Savannah's Point of View
Io e Ed stiamo camminando mano nella mano per le strade di Oakland.
Siamo arrivati ai cancelli del parco cittadino.
"Entriamo?" Chiede.
Annuisco. "Ma non ci fermiamo qui davanti, potrebbe venirmi il diabete"
Buona parte di esso è il posto per le coppiette, per i bambini dell'asilo, per i vecchi che lanciano il pane ai piccioni.
Attraversiamo i primi cinquecento metri, senza tenerci per mano ma guardandoci negli occhi, senza dirci una parola.
Per fortuna non piove più ed è uscito un po' di sole, che si riflette sulle gocce di pioggia cadute facendo brillare le foglie dei tigli.
Poi arriviamo nella zona deserta, quella più selvatica e bella, e avvistiamo una grande quercia dai rami bassi e robusti.
"Sai arrampicarti?"
"E me lo chiedi?" Rispondo.
Come due bambini, ci mettiamo a correre e ci arrampichiamo sull'albero.
Gli sorrido e salgo di un paio di rami, sfidandolo a raggiungermi. Lui si siede sul ramo accanto al mio.
"M'ero dimenticata di quanto fosse bello questo angolo del parco" sussurro. "Tu come lo conosci?"
"L'ho scoperto tre anni fa, ogni tanto venivo qui a farmi uno spinello."
Dice come se fosse la cosa più naturale del mondo.
"Ti drogavi?" Chiedo.
Questo di Ed non lo sapevo, e non l'avrei mai supposto. Non è decisamente il tipo da fumare una canna solo perché fa figo, ma non so quanto sia disposta a indagare nei suoi ricordi.
"Evidentemente. Ogni tanto, come ti ho detto." risponde con una scrollata di spalle cercando di mantenere un tono indifferente, ed è proprio da questo che capisco che non vuole parlarne.
Sinceramente, spero abbia smesso, perché l'idea di lui drogato, bè, mi fa sentire male. È un rischio, non per lo spinello in sè, quanto per... E se una volta a una festa prende dell'ecstasy e gli succede qualcosa di brutto?
Non voglio neanche pensarci. Non voglio perderlo, lui è la migliore persona che conosca, è qualcosa che mi impedisce di dare di matto.
"Tu?"
"Nah, non ho toccato mai neanche una sigaretta in vita mia, non ne ho avu..."
"Intendevo come conosci questo posto!" Ridacchia Ed.
"Oh, bè..." inizio.
"Mia mamma qualche volta da piccola ci portava a giocare nel parchetto. Una volta Deny si è messo a fare a pugni con un altro bambino, così lei si è precipitata a separarli, io ho approfittato della sua distrazione e mi sono messa a correre più veloce che potevo. Mi sono arrampicata molto in alto su questo albero, e sono rimasta aggrappata a quel ramo lassù per tantissimo tempo. *respiro* Sentivo che mi chiamavano, ma non rispondevo. Poi è arrivato il buio, e sono rimasta lassù per buona parte della notte."
Dico cercando di farlo sembrare normale. Sfortunatamente, non lo sembra affatto.
Mi prende il viso tra le mani e posso sentire i nostri respiri scontrarsi.
"Sav, so che c'è qualcosa che non va. Hai voglia di parlarne?"
"È solo che... quella volta, si insomma quella notte..." inciampo sulle mie parole "mentre ero sull'albero ho iniziato a sentire centinaia di voci che mi urlavano di scendere e mettermi a correre, di scappare prima che fosse troppo tardi, e il parco era deserto, e io a un certo punto ho capito che erano le vere voci di tutti quelli che non erano riusciti a scappare, ed erano intrappolati nei loro corpi di canarini.
Avevo qualcosa tipo otto anni, probabilmente stavo sognando, ma mi ha colpito tantissimo il pensiero di diventare come tutti gli altri, così sono scesa dell'albero e mi sono messa a correre, di nuovo. E il guardiano del parco mi ha vista, mi ha riportato a casa e mi sono presa due sberle" sospiro. "Sono ancora convinta che nonostante tutto avrei potuto nascondermi in qualche modo, e continuo ad incolparmi per non esserci ancora riuscita."
Ed tace per un momento, poi prende fiato e dice:
"Sai, quella non era la tua ultima occasione."
Ei.
So che è brevissimo, e che non aggiorno da ere geologiche. Ma sapete, non è una ff, e lo sto scrivendo il meglio possibile (Non si nota, lo so) inoltre sono dei personaggi particolari, io e mia sorella abbiamo avuto quella che mi pare una buona idea ma devo impegnarmi molto per non farli sembrare due merdette da temino di quarta elementare.
Comunque, 130 visualizzazioni. Sin troppe. Vi si ama.

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