Facciamo i conti

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Noi siamo qui, siamo ora, siamo noi. Certamente non conosciamo il Destino, e allora qualcuno potrebbe dire io scelgo ciò, ma in realtà non scelgo io perché le mie decisioni sono già scritte.
Ecco, dico che sbaglia: avere una strada segnata non indica che ogni tuo passo è guidato.
Così l'uomo giudica un'azione prima di compierla nonostante già si sa l'esito del giudizio.

Perciò non posso dirvi siate scienziati per un attimo, troppa distanza si frappone tra voi, vi posso però dare alcuni mezzi, non propriamente precisi, per intuire e prevedere le decisioni altrui; ciò perché il ragionamento dietro è similmente uguale in molte situazioni.

La vita è fatta di scelte più o meno importanti dal gusto del gelato che mangerai una notte estiva al lavoro col quale dovrai sopravvivere e al quale sarai incatenato per sempre. Queste nostre scelte, dalla più piccola alla più grande, non nascono (la maggior parte delle volte) da un lancio di moneta.
Esse sono frutto di un giudizio personale.

Due tipi di giudizio vivono nell'essere umano: l'astrazione ed esagerazione dei nostri desideri, il desiderio di felicità alimenta l'utile, quello di comando genera cinismo, quello di virtù incute il coraggio; e i 5 sensi principali insieme al sesto senso, cioè il senso "sociale".

Il desiderio, astratto, permette di prefissarci un obbiettivo precedente ad ogni decisione e da questo nasce il giudizio astratto.

Il desiderio molto spesso rimane invariato sia per la tendenza umana a fissarsi nelle cose sia per la lontananza della meta. A seconda del desiderio il giudizio, astratto, è la migliore scelta che permette di realizzarlo.

Invece il giudizio sensibile è strettamente legato alla contingenza e cambia a seconda della situazione in cui ti trovi dicendoti cosa è preferibile fare.

Essendo così le cose l'annullamento di quest'ultimo va ritenuto nocivo perché avviene una totale astrazione. Essa se prolungata può portare a scelte decisamente contro-natura. Il comportamento di certe persone di inseguire un sogno ad ogni costo le rende asensibili, ovvero capaci di ignorare gli allarmi dei sensi, come sono la fame, il freddo o la paura.

Poiché il nostro desiderio astratto è irraggiungibile (così da inseguirlo per una vita e dare uno scopo alla propria esistenza) l'uomo alla scoperta della vera natura di questo  si "deprimerebbe".
Anche per questo bisogna vivere nella realtà, perché essa di tanto in tanto ci dona dei sollievi, piccoli ed effimeri, che compensano l'amaro che ci lascia la fantasia.

Per concludere possiamo dire che il desiderio umano, frutto della fantasia esagerata, è un importante strumento decisionale, ma certamente la realtà fa la sua parte; anzi come uomini dovremmo affidarci soprattutto a questa, perché nel mondo reale vi troviamo la vita, in quello ideale il suo scopo.

Riflessione correttiva
Non vorrei che andaste a pensare che rinnego la potenza del fantastico; non credo che l'uomo debba fissarsi al concreto e allontanate in ogni modo l'astratto.

Non vi dico di chiudere gli occhi all'illusorietà del mondo e  dedicarvi ai piaceri terreni, questo no.
Anzi tutt'altro, bisogna vivere sobriamente e con la consapevolezza dell'uguaglianza tra uomini e non ritenersi migliori o aventi più diritto (questa consapevolezza filtrata dal senso sociale diventa altruismo); e ci aiuta il non possedere desideri, l'accantonare la fantasia; con l'eccezione della speranza e della fiducia: l'una è la visione ottimistica nelle cose, l'altra nelle persone.
Questi due sono i desideri più potenti che l'uomo possa volere (si consideri l'effetto placebo e l'esperimento di Asch), essi servono a darci delle certezze anche se false, e rendere la nostra vita un po' più tranquilla, diversamente da ciò che farebbero tutti gli altri desideri che provocano affanni.

Riflessione bis
Come ho detto prima la totale astrazione provoca azioni contro-natura, ma siamo sicuri che siano decisioni sbagliate? Forse semplicemente sono idee diverse, e allora perché criticarla così aspramente?
Perché il concentrarsi solo su una cosa è sbagliato, vivendo situazioni diverse di giorno in giorno anche il nostro pensiero deve modificarsi per ottenere il possibile e avere quindi un ventaglio di obbiettivi più ampio è la scelta migliore.

Filosofia di uno squlibratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora