CAPITOLO V

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Tra Chiara e Denny dopo quella sera si era creata ormai una certa quiete che era assai strana, per non dire.. inquietante. Ormai il ragazzo conosceva la verità sulla sua famiglia e questo per la ragazza non fu facile da accettare, si era ormai arresa sul fatto che tutti lo avrebbero saputo. Ma invece, accadde l'opposto. Quando la mattina seguente andò a scuola nessuno l'osservava in modo strano e nessuno bisbigliava mentre passava per i corridoi. Normalmente una notizia del genere avrebbe fatto scalpore.

"Beh, forse a nessuno importa.. poco male" pensò.

Chiara non avrebbe mai pensato che avrebbe potuto fidarsi di Denny con così tanta facilità, eppure si accorse che nessuno sapeva di nulla, compresa Lorena che era il suo leader continuò a comportarsi come se non sapesse nullo. Se avesse saputo avrebbe mandato sicuramente frecciatine di qua e di là. E quello, fu quella sua fiducia improvvisa che dava a poche persone a rovinarla, o migliorarla? Quella era la domanda da un milione di dollari che continuava a porsi.

Quindi quella mattina, dopo aver preso coraggio, parlò con il ragazzo e gli chiese gentilmente di non dire nulla su quello che era successo, dicendo addio al suo orgoglio. Stranamente il ragazzo parve sorpreso da quella richiesta e le disse in fretta che non si sarebbe mai permesso di fare una cosa del genere. A Chiara parve sincero e gli credette. Scoprì che sotto quell'aria da stronzo c'era di più, un qualcosa che moriva dalla voglia di conoscere, che la spingeva sempre di più verso di lui.

Da settimane ormai si incontravano non solo per le ripetizioni ma anche per stare un po' insieme. Di nascosto, ovviamente.

Sì, perché nessuno dei due voleva far sapere ai propri compagni di essersi in qualche modo "avvicinati" al nemico. Si vedevano. Si scambiavano qualche battuta. Si salutavano e così via.

A volte ad uno dei due scappava anche un sorriso rivolto verso l'altro. Un sorriso vero, però.

Tra quei due si era creata un'intesa che non si riusciva a spiegare. L'uno cacciava una parte dell'altro che fuoriusciva in poche occasioni e nessuno dei due ragazzi capiva se fosse un bene oppure un male. Sì perché la vulnerabilità per Chiara non doveva esistere ma Denny le faceva questo. La indeboliva, lui era riuscito ad abbattere tutti quei muri che la circondavano senza sforzarsi. Quest'ultimo invece cambiava radicalmente con la presenza della ragazza. Odiava cambiare a seconda delle persone con cui si trovava, ma gli veniva naturale. Di solito era piuttosto menefreghista nei confronti della gente, ma dopo la "sera della verità", così la chiavano loro, il ragazzo continuava a farsi mille domande sulle condizioni della sua ormai amica ed inoltre, ella gli dava un senso di libertà. Sentiva che con lei poteva fare di tutto, come se fosse adrenalina pura.

Proprio quel pomeriggio, successe un qualcosa che tormentava Claire in una maniera impressionante, come se la sua vita dipendesse da quell'accaduto.

Si erano ritrovati al parco per studiar e, come al solito, a Denny venne in mente la brillante idea di abbandonare i libri e iniziare a fare il deficiente. Ovviamente Chiara non si oppose, era stanca anche lei e una pausa le faceva più che bene, inoltre le piaceva parlare con lui di argomenti che non riguardassero la Chimica.

E così, si sedettero sotto un albero, e a quel punto Denny cacciò un coltellino. A quell'azione Chiara rispose allontanandosi. Temette il peggio, pensava davvero di esser stata "tradita".

"Ho fatto male a fidarmi di te. Sei uno stronzo" gli disse, osservando il coltellino con terrore.

Denny la guardò confuso, per poi abbassare lo sguardo sul coltellino e scoppiare a ridere.

"Scema, non voglio farti nulla, nemmeno riuscirei a farti del male. Voglio solo incidere qualcosa sull'albero"

"nemmeno riuscirei a farti del male"

Le parole che non ti ho mai dettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora