che non sarà matura. Perchè vedi, io non uso le ragazze per scopi sessuali. Prima cerco di conoscerle, poi mi diverto in tutti i modi possibili. Nel limite del nostro rapporto. Non vado a puttane. -
Avevo esagerato con l'ultima frase.
- sarei io la troia? -
Fece una risata sprezzante.
- Jamila è una troia. Così perfettina e "bella". È bruttissima eppure ai ragazzi piace... Ah giusto: ai ragazzi piacciono le sue tette... -
La mia mano si abbattè con un sonoro schiocco sulla sua faccia. Si premette il palmo sulla guancia colpita imprecando ed insultandomi.
- Non parlare di lei okay?! -Era vero: mia sorella non era di certo un modello da seguire perchè a soli quattordici anni stuzzicare ed uscire con tutti i ragazzi possibili non era una bella etichetta.
Mi girai ed uscii dalla stanza. Non capivo perchè ogni tanto facesse queste scene di gelosia. Sembrava quasi fosse arrabbiata del fatto che effettivamente il suo comportamento non era adeguato, mentre Jamy eccelleva in tutto.
"Senza ragazzi, vivi meglio"
Pensai con una punta di divertimento. Raggiunsi Spencer.
- ... La principessa ringraziò il principe di averle riportato il suo cavallo bianco e accettò la sua proposta di matrimonio. Ed a Spencer, diedero la loro "buonanotte reale". -
- Ahahaha! -
Ridacchiò Spency.
- Buonanotte plincipe. -
Gli diedi un bacio sulla fronte e gli rimboccai le coperte. Era quasi mezzanotte.
- Ash. -
- Dimmi cucciolo. -
- Hai già lipoltato il cavallo bianco? -
- Presto fratellino, presto. -

Dentro quella stanza - Horror storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora