Capitolo 22

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Sono passati 2 mesi da quando Harry é entrato in coma.

Louis ogni giorno gli scrive un messaggio su Twitter, in maniera quasi ossessiva/compulsiva.

In due mesi Harry ha rischiato la vita troppe volte.

Tra convulsioni e attacchi cardiaci i medici non facevano altro che dire sarebbe stato meglio staccare la spina, per non far soffrire il povero ragazzo ma puntualmente Louis diceva "no, lui è forte e tornerà da me per dirmi che sono un coglione" i medici lo guardavano sconcertati e annuivano andando via.

Ciò accadeva tipo ogni settimana.

Era diventata una routine.

Ma oggi, proprio oggi, proprio alle 03:15 di notte sarebbe successo qualcosa che avrebbe cambiato definitivamente la vita di Louis.

L O U I S•

Sono sempre stato affascinato da ogni tipo di suono dal più forte a quello più tenue.

Amavo ogni tipo di suono, dal più naturale al più artificiale.

Il cinguettio degli uccelli e il traffico delle macchine a New York.

Ma un rumore odiavo, uno solo.

Quello degli ospedali.

Quello l'ho sempre odiato.

Angosciante lo definirei. Sì angosciante.

Ero seduto vicino al lettino di Harry.

Lo guardavo e pregavo di poter rivedere i suoi occhi.

Presi la sua mano e la strinsi per poi poggiare delicatamente la testa sul suo petto.

Era un sollievo sentire il suo cuore battere.

Un battito. Due battiti. Tre battiti. Quattro.

Poi i battiti iniziarono a velocizzarsi.

Troppo veloci.

Sentii che qualcosa stringeva la mia mano.

Era lui.

Il suo corpo tremava come una foglia.

Spostai lo sguardo sul monitor che controllava i battiti.

Troppo veloci.

Poi, un suono fastidioso e lungo, la linea si era abbassata del tutto e non si alzava più.

Zero battiti. Zero battiti. Zero battiti.

Il corpo di Harry aveva smesso di tremare.

Zero battiti.

Iniziai ad urlare.

Il monitor aveva smesso di fischiare.

I medici mi buttarono fuori dalla stanza.

Troppe voci.

Troppa confusione.

"LIBERA! Uno due tre LIBERA!"

Un battito.

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