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HARRY

Sono quasi le 4 del mattino quando usciamo dal Babylon e saltiamo su un taxi chiamato al volo da Louis. Liam e Zayn sono andati via un po' prima di noi, perché avevano altri programmi, sicuramente più interessanti dei nostri, per la notte.
Così mi ritrovo di nuovo in imbarazzo su un taxi che non potrò pagare, mentre mi dirigo verso un'altra casa in cui non ero mai stato prima. Ma sapete una cosa? Non mi importava, qualsiasi posto sarebbe stato sicuramente meglio del rifugio dove solevo dormire e che non trovavo modo di abbandonare.
"Eccoci, siamo arrivati, cominciate a scendere" dice Louis mentre tira fuori i soldi per pagare la corsa al tassista.
La sua casa faceva venire i brividi e sprizzava ricchezza anche solo a guardarla dall'esterno, e quindi nella mia testa comincia di nuovo a balenare la domanda che mi pongo dal momento in cui l'ho conosciuto: gli faccio pena? Vuole addolcirmi per poi scoparmi e abbandonarmi? Non sa come buttare i troppi soldi che ha? Che cosa vuole da una nullità come me?
Mi ponevo queste domande pur sapendo di non voler conoscere la risposta, perché in realtà pensavo di più a quel bacio che ci eravamo dati e al possibile bis.
Non volevo molto, solo poterlo ringraziare baciandolo una seconda volta, senza coglierlo di sorpresa, senza spaventarlo. Ovviamente, la mente non sempre è connessa alle azioni e quindi quella notte non andrà affatto come speravo. O come sperava.
"Ma i tuoi genitori non ci sono, Louis?" chiede Niall, visibilmente preoccupato per quella situazione.
Non aveva ancora ricevuto alcuna chiamata dai suoi genitori adottivi, nè tantomeno lui aveva provveduto ad informarli su dove si trovasse, e questo sembrava spaventarmi esattamente quanto spaventasse lui.
Cosa avrebbe detto loro il mattino successivo? Dovevo pensare a quello, non a Louis Tomlinson!
"Tranquillo, tornano domani in mattinata" risponde lui a voce bassa.
Mi guardo intorno, una volta entrato, e comincio a sentirmi ancora più pezzente di quel che ero effettivamente. Non era una casa lussuosa, piena di inutili soprammobili d'argento o cristallo o mobiletti costosi, era solo molto grande e piena delle cose giuste per ogni angolo.
Sua madre doveva essere una persona molto parsimoniosa e attenta ai dettagli, poichè regnava un ordine maniacale ovunque.

Saliamo le scale dalla ringhiera bianca piano, cercando di abituarmi al buio e di carpire la presenza di eventuali ostacoli sul mio cammino, anche se avrei dovuto prevedere che l'ordine che dominava al pian terreno fosse presente anche al primo.
"Di fronte alla stanza dei miei genitori c'è il bagno, ma loro non lo usano, in quanto ne hanno uno in camera. Oltre la loro porta c'è la stanza di mia sorella Lottie e delle gemelle, ma tranquilli, non ci sono neanche loro. Voi dormirete in quella di fronte alla mia, che era la stanza di mia sorella Fizzy fino a quando non se n'è andata a vivere a Liverpool per l'università" ci dice Louis mentre entriamo nella sua stanza.
"Louis, non dovevi preoccuparti, sarei tornato a casa tranquillamente" risponde Niall, dopo questo breve giro turistico di casa Tomlinson, sempre più imbarazzato.
"Sarò sincero, Niall, non lo sto facendo solo per te, in fondo non ti conosco affatto" dice lui, con un leggero ghigno sul viso e a me cadono le braccia.
La recita è finita così presto? Poteva almeno provarci, prima di mostrarsi per quel che è.
"Tomlinson, se era una scopata veloce che volevi, bastava chiedermela al Babylon!" gli dico infuriato e prendendo Niall per mano uscendo da quella stanza.
Sapevo che ormai era davvero troppo tardi per uscire di lì e andare altrove, sapevo di essere costretto ad accettare quell'ospitalità interessata, ma sapevo anche che, una volta fuori di lì il mattino successivo, avrei dovuto far finta che questa giornata non ci fosse mai stata.
Oppure... oppure potevo vendicarmi, vendicarmi e stare al suo gioco.
Se avessi saputo che avrei perso disastrosamente, di sicuro non l'avrei mai cominciato.

**
LOUIS

Che cosa mi è saltato in testa? Perché gli ho risposto in quel modo?
'Se era una scopata veloce che volevi, bastava chiedermela al Babylon!'
No, Harry, non è questo che voglio, non so perché l'ho detto e non so perché sto parlando da solo e non sto venendo a farlo con te. Forse è perché quello che voglio mi spaventa e non so come affrontarlo, come far collimare due mondi così diversi come i nostri.
Mi metto il pigiama, mentre rimugino su quelle parole così fredde che gli ho rivolto, cercando di immaginare la sua espressione in questo momento nell'altra stanza, quando sento un leggero bussare alla porta socchiusa. E' Niall, che mi chiede di entrare con un fil di voce.
"Scusami, Louis, se mi intrometto, in fondo, come hai detto tu, noi due non ci conosciamo affatto, però io credo che tu e Harry dobbiate parlare. Ho visto come lo guardi, so che a modo tuo ci tieni, ma anche se fosse solo per una scopata, o più, è giusto che lui lo sappia, purchè non ti venga in mente di andarlo a cercare per le strade della città per ascoltarlo cantare."
Senza dire una parola, mi avvicino a lui, gli metto una mano sulla spalla e, sorridendo leggermente gli dico "come ho già detto, non mi conosci affatto" ed esco, dirigendomi verso la stanza di fronte e chiudendo la porta alle mie spalle, notando di sfuggita Niall compiaciuto sulla soglia della mia.

And This Is How It EndsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora