CAPITOLO IX

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Chiara era rimasta senza parole, non riusciva a spiegarsi il comportamento del ragazzo. Aveva detto quelle cose per suscitare una reazione in lui, per capire cosa fosse vero e cosa non. Cercava delle risposte a suoi dubbi e sperava con tutto il suo che si rivelassero positive. A quanto pare Derek aveva ragione, era tutto calcolato, era tutto falso. Ma ormai doveva farsene una ragione, non poteva e doveva più pensarci. Le venne difficile farlo però quando entrò in classe, con lui presente. L'unico banco disponibile si trovava dietro di lui e la cosa era inevitabile. Mentre si stava incamminando le sembrò di bruciare. Si sentiva i suoi occhi addosso, nonostante non potesse vedere perché camminava a testa bassa.

Chiara che cammina a testa bassa? Da quando in quai la nostra Claire camminava a testa bassa?

Durante la lezione era sovrappensiero e nonostante i rimproveri del suo insegnante, non riusciva a restare concentrata. La sua mente era tormentata dalla solita persona e dalla solita questione che la stava facendo marcire dentro. Quello che non riusciva a capire se quello che provava era rabbia o dispiacere. L'annuncio del professore le fece tornare in mente dove si trovasse.

"Ho notato con mia piacevole sorpresa che Denny è riuscito a recuperare tutte le sue lacune nella mia materia grazie a te, quindi per la vostra felicità non c'è più bisogno che l'aiuti" disse il professore riferendosi a lei.

A primo impatto non collegò il cervello, poi realizzò tutto. Le ripetizioni erano finite e se non fosse stato per il loro "litigio" la cosa non le sarebbe pesata. Prima dell'accaduto si incontravano anche per passare semplicemente del tempo insieme e non solo per ripetere. Dopo però, sotto sotto, sperava che con la scusa delle ripetizioni potessero parlare. Chiara non sapeva bene perché volesse farlo. Le era chiaro il fatto che avesse tradito la sua fiducia. Forse era masochista e sperava che continuasse a farle del male. Sì, forse lo era.

Denny invece, a differenza di Chiara, fu grato al professore per aver annunciato ai due quella notizia. Continuare a vedere la ragazza non poteva essergli d'aiuto per dimenticarla. Ma voleva davvero dimenticarla? No, non voleva. Ma andava fatto. L'unica cosa che lo distraeva era il disegno anche se neanche quello funzionava in quel periodo. Recentemente tutti i suoi disegni rappresentavano due mani che attraverso dei fili guidavano un cuore. E questo non poteva che riportare i propri pensieri a lei. Si sentiva il protagonista di quel disegno. Quelle erano le sue mani. Quello era il suo cuore. Lui stava costringendo il suo cuore ad odiare una persona. Lui stava facendo soffrire il suo cuore guidandolo come se avesse tra le mani delle marionette.

Durante il cambio di classe Claire doveva raggiungere il suo armadietto e prendere dei libri che le servivano. Odiava camminare per i corridoi, si sentiva tutti gli sguardi addosso e la cosa la faceva sentire a disagio. Odiava le attenzioni che le persone le regalavano, anche le più stupide. Come il suo compleanno ad esempio. Di solito molte persone amano il giorno in cui si festeggia la propria nascita perché per un giorno vogliono essere le star. Ma lei non rientrava in esse. Tutti pensano che sia una ragazza egocentrica, a cui piace far ricadere l'attenzione su sé stessa. Cavolate.

In quel momento li odiò più che mai. A qualche armadietto di distanza si trovavano Denny e una ragazza che parlavano. Lei sorrideva come un'idiota e lui parlava. Poi lei iniziava a ridere come un'oca mentre lui si avvicinava sempre di più. Scena squallida. Il solito Shiver e le solite ochette. Lui ad un tratto, accorgendosi del suo inquietante sguardo, le fece un cenno con il capo.

Mi sta prendendo in giro?

Quel ragazzo era peggio del cubo di Rubik, e lei quel cubo non l'aveva mai risolto.

Dopo quel gesto decise di concentrarsi sulle cose secondarie che davvero le importavano. Doveva dedicarsi al suo quartiere. Con la storia di Denny l'aveva trascurato e non poteva ripetere lo stesso errore. Non poteva darla vinta a quei perdenti.

La sera in cui decise di far finire l'alleanza con il quartiere Est, Claire prese un'altra importante decisione, e sperò che almeno quella volta fosse la decisiva.

La giornata scolastica era ormai finita e lei, con il suo clan, si trovavano in un quartiere, ma non il loro, il quartiere Nord. Chiara ha sempre pensato che Tyler fosse un buon leader, aveva le doti che ogni capo doveva avere. Il problema erano i suoi compagni ma questo non complicava le cose, poteva aiutare il ragazzo a dar loro una scossa (anche se dovrebbe farlo lui senza l'aiuto di nessun altro). Ormai la decisione era presa e i fatti erano quelli. I due leader si strinsero la mano. Era nata una nuova alleanza, pronta a distruggere gli altri due quartieri.

Nel quartiere opposto, succedeva la stessa cosa. Da quando Derek e Lorena avevano messo in atto il loro piano per far fuori la leader del quartiere Ovest, si era formata automaticamente un'alleanza, ma solo in quel momento entrambi i clan lo vennero a sapere. All'inizio i ragazzi di quello Ovest erano abbastanza titubanti, ma si sa, Lorena non accetta obbiezioni. Quelli del Nord invece erano molto più felici degli altri, ora non erano più soli, ergo, non facevano più schifo.

E così nacquero queste due alleanze. La vera battaglia si stava avvicinando ma Denny mentre si incamminava verso casa, volle dare un assaggio al quartiere Sud. Supponeva che il clan dell'Ovest avesse stretto alleanza con quel quartiere e quindi avrebbe infierito anche su di loro. Due piccioni con una fava. E perché non unire la sua passione per il disegno con la sua voglia di combattere e vincere?

Aveva studiato bene quel quartiere, i suoi compagni volevano eliminarlo da tempo e quindi sapeva esattamente dove doveva lasciare il segno. Il loro covo.

Il loro covo era una piazzetta chiamata "Graffito". Era presente una casetta di legno dove pensava si tenessero le loro riunioni ed era racchiusa tra delle mura coperte di graffiti. Ma una piccola parte era libera e sapeva anche il motivo: i ragazzi di quel quartiere volevano riempirla non appena avrebbero vinto il quartiere abbandonato. Ma dato che secondo l'opinione di Denny questo non sarebbe mai successo, sarebbe stato un peccato lasciarla vuota.

Sogghignò al pensiero della loro reazione, e non appena arrivò alla piazzetta si mise al lavoro, facendo attenzione a non attirare l'attenzione di qualcuno.

Chiara intanto, dopo la riunione, restò con Tyler per discutere di alcune faccende, ma lui cambiò discorso e iniziò a farle domande poco piacevoli. Voleva sapere della storia tra lei e Denny. Avrebbe potuto tranquillamente dire "E' solo un gossip e non è mai successo nulla" ma non voleva essere falsa come il ragazzo in questione e quindi rispose con un semplice: "Non ho voglia di parlarne".

Dopo questo, lui volle intrattenerla un altro po', il perché non lo aveva capito ma un po' di compagnia le avrebbe fatto bene e l'avrebbe distratta. La riunione si era tenuta nel garage di Tyler e non alla loro sede principale. Lui ha pensato che fosse meglio così perché nei giorni precedenti i clan degli altri quartieri avevano attaccato casa sua e non voleva lasciarla incustodita.

Ma guarda un po', siamo in due, pensò.

Volle quindi portarla al "Graffito", il loro covo.

Non appena arrivarono, Tyler si irrigidì. Lo guardò in faccia per capire cosa stesse succedendo. Il suo viso sembrava di gesso. La mascella era irrigidita e i suoi occhi celesti erano rivolti verso delle mura.

"Maledetti.." disse lui a bassa voce, stringendo i denti.

Chiara lo guardò confusa.

"Cosa succede?"

Lui, con i pugni stretti trattenendo la rabbia, fece un cenno col capo indicando un muro. O meglio, un graffito.

"Shiver.." sussurrò.

Si avvicinò di più al muro e davanti a sé si trovò un enorme scritta stilizzata.

Chiuse gli occhi inspirando per calmarsi, con la rabbia che circolava nel suo corpo. La guerra tra i clan si faceva sempre più dura per tutti. Non appena riaprì gli occhi la scritta "SHIVER WAS HERE" era ancora lì davanti a lei.


Le parole che non ti ho mai dettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora