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Erano le 14.00, l'ora di pranzo era terminata, ci dirigemmo verso le aule per entrare a fare lezione e la signora Grin fece il suo ingresso, non era arrivata da molto alla Princeton, era una professoressa recente, insegnava matematica e di solito le insegnanti di matematica in tutti i miei anni precedenti erano sempre stronze, lei invece era dolce, simpatica e socievole.
Capitava che nella ricreazione mi sedevo per terra in corridoio e lei si fermava a fare due chiacchiere con me e Tay.
Portava sempre camicie e pantaloni lunghi, i capelli li raccoglieva in un ordinato chignon, non credo superi i quarantacinque anni.
Entrammo in classe, salutammo la professoressa e mi sedetti accanto a Tay, appena uscivamo di scuola avremmo saputo le classi definitive, speravo con tutta me stessa che io capitassi con Tay, e ovviamente anche con le altre ragazze, in particolare con Amelia, che era quella che tra tutte e tre avevo più legame.
Uscimmo dall'aula dopo le tre lunghe ore di lezione e andammo a vedere i cartelloni.
Cercai il mio nome e vidi che mi avevano messa in 5E, con me c'erano Amelia, Agatha, Mathew, Alex... Travis e altri ragazzi, ma con loro non ci ho mai parlato.
Tay era insieme ad Alexia nella 5D, la classe accanto alla mia, ci saremmo viste appena uscite dall'aula.
"Non essere triste, c'è Alexia con te." Dissi alla mia migliore amica vedendola con il broncio.
"Si, ma volevo te e Mat. Me lo terrai sotto controllo vero? E io e te saremo sempre migliori amiche, vero? Dimmi di si, non sopporterei l'idea di.." Disse tutto ad un fiato, ma io la interruppi.
"Stai calma, Tay. Mat te lo terró controllato e io e te saremo sempre migliori amiche, e comunque, ci separano pochi metri, lo sai?"
"Lo so." Ripose, vidi Travis allontanarsi dai tabelloni così salutai Tay e lo affiancai.
"Sei in moto?" Chiesi.
"Si."
"Puoi portarmi a casa?"
"Non vengo a casa, vado a casa di Agatha." Disse.
"Oh, okey, troverò il modo." Dissi per poi girarmi dall'altra parte, uscí dalla Princeton e mi avviai verso casa, ma uno strillo mi fece voltare, era Amanda che cercava di raggiungermi.
"Che succede?"
"Hai presente Brandon?" Mi chiese con il respiro affannato.
"Ehm, no."
"Beh insomma, fa parte della Princeton, mi ha appena fermata e chiesto di uscire, l'avevo già addocchiato."
"Sono felicissima per te." Dissi abbracciandola.
"Tu? Con Ryan?"
"Stiamo praticamente insieme, ma non sono sicura che è quello che voglio."
"In che senso?"
"Non sono sicura di voler stare insieme a lui, mi fa stare bene e tutto, ma non provo gli stessi sentimenti per lui, non che non mi piaccia, non ci uscirei nemmeno, ma sento che lui prova molte più cose per me." Risposi.
"Secondo me dovresti aspettare, uscite da poco, non prendere decisioni affrettate." Disse, in quel momento mi si affiancó una moto,  guardai il ragazzo che la guidava e.. Era Travis.
"Che ci fai qui?" Chiesi.
"Sali!"
"Sto andando con Amanda, non ho più bisogno di un passaggio." Dissi.
"Ho piantato in asso Agatha per te!" Esclamó.
"Non ne avevi motivo."
"Lo so."
"Angy, vai. Io sono quasi arrivata." Disse Amanda toccandomi una spalla.
"Sei sicura?"
"Certo." Mi diede un bacio sulla guancia e io afferrai il casco che mi porse Travis, salì e mise in moto.

Arrivammo davanti alla porta di casa e prima che lui entrasse gli presi un braccio facendolo girare verso di me.
"Cosa c'è?" Mi chiese.
"Tu non rinunci mai a una scopata!" Esclamai.
"Giuro che non ti capisco, prima mi davi della merda perché me ne facevo una ogni giorno e adesso vuoi spiegazioni perché io abbia rinunciato a una scopata? Cristo, Angeline."
"Non è questo, voglio solo sapere che cosa ti succede."
"Non vedo il motivo perché io debba avere qualcosa." Ribattè.
"Sei strano."
"Sono affari tuoi?" Chiese.
"No."
"Allora lasciami entrare." Disse mollando la mia presa dal suo braccio, entrai dopo di lui e appoggiai la borsa sul divano.
"Ciao a tutti." Dissi, mi salutarono con un sorriso stampato in faccia e io andai in cameretta.
A volte chiedevo a me stessa perché io mi comportavo in quel modo con Travis, non era protezione, perché protezione credo che ce l'abbia un ragazzo verso una ragazza, peró, mi sentivo particolarmente legata a lui, quando lo vedevo strano avevo il bisogno di voler capire che cosa gli succedesse, ed era davvero snervante, perché lui non si sarebbe mai sfogato con me, non avrebbe mai parlato dei suoi problemi con 'Angeline Harvey.'
Forse questo era il motivo perché io non riuscivo a provare qualcosa di più forte per Ryan, forse i sentimenti che non c'erano per lui c'erano per Travis, ma il problema era che faticavo ad ammetterlo anche a me stessa, figuriamoci se riuscivo a farlo con altre persone, il mio problema più grande era lui, era Travis  Scott.
Bussarono alla porta, ció mi fece capire che era uno dei due genitori, visto che per Travis il verbo 'bussare' era sconosciuto.
Entró Albert che mi chiese se poteva entrare, feci cenno di sì e si sedette sulla sedia di fronte al mio letto.
"Cosa succede?" Chiesi.
"Niente, devo solo dirti una cosa."
"Di cosa si tratta?"
"So che il tuo rapporto con Travis non è dei migliori, ma io e mia moglie stiamo per partire per Washington, staremo fuori domani e dopodomani. Voi resterete qui." Disse.
"Quando partite? È per lavoro?" Chiesi.
"Tra un'oretta circa, si, il mio capo mi ha chiamato per sistemare dei noduli che lui non poteva firmare, serviva per forza la mia firma, e in otre dobbiamo mettere apposto delle cose, Teresa crede che siete già abbastanza grandi da poter cavarvela da soli per tre sere." Disse.
"Certo, lo sa mia mamma?"
"Si, l'abbiamo chiamata prima e l'abbiamo informata, lei ci ha dato l'okkei di farti rimanere qua con Travis, sai, non si sa mai. Mai agire senza l'approvazione della mamma." Rispose, emisi una lieve risata e annuì. "Beh, vi chiameremo quando saremo pronti per partire." Mi lasció un bacio sulla fronte e uscì dalla mia cameretta.
Le cose andavano di male in peggio, sarei rimasta a casa da sola con Travis per due, quasi tre, giorni, ed ero al 100% non conoscente di quello che sarebbe successo.

Un amore disastroso.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora