Capitolo 2

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Mi sono appena resa conto che sono le 18 e io sono ancora a letto tra le braccia di Luke.

《Merdoso, svegliati, oooo, merdosoo, apri gli occhi o il film te lo sogni.》

Sbuffa e gira la testa dall'altro lato, adesso ci penso io.
Scendo dal letto, vado in fondo alla stanza, prendo la rincorsa, e mi butto sul letto, centrando in pieno il suo stomaco e qualcosa... un pò più sotto, cavolo merdoso tieni a bada la bandiera.
Sento il suo urlo soffocato rompere il silenzio della stanza.

《Cazzo zannone, sai noi uomini proprio dove sei poggiata tu, abbiamo due sfere, se ti ci butti sopra fanno male!》

Urlò, soffrendo ancora evidentemente.

《So cosa avete voi uomini la sotto, mi è capitato più di una volta di darci un'occhiata.》

Rido mentre lo dico, e alla fine arrosisco anche.

《Spero che tu sia pure brava, ma adesso vado a casa, mi preparo per il cinema e passo a prenderti.》

Annuisco e mi alzo dal letto.
Lo accompagno alla porta e lo fermo un secondo.

《Tieni la bandiera a bada quando dormi con me, so l'effetto che ti faccio ma contieniti.》

Lui scoppia a ridere e arrossisce allo stesso momento.

《Beh, tu la prossima volta cambiati il costume.》

Mi fa un'occhiolino e va via.
Arrossisco immediatamente quando mi accorgo che ho solo il pezzo di sopra del costume a coprirmi il busto.
Ma lascio perdere e corro a prepararmi.
Decido di indossare un pantaloncino di jeans corto, molto corto, a vita alta e una maglietta che mi scopre leggermente l'ombelico, in effetti posso permettermelo dato che sono molto magra; continuo prendendo le scarpe, ma sono indecisa tra le converse blu e le vans nere... al diavolo le vans, viva le converse.
Mi do un'ultima occhiata allo specchio: capelli sistemati frangia apposto, trucco perfetto, anche se ho dovuto correggere il mascara per tre volte, odio.
Okey, direi di essere pronta.
Sento il campanello suonare, giusto in tempo, Luke è qui apro la porta velocemente.

《Merdoso fortunatamente avevo appen..》

Non era Luke, era l'ultima persona che avrei sognato di vedere in quel momento, Noel.

《Alessia, ti prego, aspetta lasciami parlare.》

In preda alla rabbia sto per sbattergli violentemente la porta in faccia, ma lui mette il suo braccio in mezzo, e mi fermo, mi fermo perché le sue braccia sono piene di fasciature, e io non potei fare a meno di provare compassione per lui, se non pena.
Riapro la porta e lo faccio entrare.

《Cosa ti è successo alle braccia?》

《Io, io...ero spaventato.》

《Spaventato? Tu spaventato?!》
Gli urlai contro.

《Si, avevo paura di perderti.》

Lo disse con un filo di voce, riuscivo a malapena a sentirlo.

《Mi hai già persa, dal primo giorno in cui mi hai toccata, ma non nel modo in cui dovrebbero essere toccate tutte le donne, quel giorno sono tornata a casa col naso che sanguinava, fui costretta a dire a tutti che per sbaglio ho urtato un palo, hanno riso tutti di me, ma poi Luke è arrivato e lui sapeva che non era così, corse da te, arrabbiato, come non lo avevo mai visto, ed è stato lì nel momento in cui lui ti diede quel dannato pugno in faccia che mi hai persa, quando hai riso avanti a me in lacrime e mentre lui continuava a picchiarti... è stato lì che mi hai persa.》

Ero ormai in lacrime, tutte quelle emozioni e i ricordi orribili che mi sono tornati alla mente mi hanno rovinato la serata e ora si che ero pronta a cacciarlo da casa mia.
Ma incominciò a levarsi le bende.

Quell'ultimo grande bacioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora