Capitolo 8

115 10 4
                                    

Benvenuti in questo ultimo capitolo, qui mostrerò la parte più oscura e pessimistica della mia teoria.

Gli Scienziati non si sono fermati davanti all'impossibilità di previsione delle eccezioni di cui ho parlato nei capitoli precedenti, dopotutto un ostacolo per quanto grande può essere superato. Nessun mezzo è ignobile se il fine è creare un mondo magnifico e perfetto.

Per l'amore la soluzione è semplice; anzi la soluzione non esiste perché se la possibilità di presentarsi del problema è nulla allora una soluzione è inutile.
L'amore vero accade così raramente che il non prendere in considerazione tale fattore non influenza il risultato dell'alternativo.

Invece per quanto riguarda la morte la soluzione deve esistere e deve anche essere efficace trattandosi di un problema quotidiano.
Gli effetti della morte sono prevedibili, ciò che non si può conoscere è quando essa arriverà.
Ecco qui dove aleggia il mistero si può dar spazio alle superstizioni: nulla vieta che Dio oltre ad assolvere il compito di motore primo ponga anche termine alle nostre vite secondo la sua volontà o per chi vuole in modo casuale.

Gli Scienziati hanno una grande possibilità: vestire i panni di Dio, o del Caso, e decidere chi muore quando così da creare un universo migliore se non perfetto. Dopotutto la paura della morte svanisce se si conosce il giorno della dipartita e poi chi sarebbe tanto egoista da vietare al mondo di progredire?

Riflessione
Poniamo per certo l'esistenza di Dio e che dall'alto decida chi debba divenire corpo freddo, comandando lui anche le morti inaspettate e (accettate anche questa condizione) onnisciente di tutti i moti degli atomi e degli spiriti non potrebbe vedere il Destino completo? In questo caso allora non è buono perché conoscendo la situazione completa non si muove per migliorare la realtà. Questo dilemma si risolve se anche voi come Leibniz pensate che questo sia il migliore dei mondi possibili, nonostante ciò che si mostra davanti i vostri occhi ogni giorno.

Piccolo Spazio d'Autore
La mia mente è contorta quindi la mia filosofia è confusa, un labirinto senza entrata che solo io conosco.
Ho tentato di farvi fare un piccolo giro turistico e vi ho mostrato la mia personale città perfetta, ma molti vicoli ciechi sono stati tralasciati.

Non ho intenzione di smettere di scrivere qui, ma ciò che volevo dire l'ho detto; idee le possiedo, scriverò quelle, ma non mi voglio limitare a questo: Voi che avete letto fino a questo punto meritate di comprendermi a pieno.
Propongo che mi commentiate i vostri dubbi sulla mia filosofia, ma non solo se volete il mio punto di vista su certi argomenti io sono ben disposto a esporvelo.

Se avete letto fino a qui vuol dire che le mie idee vi sono interessate, io vi ringrazio e chiedo scusa se vi ho annoiato o se non sono stato all'altezza delle aspettative.

Filosofia di uno squlibratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora