17 agosto

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Diario,
scusami se ti ho lasciato in sospeso ieri, ma hanno rimandato l'apertura della scuola a domani, perciò oggi posso dedicarti tutto il tempo che voglio.
Dopo la scioccante rivelazione, che a quanto pare nessuno, tranne Robert e Noah, si aspettava, è il mio turno.
"Cher, obbligo o verità?" Mi chiede Courtney soddisfatta del fatto che la notizia di lei e Mike mi abbia sconvolta così tanto.
"Uhm, verità".
"Bene... Ti obbligo a baciare..."
Non dirà mai Michael, sarebbe controproducente anche per lei, visto che è evidente quanto lui le piaccia.
"...Riley!"
"Che cosa!?" Boccheggio io, esterrefatta.
Arianne la fissa con sguardo truce.
"Non ci penso nemmeno, e poi se Helena lo venisse a sapere? Scordatelo."
"Che ti frega di Helena e vieni qui" biascica lui.
Sono sempre più disgustata da quest'essere.
"Ma cosa avete in mente! Per voi non conta niente, è tutto un gioco, eh!?" Scoppio.
"Se le cose stanno così, mi auto squalifico e vi saluto!"
Trascino la mia amica per il polso e ce ne andiamo, incurante della figura da pazza che molto probabilmente ho fatto.
"Cherry, aspetta!"
Non ci credo. È proprio lui.
"Ari, aspettami alla macchina", le bisbiglio.
Mi saluta con un occhiolino complice e se ne va.
"Cher, te lo giuro, anche noi abbiamo dei valori."
"Senti senti, e questo me lo viene a dire niente meno che il famoso casanova Michael Ferguson. Devo dire che sembri essere davvero una persona dai sani principi morali", gli ricordo, e i suoi occhi mandano un guizzo di colpevolezza.
"D'accordo, d'accordo, non sarò la persona più indicata a sostenere una cosa del genere, ma la penso esattamente come te."
"E Courtney? Pure lei la pensa come me?"
"Ero ubriaco, Cher, e avrei voluto non si venisse mai a sapere. Purtroppo ho un amico idiota, del tutto all'oscuro della frase Rimanga tra noi".
Indugio un altro po', vorrei veramente sapere cosa ha intenzione di dirmi, e perché mi ha seguito.
"Vedi, Cher, io non ho mai incontrato una ragazza come te.
Sei bellissima, eppure te ne rendi conto a stento, e soprattutto la cosa che mi colpisce di più è che te ne freghi del giudizio degli altri, porti avanti le tue idee senza guardare in faccia nessuno, e fai bene!, vorrei avere anche solo metà del tuo coraggio.
Io ho cambiato tante scuole, mi sono sempre dovuto ambientare, sempre bollato come l'ultimo arrivato, dovevo fare il triplo degli sforzi per farmi accettare, e probabilmente è per questo che ora sono così.
Ha funzionato, sono diventato popolare, ma a che prezzo?
Quello di perdere la mia identità.
Sei come una ventata di aria fresca per me, e sento che se ci frequentassimo non potresti che farmi del bene."
Mi sorride.
"M-mi stai chiedendo di uscire?", mormoro.
"Si, beh, insomma, solo se ti va".
"Stai scherzando? Muoio dalla vog... Sì, sì, mi farebbe piacere", dico, cercando di darmi un tono.
"Bene! Ti aggiungo su Facebook e ci organizziamo!"
Mi manda un bacio e si allontana.
"Ma non sai nemmeno il mio cognome..!" Pazienza, lo aggiungerò io, anche a costo di sembrare una dannatissima stalker.
Torno alla macchina, e trovo Ari impaziente e avida di dettagli.
"Allora? Allora? Ti ha chiesto il numero?"
"Mi ha chiesto di uscire", sorrido misteriosa, e metto in moto la macchina.

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