Cambia strategia[sei]

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-Come mai entri alla seconda ora?-
Mi domandò John abbracciandomi.

Che carino

Riuscì a entrare almeno alla seconda ora.
Dopo che Edwin mi lasciò li da sola in mezzo al marciapiede feci due grandi bei respironi e mi incamminai verso scuola cercando di essere più invisibile possibile.
Credo che dopo quella bellissima figura non lo avrei più visto.
Forse aveva ragione John, era il momento di lasciarmi andare.

-Colpa del tipo di ieri- risposi nervosa e ricambiando l'abbraccio.

John mi guardò perplesso e si mise a sedere iniziando ad ascoltare l'inizio della lezione di spagnolo.
Non mi parlò più per il resto della giornata.
Ma perché?
Non riuscivo a capire cosa avessi fatto o detto di male.
In quel momento lasciai stare e per il resto della giornata anche io non gli rivolsi la parola.

Quelle faticose sei ore di scuola passarono molto lentamente, le passai a pensare a come fare per farmi perdonare da Edwin anche se non capivo questa mia voglia di farmi perdonare su una cosa che avevo ragione e soprattutto farmi perdonare da un ragazzo a cui non fregasse niente di me.

Finalmente suonò la campanella per andare a casa.
Feci veloce lo zaino e uscì dalla classe senza salute John.
Non capivo il suo comportamento indifferente nei miei confronti, io di certo non lo avrei assecondato.

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Ero sdraiata sul letto a non fare niente.
Mia madre era al lavoro e sarebbe ritornata solo la sera e Manuel era uscito.
Io avevo appena finito di mangiare e fare i compiti.
Odio la scuola ma non potevo farne a meno.
Non avendo niente da fare decisi di andare a farmi una bella doccia considerando la mia maratona mattutina dovevo darmi una bella pulita.
Così entrai in bagno e iniziai a farmi una bella doccia rilassante.
Dopo dieci minuti sentì suonare il campanello.
Con malavoglia uscì in fretta e furia dal bagno, mi asciugai velocemente e misi un vestito lungo color verde acqua.
I miei capelli bagnati lasciarono delle piccole goccie lungo il corridoio e le scale.
Arrivata alla porta chiesi.

-Chi è?-
Nessuno mi rispose
Così pensai che la persona se ne fosse andata.
sbuffai per esser arrivata in ritardo e ritornai al piano di sopra per asciugarmi i capelli quando improvvisamente sentì di nuovo suonare il campanello.

Scesi di nuovo le scale ed andai ad aprire, era Edwin.

Muoio.

Rimasi immobile a guardarlo.
Era lì davanti a me e mi guardava.
Aveva un'espressione arrabbiata.
Credo che fosse arrabbiato ancora con me per stamattina.

-Senti scusa per stamattina- Mi affrettai a dire prima che aprisse bocca.

Lui fece un sorriso mezzo sforzato.
Senza esitare lo feci entrare e accomodare sul divano.
Si creò un clima imbarazzante, i miei capelli ancora mezzi bagnati smisero di sgocciolare.
Mi sedetti accanto a lui aspettando che aprisse bocca ma niente.
In quel momento non seppi cosa fare, ero nervosa e molto dispiaciuta e non capivo cosa fosse venuto a fare a casa mia se non si degnava di aprire bocca.

-Sai cosa mi fa arrabbiare?- disse quasi sussurandomi e rompendo il ghiaccio.

Io non risposi alla sua domanda anche perché non avevo idea di quale fosse la risposta.

-Il fatto che tu rifiuti ogni mio gesto verso di te- disse a un certo punto distogliendomi dai miei pensieri.

La sua espressione divenne seria e meno arrabbiata di prima.

-Quali sarebbero i gesti che avresti fatto nei miei confronti sentiamo-
Risposi con voce atroce.

Lui si voltò verso di me alzando un sopracciglio.

-Allora vediamo- disse iniziando a contare sulle dita
-Primo, ringrazia che con te io stia facendo il bravo.
Secondo, so che ami i miei baci e so anche che adori starmi vicino e approposito di questo io ti accontento sempre.
Terzo, ringraziami per non averti uccisa stamattina dopo la figura che mi hai fatto fare- Disse mostrandomi i tre punti sulle dita.

Tutti i suoi tre punti erano sbagliati almeno i primi due.
Non era vero niente.

-Se devo ringraziarti su qualcosa è solo per stamattina!
Che poi ti ho già chiesto scusa-
Risposi abbassandogli i due punti iniziali e lasciandogli alzato solo il terzo punto.

-Delle tue scuse non me ne faccio niente-

Cosa?
Se lui si aspettasse che io mi sarei inginocchiata davanti a lui si sbagliava, non l'avrei mai fatto neanche nei suoi sogni migliori.

-Allora puoi anche andartene- risposi mostrandogli la porta con lo sguardo.
Lui sorrise e si avvicinò, iniziando ad accarezzarmi i capelli bagnati.

-Non ho ancora finito di dirti un po di cose-

Dai capelli bagnati passò al mio viso.

Iniziai ad avere paura.
Avevo paura di quello che mi avrebbe detto, non ero pronta alle sue parole.

Shaylly lasciati andare e non essere così acida con lui.

-Posso capire questo tuo comportamento, hai paura di innamorarti di me e di soffrire.
Ma devi sapere che non puoi negare quello che tu provi già per me-

Diglielo tu Edwin a me non mi ascolta.

Iniziai a tremare e a sentirmi male.
Ecco lo sapevo non ero pronta a tutto ciò.
Improvvisamente divenni rossa per colpa di quel momento imbarazzante.
Lui continuò ad accarezzarmi il viso e i capelli ancora bagnati.
E con molta cautela mi diede un bacio sul collo, facendo percorrere mille brividi sul mio corpo.

Babbo natale help me. Please .

-E cosa dovrei fare?
Lasciare che il mio cuore si innamori di un ragazzo che mi voglia  solo usare?- chiesi intimidita con voce fragile e ancora sotto incantesimo.

Spostò il suo sguardo verso i miei occhi facendo incontrare i suoi fantastici occhi verdi.
Rimasi imbambollata a fissare intensamente quei occhi verdi che mi ricordarono quelli di Eduard.

-Beh, non è detto che sia così-

Vedi?
16375 a 0 per me.
Ma è possibile che tu non stia mai zitta?

Quelle parole mi fecero rabbrividire ancora di più.

-Comunque sia non puoi negare ciò che provi per me- disse dandomi un altro bacio più delicato di quello precedente facendomi entrare in una confusione di parole in testa.

Lasciati andare
prima o poi per forza ti innamorerai
accetta quello che provi per lui
accettalo e basta
non puoi negare ciò che provi per me

Tutte quelle parole crearono una gran confusione nella mia mente e mi fece provare sensazioni a me sconosciute.

Lasciati andare
Sentì nuovamente.

Così senza pensarci due volte mi avvicinai pian piano a lui, portai il suo viso di fronte al mio e lo baciai.
Lui si lasciò andare approfondendo il bacio.
Sentì un sentimento a me sconosciuto ma molto bello.
Mi staccai per prendere fiato e gli chiesi

-E ora come facciamo?-
Gli chiesi cercando di capire cosa sarebbe successo dopo.

-Ora è un bel casino- rispose lui guardandomi e sorridendo.

A forbidden loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora