Capitolo 4

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No... lui non era lì.
Era tutto in perfetto ordine, apparte la finestra aperta e un foglio stropicciato sulla scrivania.
Non potei credere che scappó via.
Mi avvicinai alla scrivania, presi il foglio e lessi, anche se con difficoltà, sembrava scritto con molta fretta.

"Vado via, non cercatemi, probabilmente saranno venuti a prendermi, per questo vado via."

Quindi era sveglio, stava ascoltando la conversazione tra me e Luke.

《Janet cosa c'è scritto?》

Il carabiniere prese il foglio dalle mie mani e lo lesse.
Prese il telefono e chiamó la centrale per informarli di una scomparsa.
Nel frattempo salirono i genitori di Gabriele in lacrime.

《Dov'è nostro figlio? Dov'è?!》

《Signori, vostro figlio è scomparso, abbiamo trovato questo foglio sulla scrivania; quando siamo entrati la finestra era aperta, avete idea di dove possa essere?》

Il carabiniere porse il foglio ai genitori, che lessero increduli dell'accaduto.
Ma quando alzarono il foglio per leggerlo, notai che dietro c'era una grossa scritta, molto calcata.

"Non finisce qui stronza!"

Feci notare quella scritta a Luke, che prese il foglio e lo mostrò al carabiniere.

《Cos'aveva Noel? C'è qualcosa di sbagliato in quel ragazzo! È pazzo!》

Presi per il braccio Luke per fargli capire che non era il momento.
Ma notai che gli occhi dei genitori di Noel si incrociano e si guardarono pensierosi, se non spaventati.

《Cosa succede? 》

La mia domanda ebbe una risposta veloce, cominciarono a giocare nervosamente con le mani.

《Allora?》

《Noel é malato, fin dalla nascita.》

《Cos'ha?》

《D.E.I. Disturbo Esplosivo Intermittente.》

A questo punto intervenne il carabiniere.

《Di che malattia si tratta?》

《Chi soffre di D.E.I. non riesce a resistere agli impulsi aggressivi, e molto spesso provocano azioni violente e distruzione della proprietà. Esempi di azioni aggressive sono: ferire una persona o aggredirla fisicamente e volendo anche verbalmente.》

《Questo spiega l'aggressione su Janet e il messaggio dietro al foglio.》

《Ma perché lo fa? Non c'è una cura o delle medicine che possano aiutarlo?》

Questa volta fu Luke ad intervenire.

《Una cura no, ma doveva prendere delle pasticche due volte al giorno che lo aiutavano a trattenere i suoi attacchi. Fino ai 18 anni eravamo noi i responsabili delle sue azioni e quindi lo obbligavamo a prenderle, ma dopo si è rifiutato e non ha voluto ascoltarci.》

《Va bene, ma voglio comunque avvisarvi che vostro figlio è agli arresti, quindi appena verrà trovato, gli faranno una sentenza, potrebbe avere delle agevolazioni per il suo stato mentale, ma non le prometto niente dato che è stato lui a decidere di non prendere i suoi medicinali.》

Dopo queste parole il carabiniere uscícdalla porta e andó via.
Io e Luke non facciamo altro che seguirlo, fino ad allora tutto era già stato troppo imbarazzante con i genitori e non volli continuare a stare lì.

《Zannone, vuoi che rimanga con te stanotte?》

Non esitai un secondo a rispondergli.

《Si, ti prego. Ordiniamo una pizza? Mi è venuta una gran fame.》

《Sei la solita Zannone.》

Scoppió a ridere.

《La solita come?》

《In una situazione come questa pensi a mangiare?》

《La pizza risolve tutto.》

《Hai ragione.》

Luke si mise al telefono e ordinó le pizze mentre io cercai di aprire la porta di casa, maledetta, ho sempre odiato quella serratura.

《Bene, arrivederci.》

《Fatto?》

《Mai quanto te.》

《Dopo questa battuta dovrei rimanerti fuori casa, a mangiare la terra, ma sono buona e ti lascio entrare.》

Prima dell'arrivo della pizza chiamai i miei genitori, non volevo farli tornare a casa per queste preoccupazioni, hanno cose più importanti lì.
Chiamai, squillava.

《Ciao mamma. Si tutto okey. No, non ho distrutto casa. Ehm si, devo dirti una cosa. Luke... mi ha aggredita. No, é tutto ok.  Luke è arrivato in tempo per aiutarmi. No, non tornate a casa, la zia sta male ha bisogno di voi. Noi abbiamo già fatto la denuncia, ma lui è scomparso, siamo andati a casa sua, ma era andato via e i genitori non sapevano niente. No mamma, ti ho detto di non preoccuparti, adesso sto bene, cercherò di stare sempre con Luke. Si va bene ciao, ti voglio bene anche io.》

Staccai il telefono quasi affranta, okay che era una cosa grave ma mia madre certe volte era davvero insistente, mi innervosisce.

《Allora? Cosa ha detto tua madre?》

《Bene o male l'ho convinta a rimanere là, non voglio che abbia altre preoccupazioni a causa mia, e poi il fatto che tu stia con me la rassicura molto.》

《E con questo vorresti dire che dovrò accamparmi a casa tua?》

《Hm... esattamente. 》

《Okey, ma poi non ti lamentare della bandiera.》

《L'importante è che non ti masturbi in casa mia Merdoso.》

《Tu nella stessa casa con me per qualche giorno? Sarà difficile.》

Scoppiammo a ridere, sapevamo tutti e due molto bene che non ci sarebbe mai stato niente tra noi quindi scherzare in quel modo non fu affatto un problema.

《Merdoso, mi aiuti a sistemare la stanza?》

《Certo, arrivo. Ah Zannone, la porta te la ripago io.》

《Ma figurati stupido.》

《Okey, se insisti allora non fa niente, ho cercato di essere gentile.》

《Gne.》

Mentre stavamo riodinando un pò in giro, suonò il campanello della porta.

《È la pizza, vado io.》

《Okey, tieni prendi i soldi.》

Luke mi da 50 €; quanta roba avrà ordinato?!
Che poi Merdoso? Con 50 €?
Domani shopping.
Aprii la porta e mi si para davanti un figo della madonna, ma proprio uno di quei fighi su cui masturbarsi felicemente.
"Alessia calma gli ormoni e le dita su."

《Ciao, sono 19,50€.》

Gli porsi i soldi e nel frattempo che cercava il resto provai a scambiare qualche parola.

《Ehm, allora, il ragazzo delle consegne di prima non c'è più? 》

《Perché ti dispiace che sia io a portarti la pizza?》

《No, cioè si, cioè voglio dire... piacere Janet.》

《Toby...》

ANGOLO SCRITTORE
Ciao bei pandacorni♡
Piaciuto il nuovo capitolo?
Ho voluto far scomparire Gabriele perché tutti avrebbero pensato fosse morto, e non voglio una storia prevedibile. Se vi é piaciuta cliccate quella bella stellina, si proprio quella, ecco bravi, e commentate se vi va, con qualche consiglio o altro.
Il prossimo capitolo a breve, ciaoooo :* .

Quell'ultimo grande bacioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora